Capitolo 24

143 10 2
                                    

Melanie

Più che una cena di gala sembra un matrimonio. Saremo più o meno 200 persone.

«Ti senti bene?» sussurra Mr. Stewart al mio orecchio. Annuisco e gli rivolgo un piccolo sorriso.

«Perché a me non sembra?».

«Sto bene, solo che non ci credo ancora».

«A cosa?» chiede.

«Di essere qui» rispondo.

«Spero ti piaccia perché dovrai venirci spesso» replica lui pulendosi per l'ultima volta gli angoli della bocca.

«Devo ancora abituarmici, ma è piacevole».

«Bella come sei credo che tu possa trovarlo ancora più piacevole visto gli occhi di tutti puntati su di te» mormora al mio orecchio poco dopo essersi avvicinato. Cerco di trattenere un sorriso.

«È riuscito a trovare qualche offerta?» domando cambiando argomento. Non ho intenzione di fare una conversazione su questo.

«Non una ma ben 3 offerte ho trovato sicché, una volta tornato a Los Angeles, mi basterà chiamare e accordarmi con tutte e 3».

«Questa è una bellissima notizia» commento.

«Lo so, infatti è per questo che...», Christian lascia di nuovo la frase in sospeso ma questa volta senza essere interrotto da nessuno. Si alza dalla sedia e si avvicina ad uno dei tanti camerieri che passano per la sala in cerca di qualcuno che ha voglia di sorseggiare delle bollicine.

Torna da me con due bicchieri in mano.

«...che dobbiamo festeggiare», si siede e me ne porge uno.

«A cosa brindiamo?».

«A questa sera, a te e alla rinascita della mia azienda» confessa.

«Ci sto». I nostri bicchieri si uniscono in un rumore impercettibile fino a portarli vicino alle nostre labbra. Questo spumante è davvero amaro, ma allo stesso tempo dolce. È forte, ma buono da morire.

I suoi occhi nel mentre non smettono di fissare i miei. Ciò mi intimorisce, ma cerco di non darlo a vedere.

«Mi concede un ballo?» domanda porgendomi una mano. Scuoto la testa e dico: «Il ballo non fa per me, mi dispiace».

«Un lento fa per tutti».

«Preferirei di no» ripeto.

«Oh andiamo, fallo per il tuo capo» insiste.

Esito ancora per un po' ma quando vedo che la maggior parte delle persone è in pista, cedo e accetto.

Afferro la sua mano e ci dirigiamo in pista insieme.

«Mani intorno al collo, muscoli sciolti, volto rilassato... Lasciati trasportare dalla melodia e non essere rigida» mi dice poco prima di afferrarmi per i fianchi. Eseguo ogni ordine e cerco di rilassarmi tra le sue braccia. Il suo profumo mi inebria.

Sono così vicina al suo petto che mi sembra quasi di sentire il suo cuore battere ad un ritmo accelerato.

Quando riapro gli occhi vedo che gran parte delle persone ci stanno fissando.

Cos'hanno da guardare? Non hanno mai visto una coppia ballare un lento?

«Ci stanno guardando tutti» sussurro a Christian.

«Lo so, ma non farci caso» replica alla mia affermazione.

Cerco di ascoltare le sue parole e di fare come dice, ma non ci riesco. I sorrisi delle persone e i loro sghignazzamenti mi urtano.

Dopo pochi istanti la musica finisce ed io mi stacco dal signore Stewart. Sento il suo sguardo addosso.

Non faccio nemmeno in tempo a guardarlo che subito un fotografo ci coglie alla sprovvista chiedendoci una foto insieme.

«Vi prego avvicinatevi ancora di più... Ecco bene, così è perfetta. Sorridete...».

Entrambi sorridiamo e rimaniamo immobili per qualche secondo.

«Grazie tante. Congratulazioni signor Stewart» commenta il fotografo.

«La ringrazio».

Congratulazioni per cosa? Per la proposta da parte delle 3 aziende o c'è altro?

«Vuoi andare in hotel?» mi chiede.

«Lei vuole rimanere?» domando a mia volta.

«No, credo che si sia fatto tardi e per di più qui sta facendo molto caldo» risponde.

«Allora andiamocene».

Lui annuisce e fa cenno alle sue scorte di seguirci.
Prima di andarcene salutiamo chi di dovere e ringraziamo la signora Jones per la serata concessa.

Mentre mi riaccompagna alla macchina veniamo assaliti da un sacco di paparazzi.

«Signor Stewart non credevamo di rivederla da queste parti insieme ad una donna dopo quello che è successo, a cosa dobbiamo questo cambiamento?».

«Mr. Stewart ha forse trovato l'amore?».

«Da quanto state insieme?».

«Progettate di avere figli?».

«È una conoscenza o state insieme?».

Un sacco di domande folli ci vengono poste mentre ci avviciniamo all'auto.

Christian, per impedire al resto delle persone di importunarmi, mi tiene a se stringendomi nelle sue braccia fino a condurmi dentro la macchina.

«Desideriamo un po' di privacy per favore» ribatte lui alla stampa poco prima di risalire dentro.

Sbatte di colpo la portiera e ad allontanare i paparazzi ci pensano le sue scorte.

«Può partire» ordina lui all'autista.

Egli annuisce e parte.

Faccio un grande respiro mentre guardo fuori dal finestrino.

«Ti piace proprio tanto questa città?».

«Sì e mi dispiace non poterla visitare come si deve» dichiaro continuando a guardare fuori.

Lui rimane in silenzio fin quando non si arriva all'hotel. Christian mi aiuta a scendere e proprio in quel momento, altri paparazzi ci infastidiscono nuovamente.

Le guardie cercano di farci da barriere fino all'entrata in Hall.

«Non girarti, vieni in ascensore con me» mi ordina Christian. Faccio come dice e lo seguo.

Camminare su questi tacchi è un'impresa difficile ed è strano che non sia ancora inciampata.

«Mi dispiace, delle volte sono invadenti» confessa guardando la porta dell'ascensore che si chiude.

«Non si preoccupi, posso capirlo».

«Mi scuso di nuovo».

«Non lo faccia, non mi ha dato noia. Mi sono solo sorpresa perché solitamente non capitano a me queste cose» confesso con un sorrisetto tirato.

«Lo so lo so».

L'ascensore si apre ed insieme usciamo.

Mi accompagna fino alla porta della mia stanza.

«Voglio assicurarmi che tu possa entrare nella sua stanza senza nessuno di loro che ti importuni» ammette riferendosi ai paparazzi.

«Siamo al 15º piano, non penso proprio che di tutte queste camere sappiano qual'è la mia» preciso.

«Meglio prevenire», scrolla le spalle e accenna un sorriso. Sembra nervoso.

«Beh allora io vado. Grazie per la serata».

«Grazie a te per essere venuta».

«Buonanotte signore Stewart».

«Buonanotte Melanie». Chiudo la porta davanti a lui e mi appoggio alla parete.

One night more 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora