4. Pensieri da scacciare via

2.3K 85 47
                                    

Il centro benessere che aveva scelto Deva si trovava in provincia di Sondrio

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Il centro benessere che aveva scelto Deva si trovava in provincia di Sondrio. Isolato, silenzioso, immerso nella natura, proprio quello che ci voleva per rimettere in sesto il giovane calciatore che le sedeva accanto.

In quel momento aveva gli occhi chiusi, la testa leggermente piegata di lato, le gambe allargate in una posa rilassata. Sembrava che stesse riposando. Deva rifletteva su cosa avrebbe dovuto fare per penetrare nell'apparente menefreghismo di Theo e ancora non era riuscita a trovare una soluzione.

Arrivarono in un magnifico parco, alberi ad alto fusto dalle chiome ricche e brillanti costeggiavano il viale di ingresso e sullo sfondo un edificio color panna. Quando scesero non si sentiva alcun rumore all'infuori dei suoni della natura: il cinguettio degli uccelli, il frusciare del vento tra gli alberi e lo scorrere dell'acqua nella fontana a cascata sulla parete accanto all'ingresso.

Theo si stiracchiò prima di prendere il suo borsone e quello di Deva. Si guardò intorno mentre avanzavano verso il portone d'ingresso. «Lo hai scelto tu questo posto?»

Si voltò a guardarla per avere la conferma. Deva sorrise, annuendo. «Spero che sia di tuo gradimento.»

«Avremo le stanze vicine?»

«Questo non lo so.»

«Farò in modo che sia così.» Facendole l'occhiolino avanzò oltre le porte scorrevoli di vetro.

Ad attenderli trovarono già il pranzo pronto. Deva aveva consultato il cuoco del Milan per sapere cosa far mangiare a Theo e dopo aveva avvisato la struttura. Inoltre, aveva chiesto di stare in un'ala riservata, per evitare sguardi indiscreti e lasciare Theo tranquillo. Tutto questo lo aveva fatto prima di andare a casa del ragazzo, quando ancora credeva che un discorso avrebbe sistemato tutto.

Furono accompagnati nel giardino, sotto un gazebo. Di fronte a loro una gigantesca piscina termale sembrava volersi gettare nella vallata sottostante. C'erano pochi altri avventori, qualche coppia e un gruppo di anziani. Deva prese le linguine all'astice e gli scampi grigliati bagnati nel Cognac, per Theo invece risotto agli asparagi e filetto di merluzzo con crema di patate.

Theo teneva gli occhiali da sole e sembrava godersi il panorama. Deva decise di iniziare a sondare il terreno, per capire dov'era il problema. Sempre se ce n'era uno. Poteva anche trattarsi del carattere del ragazzo, e allora a quel punto avrebbe dovuto adottare una strategia diversa.

«Ti trovi bene al Milan?»

«Benissimo» rispose lui, sorridendo.

«Sei sicuro? Con il mister come va?» provò ad insistere Deva.

«Alla grande.»

Risposta troppo generica. «Ti piace il ruolo in cui ti sta facendo giocare?»

«Sì, è il mio ruolo. Mi piace la libertà che mi lascia di spaziare, sulla fascia e in mezzo al campo.»

Indelebile [Theo Hernandez]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora