CAPITOLO 5

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15 ANNI FA
Due giorni dopo il compleanno di Zulema

Entro a scuola e capisco che qualcosa non va.
Le mie colleghe corrono al doppio della velocità normale come se fossero più oberate del solito.
I bambini corrono di qua e di là nei corridoi e la prima cosa che mi viene in mente è che sia assente qualcuno di noi.

La risposta viene da Cristina che appena mi vede mi rifila una pila di scartoffie "Meno male che sei qui! Zulema è malata e c'è tanto lavoro da fare!"

Ma non mi dire..

Afferro la pila prima che mi cada sui piedi e abbozzo un sorriso di circostanza prima di infilarmi nella prima aula libera.

Non so a cosa penso, forse il problema è proprio che non penso.

Prendo il cellulare e cerco il suo numero, senza davvero essere sicura di averlo, per mia sorpresa lo trovo.

La chat di WhatsApp è vuota ma questa non è affatto una sorpresa dal momento che non abbiamo mai avuto un contatto.

Non ragiono, digito e basta.

"Fammi capire, sei più vecchia da due giorni e sei già da rottamare?"

Per mia sorpresa la sua risposta arriva in mezzo secondo.

"Che vuoi che ti dica? Comunque domani torno, il medico mi ha dato solo oggi"

Scuoto la testa mentre digito "Casualmente il giorno in cui dovevi compilare tutti quei fascicoli? Sappi che mi devi un favore"

Invio.

"Vedrò di ricambiare"

Non rispondo, questa probabilmente è la conversazione più lunga che abbiamo avuto da quando ci conosciamo.

Sono sorpresa dalla sua rapidità di risposta, metto via il cellulare e mi butto a capofitto nel lavoro, si prospetta una mattinata difficile.

PRESENTE

Dopo pranzo cerco nel mio studio in tutti i cassetti, sono sicura ci sia ancora qui da qualche parte.

Cerco anche tra i libri, tra i quaderni, tra i disegni che negli anni mi hanno fatto i bambini.

Metto a soqquadro la stanza finché non mi finisce in mano proprio quello che stavo cercando.

15 ANNI FA
Il giorno seguente.

Ho bisogno di plastificare l'ultimo lavoro per un bambino che sto seguendo ma non ho idea di come si faccia e l'unica persona che conosco in grado di farlo beh è.. proprio lei.

Quando mi avvicino con il draghetto verde appena terminato di colorare ho la classifica faccia di una a cui serve un favore "È il momento di riscuotere.."

Alza lo sguardo e incontra il mio, abbozza un sorriso scaltro e so già che sta per prendermi un giro "Sono tornata solo oggi e già riscuoti favori?"

Faccio spallucce "Che posso dire.. non perdo tempo"

Molla quello che stava facendo e si avvicina a me "Che ti serve?"

"Me lo puoi plastificare? Mi serve per.. oggi" il suo sguardo alterna il draghetto e i miei occhi.

"Va bene" me lo prende di mano e questa si può definire la fine della conversazione soprattutto perché la mia presenza è richiesta in classe.

Alla fine delle lezioni..

Sto per portare tutti i bambini giù dai loro genitori quando mi sento afferrare per un braccio, il mio sguardo finisce in un oceano celeste e la mia sorpresa non è tanto nella presa per richiamare la mia attenzione, una presa durata l'attimo in cui mi sono accorta di lei, ma in un fenomeno singolare che non credevo possibile.

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