CAPITOLO 45

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PRESENTE

"Sono un clown!"

Grido spalancando la porta della cucina.

Giuse ormai è abituato a queste mie entrate in scena tanto che continua a spalmare la marmellata sul toast con tranquillità "Ma dai?!"

Mi siedo davanti a lui, sullo sgabello dell'isola della cucina "Ma io intendo il clown dei clown, il presidente internazionale del comitato dei clown di tutti i circhi esistiti su questa terra nel passato, nel presente e nel futuro"

Non sembra assolutamente stupirsi, tanto meno preoccuparsi "Pensa.. per una volta sono d'accordo con te"

"E non ho mai capito quanto fosse grave fino ad ora" appoggio i gomiti sul ripiano prendendo la testa tra le mani.

"Meglio tardi che mai presumo.. ora mi spieghi a cosa devo questa autocommiserazione?" Chiede accigliandosi.

"A me piace Zulema" è assolutamente terrificante da pensare figuriamoci da dire a voce alta, la sua disapprovazione è lampante "..da morire" mi nascondo il viso nei palmi delle mani "Ed è una consapevolezza ormai che ho accettato. Ma il problema è che più la guardo, ci sto insieme, ridiamo o ci prendiamo in giro.. questa cosa diventa più forte.. più grande.. e più ingestibile!"

"Ti rendi conto di quanto suona assurdo vero?" Chiede scontroso, ma solo perché mi vuole troppo bene e da come posa il toast sul piatto mi pare proprio che gli ho fatto passare la fame.

"Ma anche profondamente vero" non potrei essere più d'accordo con lui, non li voglio questi sentimenti. Credo che il modo migliore per fermare tutto è stare il più possibile alla larga da lei "Giuse.. tu c'eri.. io non voglio che risucceda ancora"

"Allora credo che tu sappia bene che cosa fare, Macarena.." allunga una mano per stringere la mia "..devi solo trovare il coraggio di farlo"

PASSATO

"Oggi è l'ultimo giorno di scuola" faccio notare a Zulema mentre dondolo sulla sua sedia di pelle preferita.

Lei mi spinge e quasi ruzzoli sul pavimento, scoppiamo a ridere come ragazzine "Dobbiamo assolutamente festeggiare il fatto che ne siamo uscite quasi dell' tutto intere"

"Aperitivo nel solito posto?" Propongo.

Il suo sguardo complice mi risponde ancora prima delle sue parole "Ci sto"

Qualche ora più tardi..

Quando accosto l'auto sul ciglio della strada proprio davanti al suo portone la vedo scendere.

I pantaloni cargo neri, anfibi ai piedi e una maglia nera. Semplice ma d'effetto. I capelli appena piastrati sono un rischio in una serata umida come questa.

Quando sale in auto ci salutiamo con il solito bacio sulla guancia, il veicolo si riempie del suo profumo intenso e sorrido d'istinto.

Nel viaggio parliamo di cose innocenti e arriviamo al locale poco prima delle 20.

Un aperitivo semplice, una serata tranquilla, solo noi.. È ossigeno.

Ho scelto un jeans stretto, un maglioncino che mi lascia scoperte le spalle ben definite dalla palestra, i capelli sono biondi e mossi. Mi sono preparata nel più picciolo dettaglio perché volevo essere bella.

Ammetto che ho perso il filo del discorso quando ha puntato i suoi occhi chiari nei miei e quando riprendo la concentrazione sulle sue parole sento "Sai.. l'altra volta ho incontrato un mio ex storico.. aveva dei capelli biondi e mossi spettacolari"

"Quindi ti piacciono le bionde mosse" la osservo attentamente e non appena registta la mia frase diventa tutta rossa.

È un .

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