La discoteca era un tripudio di luci sfavillanti e ritmi pulsanti. La musica martellante faceva vibrare il pavimento e si diffondeva attraverso i corpi che ballavano, creando una sinfonia frenetica di movimenti e colori. Nell'angolo più animato della pista da ballo si trovavano Theo e Amara. Lei era splendida, il corpo fasciato da un vestitino che sembrava oro liquido sotto le luci, la pelle abbronzata, il trucco luminoso. Si muoveva con grazia, a ritmo di musica, in piedi davanti a Theo e Rico, i quali se ne stavano su un divano circondati da decine di modelle.
Si erano spostati nella discoteca subito dopo la sfilata, per il party, e Amara li aveva fatti entrare nel privé occupato dalle sue colleghe che avevano sfilato quella sera. Rico non staccava gli occhi da Amara, lanciando delle occhiate eloquenti a Theo. Lui sorrideva e scuoteva leggermente la testa. Ne riconosceva l'indubbia bellezza, ma Amara non gli aveva mai fatto nessun effetto. Quello che aveva detto a Deva era vero, la considerava una sorella. Tuttavia, quella sera nessuna ragazza catturava il suo interesse. Ne aveva solo una in testa, che non era voluta andare alla festa perché aveva un altro impegno. Con chi? Theo continuava a chiederselo.
Amara si sedette in mezzo a loro, accavallando le gambe. Rico gettò un'occhiata alle sue cosce nude e si passò una mano tra i capelli ricci.
«Amara, vorrei sapere quando ti deciderai ad accettare il mio invito a cena.»
Lei afferrò un bicchiere dal tavolino e si versò dello champagne. Voltò la testa verso Rico. «Oh, cucciolo. Dove mi porteresti?»
Theo le strinse un braccio e gridò sopra il rumore della musica. «Ehi, non dargli false speranze» la ammonì.
Rico corteggiava Amara da parecchio tempo e lei non se lo era mai filato, ma gli lasciava sempre intendere che le sarebbe piaciuto uscire con lui. Ora Rico aveva il cuore rotto e cercava disperatamente un'altra ragazza che potesse rimetterlo a posto. Ma Amara era tanto bella quanto stronza con i ragazzi, e Theo aveva il dovere di proteggere il suo amico.
Amara si appoggiò a lui e gli accarezzò una gamba. «Che hai stasera? Non ti stai divertendo?» Buttò giù lo champagne tutto d'un fiato.
Theo non aveva ancora bevuto niente di alcolico e cominciava ad invidiare lei e Rico. Voleva divertirsi, ma non ci riusciva. Non riusciva a scrollarsi di dosso le parole di Deva della sera prima. La partita di merda che aveva giocato. La paura di fallire.
Theo si avvicinò al suo orecchio per non alzare la voce. «Tua sorella si vede con qualcuno?»
Aveva avuto la sensazione che Deva avesse un appuntamento con qualcuno quella sera. Rico si alzò dal divanetto e si avvicinò a due ragazze che stavano ballando appiccicate. Una di loro iniziò a strusciare il fondoschiena su di lui.
«Nessuno di importante» rispose Amara, riempiendosi un altro bicchiere.
«Quindi c'è qualcuno!» Guardò Amara dritto negli occhi. Chi era? Doveva sapere. Perché Deva gli aveva detto di essere single.
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Indelebile [Theo Hernandez]
FanfictionDeva ha sempre saputo che sarebbe diventata un procuratore sportivo ed ora, a trentatré anni, convive ogni giorno con le difficoltà che comporta essere donna e lavorare in un ambiente prettamente maschile. Ma ama quello che fa e, anche se non viene...