Quando ogni speranza sembra perduta e le tenebre ricoprono il mondo, un'antica luce continua a brillare chiara e pallida. Everly Andromeda Kandies credeva di essere una semplice strega, eppure vedrà crollare davanti a sé ogni convinzione che pensava...
He's out his head, I'm out my mind We got that love, the crazy kind
- Him & I, Halsey, G-Eazy
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Il cielo era grigio e nuvoloso, già si sentiva il rumore di qualche tuono. Sembrava essere prossimo a piovere. Ma questo avrebbe fermato James Potter dall'organizzare comunque gli allenamenti di Quidditch nonostante le intemperie? Certo che no!
"Molto bene, dato che oggi è il primo giorno di allenamento dalle vacanze, inizieremo con qualcosa di leggero" spiegò il nostro capitano. "I Cacciatori si eserciteranno nei tiri con Will, mentre voi Battitori, Fred e Diana, vi allenerete a passarvi e deviare i bolidi insieme. Tutto chiaro?"
Ci dividemmo nei gruppi assegnati, con le prime leggere gocce di pioggia che ci picchiettavano in testa.
Mi ritrovai presto in capo alla fila dei tre Cacciatori, con Will pronto a parare la pluffa.
"Pronta, Kandies?"
Annuii distrattamente. Lanciai la pluffa verso l'anello centrale e Will acchiappò la pluffa senza difficoltà. Il ragazzo mi guardò perplesso, come per carpire qualche indizio dal mio viso. Mi aspettavo che parlasse, ma alla fine non disse niente e io mi rimisi in coda.
Al secondo tentativo, lanciai la pluffa nell'anello di sinistra, ma Will la parò di nuovo. E così al terzo e al quarto e poi al quinto, con la pioggia che cadeva sempre più fitta e pungente.
"Evy, qualcosa non va?" mi chiese al sesto tentativo e a malapena lo sentii.
"Certo, perché me lo chiedi?"
Will alzò le spalle. "Forse perché sono cinque tiri di fila che sbagli?"
"E allora?" ribattei.
"Everly, raramente sbagli un tiro, e in quelle occasioni in cui riesco a pararteli non è mai facile. Ѐ ovvio che c'è qualcosa che ti sta passando per la testa."
In effetti non aveva tutti i torti. Mi sembrava di trovarmi sospesa tra due dimensioni, ma non era la stessa sensazione che provavo quando avevo le mie visioni. Era più un senso di angoscia quello che mi aveva colpito da quando il mio cervello aveva iniziato a scervellarsi su quel dannato segno luminoso che sostava ancora nei Sotterranei da quel 30 settembre e soprattutto sulla visione che avevo avuto toccandolo. Quindi sì, non ci stavo più con la testa e ogni tanto mi sembrava di "assentarmi" mentalmente da ciò che mi circondava, specialmente a lezione. Capire cosa avevo visto mi stava ossessionando.
