Capitolo 39

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Melanie

- Dopo 3 settimane.

«Mi dispiace tantissimo Melanie».

«Non preoccuparti zia, ora sto molto meglio e appena posso verrò a trovarvi a Madrid».

Starei ore a parlare con mia zia Tiffany, ma adesso sono troppo stanca per continuare una conversazione che dura ormai da ore.

«Sei sempre la benvenuta tesoro, ti aspettiamo a braccia aperte».

«Grazie mille zia».

La sua gentilezza mi fa sentire a casa ogni volta. Non so come faccia ad essere la sorella di mio padre, ma soprattutto come abbia fatto a sopportarlo per anni. È proprio il contrario suo.

Anni fa viveva insieme a lei e a suo marito, poi ha conosciuto mia madre e le ha lasciato il suo spazio e la sua intimità.

«Di niente tesoro».

«Adesso scusami ma ho bisogno di riposarmi, ti dispiace se ci sentiamo domani?».

«Ci mancherebbe, ti scrivo domani mattina per darti il buongiorno. Adesso riposati e stai tranquilla».

Quando riattacco lancio il telefono alla fine del letto.
Sospiro mentre mi slego la coda di cavallo.

«Posso entrare?» mi chiede Jason sbucando dalla porta. In questi giorni è irrilevante la sua presenza per me, tutto questo perché non facciamo altro che litigare.

«Vieni pure».

«Come ti senti?». Si siede sul letto e accenna un piccolo sorriso.

«Sto meglio, il dolore sta passando ma ultimamente mi annoio a stare qui a letto».

«Considera che già tra una settimana e mezza potrai tornare a lavoro, non è molto». So che con le sue dolci parole sta solo cercando di rassicurarmi ma la situazione è molto più complessa.

In questo momento non mi sento motivata, mi sento semplicemente sola. La mia famiglia è tornata a casa mentre io sono rimasta in questa città che sembra non avere più niente da offrirmi dopo la mia operazione.

Nonostante Christian, il mio capo, sia stato così comprensivo nei miei confronti sento che sto fallendo anche in campo lavorativo. Niente mi stimola più e tutti i miei obiettivi sono svaniti.

Subito dopo l'intervento ho passato giornate intere a casa da sola mentre Jason andava lavorare e, proprio per questo, ho avuto molto tempo per pensare.

Non so per quanto ancora possa continuare a sentirmi così insoddisfatta da me stessa e da ciò che faccio, ma di una cosa sono certa: non voglio più continuare a fare questa vita.

Forse trasferirmi qui è stato un errore e molto probabilmente ancor di più accettare di lavorare per una società così grande come quella del signor Stewart.

Quando rientrerò avrò un sacco di lavoro arretrato e, come se non bastasse, al mio rientro dovrò partire per un viaggio di due settimane. Una vita troppo frenetica non fa per me. Fin da piccola ho sempre vissuto in piccole cittadine, con pochi abitanti e attorno a me non c'era nulla di movimentato invece adesso mi sembra di essere costretta a vivere in un mondo che non mi appartiene.

«Non sarà molto però non sono sicura di voler continuare a lavorare lì» dichiaro.

«Perché? Il tuo capo ti ha fatto qualcosa?».

«No, assolutamente. Semplicemente è già da qualche settimana che sto pensando di tornare per un po' a casa mia, ho bisogno di stare con la mia famiglia e di allontanarmi da Los Angeles».

«Cosa? Perché?».

«Perché è quello di cui ho bisogno, ti basta soltanto sapere questo. Sono arrivata ad un punto della mia vita dove non so più cosa voglio», sgrana gli occhi alle mie parole.

«I tuoi lo sanno?».

«Non ancora».

«Perché hai preso questa decisione?».

«Avendo passato tante giornate da sola in questi giorni, compreso il fine settimana dato che eri sempre via per lavoro, mi sono resa conto di quanto sia insoddisfatta della mia vita e di quanto io effettivamente abbia bisogno di trovare la mia strada».

«Come già ti ho detto sarei voluto rimanere con te in questi giorni, ma il lavoro non me lo permette» rivela.

«Questo lo so, ma mi aspettavo il tuo calore almeno i fine settimana» ribatto.

«Farei di tutto per te Melanie, ma ci sono cose più importanti in questo momento nella mia vita».

Ci sono cose più importanti in questo momento della mia vita.
Ci sono cose più importanti in questo momento nella mia vita.
Ci sono cose più importanti in questo momento nella mia vita.

Questa frase rimbomba continuamente nelle mie orecchie.

«L'ho notato, infatti è anche per questo che voglio tornarmene a casa».

«Non intendevo quello Melanie, cerca di capirlo. Ci sono cose a cui non posso rinunciare perché, a differenza tua, non sono nato nell'oro e questa casa se non vado a lavorare non la paga nessuno».

«Lo so, ma non sono più sicura di volerci stare qui dentro».

«Non sei nemmeno più sicura di noi?».

Abbasso lo sguardo rimanendo in silenzio.

«Bene», esce fuori dalla stanza sbattendo la porta forte. Sospiro e butto la testa indietro.

È inutile in momenti simili spiegargli il mio punto di vista dato che non lo capirebbe. È troppo concentrato ad ascoltare il suo ego piuttosto che ascoltare gli altri.

È quasi un mese che non stiamo più bene come coppia. Dopo la mia operazione è cambiato nei miei confronti. Sessualmente parlando non ci siamo più sfiorati, credo che qualcosa si sia rotto ed è triste pensare che eravamo solo all'inizio. E questo già da prima. Mi è stato vicino per così tanti mesi e ha dimostrato di provare un sentimento forte nei miei confronti, ma sento che non è più così.

C'è qualcosa che lo sta allontanando da me, un po' come se avesse una seconda vita a cui non può dire di no.

One night more 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora