Quando ogni speranza sembra perduta e le tenebre ricoprono il mondo, un'antica luce continua a brillare chiara e pallida. Everly Andromeda Kandies credeva di essere una semplice strega, eppure vedrà crollare davanti a sé ogni convinzione che pensava...
Eins, hier kommt die Sonne Zwei, hier kommt die Sonne
Drei, sie ist der hellste Stern von allen
~ Sonne, Rammstein
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Quando varcammo la soglia del portone d'ingresso, ebbi la sensazione di trovarmi in una scuola militare. Forse perché mancavano i canti del coro. O forse perché invece di un soffitto stellato c'era la semplice e dura pietra. Durmstrang non era Hogwarts, poco ma sicuro.
"E adesso? Che facciamo?" domandò Will; che non era più Will. Aveva assunto le sembianze di un ragazzo alto e grosso e dalla faccia smunta, contro il quale Rose era accidentalmente andata a sbattere, nel parco del castello.
"Innanzitutto, tu non dovresti essere qui" sibilò Albus, nei panni di Krum.
Will lo fulminò con lo sguardo.
"Credo che Al volesse dire" mediò Alice, nascosta con me sotto il Mantello dell'Invisibilità, "che gli altri studenti penseranno che sia strano se uno di loro si trova insieme a degli estranei."
"E quindi che dovrei fare?"
"Socializza." Rose indicò i ragazzi nella prima sala che si affacciava sul corridoio. Stavano cenando radunati a tre tavoli massicci, in silenzio. Le cose erano due: o si odiavano tutti a vicenda o erano poco socievoli.
Will fece una smorfia. "Ma se non so neanche come mi chiamo... cioè, come si chiama questo tizio!" esclamò, indicando il suo nuovo corpo.
"Ti inventerai qualcosa."
"E adesso, muoviti!" Albus lo spinse nella sala.
"Ricorda, ci ritroviamo a mezzanotte nel bagno dei maschi qui giù." Gli rivolsi uno sguardo preoccupato, che - ovviamente - lui non poté vedere. "Charlotte verrà con te; ma fa' comunque attenzione."
La farfalla si nascose nel taschino della divisa del ragazzo. "Anche voi" mormorò Will e andò a sedersi all'unico posto rimasto libero.
"Quanto manca perché l'effetto della Polisucco svanisca?" chiese Scorpius.
