Capitolo 23

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Melanie

Ad aspettarmi in Hall è il signor Stewart.

«Come sei bella Melanie». La sua gentilezza mi spiazza. Cupo e serio com'è è difficile prenderlo sul serio, ma sorriso per ringraziarlo.

«Aspetta qui da molto?».

«No stai tranquilla. Questo vestito ti sta alla perfezione, avevo ragione hai visto? Il dorato ti dona addosso» commenta guardandomi dalla testa ai piedi.

«Lei dice? Ho una carnagione molto chiara, specialmente ora che non è estate, perciò non so quanto possa starmi bene addosso».

«Per me ti sta da dio sotto ogni punto di vista. Mi piace il colore, il tessuto e il modo in cui aderisce perfettamente alle curve del tuo corpo» spiega continuando a scrutarmi bene.

Il suo sguardo mi rende nervosa.

«Lei è troppo gentile, ma la ringrazio».

Non mi era mai capitato di ricevere complimenti così sinceri, o almeno così sembra, da un'uomo molto più grande di me.

«Dico solo quello che penso signorina Long, ma adesso mi segua o faremo tardi». Mi volta le spalle e mi porge il suo braccio. Attorciglio il mio intorno al suo, prendendolo a braccetto e insieme usciamo fuori dall'hotel.

«Come mai siamo soli?» chiedo una volta seduta sulla limousine.

«Tutti gli altri, compresi le mie guardie, ci stanno aspettando là» risponde sistemandosi la cravatta.

«Capisco», sposto lo sguardo fuori dal finestrino e lascio che il tempo scorra.

È assurdo. Sembra di vivere in un film.
New York, la grande mela.

«È la prima volta che vieni qui?» mi chiede Christian.

«Sì e lei?».

«No, in realtà ci ho vissuto per molti anni».

«E come mai si è trasferito a Los Angeles?» chiedo stupidamente, sapendo che non sono tenuta a sapere la risposta.

«Da dopo il divorzio con la mia ormai ex moglie ho capito che questo posto non faceva più per me» confessa guardandomi negli occhi.

«Mi dispiace molto, non volevo essere invadente».

«Ma no non preoccuparti, ormai è finita da quasi 10 anni. L'ho superata abbastanza bene» aggiunge.

Cavolo 10 anni? Ma a che età si è sposato? 21? 22?

«Vuoi qualcosa da bere?» chiede poco dopo.

«No grazie, non bevo quando sono in ansia».

«Non dovresti esserlo» commenta.

«Capisco che le cose nuove spaventano a tutti ma è solo una cena di gala» aggiunge precisando. So che non è così, so quanto questa cena sia importante per lui e per l'azienda.

«Ho paura che qualcosa vada storto come sempre. Non vorrei farle fare brutta figura».

«Non pensare a queste cose Melanie, guardati» dice indicandomi. Poi aggiunge: «Sei bellissima, come pensi di farmi fare brutta figura?».

Arrossisco e scuoto la testa: «Devo dire che lei è molto bravo con le parole, di preciso con le persone».

«Beh ci devo saper fare se ci pensi bene... Alla fine è il mio lavoro». Con un sorriso stampato in volto mi fa l'occhiolino, mettendomi ancora di più in imbarazzo.

«Siamo quasi arrivati?» domando cambiando discorso.

«Sì signorina» risponde l'autista.

La macchina dopo poco si ferma. Quest'ultimo spenge il motore e viene ad aprirci la portiera.

«Buona serata signor Stewart» aggiunge quando egli scende. Il giovane autista posa lo sguardo su di me mentre mi aiuta a scendere e con un sorriso dice: «Buona serata anche a lei signorina».

«La ringrazio», sorrido a mia volta per poi prendere a braccetto Christian.

«Sei pronta?» mi chiede.

Alzo lo sguardo e davanti a me compare una meravigliosa e sorprendente villa. Intorno a noi c'è tanto verde e un lungo viale pieno di sassi ci conduce alla porta di casa dove ad aspettarci c'è proprio un'uomo della sicurezza.

«Ci proverò» rispondo.

«Quei tacchi mi sono costati più di mille dollari, vedi di non farti male o peggio ancora di non romperli» mi ricorda abbassando lo sguardo sui miei sandali Ysl.

«Farò del mio meglio, adesso andiamo».

Iniziamo così a percorrere insieme il viale pieno di ghiaia. Arrivati difronte alla porta è bastato il suo nome per farci entrare.

«Signor Stewart che bello vederla», una splendida donna lo accoglie a braccia aperta non appena lo vede.

«Salve Miss Jones, è un piacere rivederla».

«Oh santo cielo e quest'angelo?», posa lo sguardo su di me e mi sorride.

«Lei è la mia...», lascia la frase in sospeso a causa della donna che lo precede e dice: «Compagna?».

«No, è in stage. Ha già superato il periodo di prova, ma adesso le serve un periodo di formazione per poter iniziare del tutto un percorso solido e ben consistente dentro la nostra azienda» risponde lui.

«Sei così giovane tesoro... Quanti anni hai?» mi chiede la donna a me sconosciuta.

«19» rispondo.

«Anche io ho compiuto 19 anni... Peccato che sia stato quasi 50 fa» rivela con tanto sarcasmo.

Io e il signore Stewart scoppiamo a ridere seguiti da lei.

«Melanie devi sapere che all'apparenza sembra seria, ma credo che sia una delle persone con più autoironia che io abbia mai conosciuto» mi avverte lui.

«Questo è un buon segno» dichiaro. I due si guardano e si sorridono.

«Bene io vi lascio soli adesso. Cerco di accogliere i nuovi arrivati, noi ci vediamo più tardi» dice con un tono pacato. Christian annuisce e la saluta con un bacio sulla guancia.

Mi giro dall'altra parte, per non farmi prendere dall'imbarazzo, e guardo altrove.

«Sono contento che tu l'abbia conosciuta» rivela lui.

«Chi è lei se si può sapere?».

«Ha lavorato con noi da anni. Grazie alla sua campagna pubblicitaria ci siamo fatti conoscere da più di mille imprese diverse, che per fortuna da anni collaborano con noi acquistando i migliori servizi ed è grazie a lei se siamo famosi in quasi tutta l'America del nord. La nostra idea è quella di espanderci anche all'estero, come in Europa, Australia e persino in Asia... Infatti è per questo che stasera siamo qui» spiega.

«Lo capisco».

«Adesso vieni, ti faccio conoscere un po' di persone».

One night more 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora