Quando ogni speranza sembra perduta e le tenebre ricoprono il mondo, un'antica luce continua a brillare chiara e pallida. Everly Andromeda Kandies credeva di essere una semplice strega, eppure vedrà crollare davanti a sé ogni convinzione che pensava...
La logica vi porterà da A a B. L'immaginazione vi porterà dappertutto
-Albert Einstein
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Era un normalissimo 25 luglio o almeno era ciò che credevo.
Mi stavo pettinando i lunghi capelli castani davanti allo specchio della mia camera, quando mi soffermai a rimirare i miei occhi ambrati. La luce che filtrava dalla finestra mi colpiva in pieno viso e i miei occhi avevano assunto degli straordinari riflessi infuocati, tanto belli che mi incantai per un momento ad osservarli.
Riscuotendomi dai miei pensieri, mi decisi a spalancare completamente la finestra. La luce del sole mi accecò, mentre la calura estiva si faceva largo nella mia stanza.
Rimasi per un momento ad ammirare il bellissimo panorama delle campagne, i prati erbosi e il cielo limpido. Soltanto allora mi ricordai di avere ancora il mio pigiama con le coccinelle addosso. Vagai con lo sguardo per la camera cercando la prima cosa da mettermi. Sulla sedia davanti alla scrivania c'era la mia maglietta preferita: una camicetta decorata con dei boccioli di rosa e le mie iniziali ricamate in oro.
E. A. K. - Everly Andromeda Kandies.
Mel'avevano regalata, i miei genitori adottivi, Clarissa e David, il 15 luglio per il mio undicesimo compleanno.
Mi vestii velocemente e mi precipitai di corsa al piano di sotto, dove i miei stavano facendo colazione.
Feci per raggiungerli, ma qualcosa attirò la mia attenzione. Ai piedi del portone di casa c'era una lettera. Strano. Il postino non consegnava mai la posta di domenica.
Mi diressi verso l'uscio e raccolsi quell'unica lettera che era stata recapitata. La busta era fatta di un particolare tipo di carta ed era chiusa da un sigillo: uno strano stemma con una grande H al centro.
Me la rigirai tra le mani. Non avevo mai visto una lettera così.
Signorina Everly Kandies, Queen Field n. 15, camera al secondo piano.
