CAPITOLO 33

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Sono una persona sensibile.
Dicono che sia un pregio, io penso che sia il mio più grande difetto.

Voglio bene davvero con il cuore, sento tutto in maniera a volte fin troppo amplificata ed è un casino soprattutto quando si tratta di relazioni tra le persone.

Le persone sono fragili, vulnerabili, cambiano idea e spesso commettono errori.

Io per prima sono così..

Nel momento in cui mi scotto o so che potrebbe accadere a momenti, mi chiudo a riccio andando in protezione.

Ho tirato su i muri senza volerlo e mi sono isolata.

Il mio più grande errore probabilmente è stato quello di non farlo prima che Lei entrasse così nel profondo.

15 ANNI PRIMA

Mi ha cercata.
Preferivo che non lo avesse fatto.
Mi ha chiesto di uscire.
Ho detto di no.
Mi ha chiesto perché sono arrabbiata.
Non avevo voglia di parlarne.

Sono passati tre giorni da allora e ho cercato di mettere le distanze, ma è difficile evitare una persona che vedi tutti i giorni al lavoro.

Infatti..

Quando esco dalla classe a fine orario per prendere la giacca e tornare a casa, Lei si pianta davanti a me puntandomi con lo sguardo.

Alzo lo sguardo nel suo, sono stata professionale ma distaccata, il cambiamento è stato lampante ma non posso farci niente se mi sento di fare così "A titolo informativo, hai intenzione di parlarmi o il muro che hai messo lo lascio definitivo e torno ad essere una stronza anche con te?"

Domanda diretta. Risposta diretta.

"Qua non c'è nessun muro..." mento maa dettagli "..semplicemente sai benissimo che a me da fastidio il fatto che frequenti la tua ex e mi metti in secondo piano.. non lo accetterò mai da nessuno questo..." abbasso il tono della voce e aggiungo "..ti ho già detto quelle che penso e provo... se non puoi ricambiare benissimo vado avanti come sto facendo ... ma così non ci sto" secca, diretta, precisa "Detto questo se vuoi mettere il muro fa come vuoi"

Cerco di superarla ma non me lo consente tanto da afferrarmi un polso e continuare la conversazione "Ma io non capisco cosa sia cambiato da un giorno all'altro" ed è forse questo il problema "..non ho mai detto che non avrei più visto Elena o chiunque altro, io sono stata chiara alla fine che non voglio andare oltre l'amicizia perché non ho testa e per gli altri motivi che ti ho spiegato in passato, quindi sincero non concepisco cosa sia cambiato da Sabato a Domenica!" Non c'è maschera che possa contenere il suo sgomento "E poi in secondo piano in che senso scusa?"

Sbuffo, non ho alcuna intenzione di parlarne ma lei sembra determinata ad affrontare questo problema "Zulema hai messo una storia dov'eri nel locale in cui tra l'altro dovevo esserci anche io con la tua ex a bere che è esattamente il modo in cui mi avevi detto che ti avrei persa.." la sua espressione smarrita è quasi compassionevole, quasi "..non ti è nemmeno passato per l'anticamera del cervello che potesse farmi male?"

Si schiarisce la gola incrociando le braccia al petto "Allora.. punto primo: il locale è di tutti, non ero mai andata quando c'era dj set" la cosa brutta di lei è che ha sempre la risposta pronta "..punto secondo: non hai capito che io ho detto non vado oltre l'amicizia con te anche se una parte di me era tentata perché non ho testa di impegnarmi perché potrei fare delle cose che ti possono ferire" e la cosa ancora più brutta di lei è che cambia continuamente le carte in tavola volgendole a suo favore "Ora dimmi dove ho sbagliato e ti ricordo che mi hai detto che volevi sapere se uscivo con lei ma non volevi sapere cosa succedeva se succedeva qualcosa" questo è purtroppo vero "Capisci che non ho fatto nulla?"

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