Capitolo 12

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Melanie

Quando rientro in stanza, trovo accesa la stufetta che emana un calore rilassante e piacevole.

Questo è merito di mio fratello.
Sorrido al pensiero.

Mentre passo l'olio sui capelli bagnati, mi squilla il telefono. Per non tardare a rispondere, mi asciugo velocemente le mani e lo afferro.

«Pronto».

«Hey Melanie, sei a casa? Ho visto che non mi hai più chiamato, così mi sono permesso di farlo al posto tuo», la voce di Jason richiama la mia attenzione.

«Ti avrei chiamato a breve» mento.

Onestamente il ritorno a casa non mi ha fatto un bell'effetto e lui è l'ultima persona che voglio sentire.

«È tutto ok?» chiede.

«Certo, sono solo un po' stanca dal viaggio e, come se non bastasse, sono appena uscita dalla loggia perciò ho fretta» mento, di nuovo.

«Scusami, allora scrivimi quando vuoi te. Ti lascio alle tue cose. Buonanotte Melanie».

«Buonanotte».

Riattacco e lancio il telefono sul letto.

Per quanto possa essere arrabbiata con mio padre, la storia della separazione non riesco ancora ad accettarla. Non capisco come mio padre abbia potuto fare una cosa del genere a mia madre dopo tutti questi anni di amore reciproco.

Diceva che aveva smesso con quella roba, lo aveva giurato su di noi e come se non bastasse c'è di mezzo anche quella donna. Mia madre la odia ma per rispettare mio padre, ha sempre accettato che questi due avessero una sorta di amicizia.

Sono arrivata la conclusione che quello di mia madre perso mio padre era amore vero, purtroppo non posso dire il contrario.

Dopo circa mezz'ora sono pronta per andare a letto, anche se non è ancora l'ora.

«Posso entrare?», la porta si apre di scatto mostrando mia sorella sull'uscio.

«Entra».

Spero che non sia qui per ciò che penso.

«Posso sapere perché Jason mi ha appena scritto di controllarti? È successo qualcosa tra voi due?».

«Cosa ti ha scritto?» chiedo innervosendomi.

«Ti prego non dirgli niente, mi ha detto di non dirtelo» mi scongiura.

Non ci posso credere.

«Non so perché te lo abbia detto. Prima mi ha chiamata e avevo furia ma solo perché avevo i capelli bagnati», mi siedo sul letto e lei fa lo stesso.

«Mh, peccato che tu sia mia sorella e riesco a capire quando menti. So il nostro passato, soprattutto il nostro trio... ma ormai con Jason è acqua passata e se vuoi confidarti con me io ci sono» dichiara.

«Lo so Joe se fine, ma non ho niente da dirti».

«Beh io sì» aggiunge.

La guardo cercando una risposta, ma rimane in silenzio per qualche secondo.

«Cioè?» la incalzo.

«Nonostante tra me e Jason sia finita per sempre, ti chiedo di non illuderlo. So che non avrei dovuto farlo, ma prima ho ascoltato quello che tu e la mamma vi siete dette e se vuoi sentire anche un mio consiglio sarò felice di dartelo» ammette.

«Lo vedi perché non mi confido con te? Fai sempre di testa tua, ti comporti in modo sbagliato e ascolti conversazioni che nemmeno ti riguardano. Se tu per una buona volta rispettassi i tempi di una persona forse avresti più amicizie e non avresti perso Jason».

L'hai screen e gli occhi ed io mi pento subito delle parole utilizzate.

«Scusami... Ma sai quanto odio questa cosa di te» mi affretto a dire. Lei scuote la testa e dice: «No, non preoccuparti, anzi scusami tu. Hai ragione, sbaglio nel fare così ma la mia curiosità va oltre le mie azioni. Ti prometto che ci lavorerò su...».

«Cosa dovrei fare?» le chiedo dandole soddisfazione.

«Lui ti sta cambiando, forse tu non te ne accorgi ma lo sta facendo giorno dopo giorno. Non ti ho mai visto così per un ragazzo e per quanto possa essere difficile per me ammetterlo, lui ci tiene veramente tanto a te, più di quanto mi immaginassi» spiega.

«Credo che la mamma abbia ragione, è arrivato il momento di capire che cosa siete e se lui non è pronto a fare il primo passo allora vorrà dire che dovrai essere tu a farlo, perché situazioni del genere fanno soltanto perdere tempo se uno dei due non è interessato veramente. Basta vedere me» aggiunge.

«Ma io non so cosa provo» replico.

«Non dirlo Melanie. Stai mentendo a te stessa e a tutti. Cerchi di giustificare i tuoi sentimenti dietro questa banalissima scusa, quando tu sai benissimo quello che provi... Semplicemente non conosci ancora che cos'è l'amore. Per scoprirlo dovrai aspettare un po', ma tu sei innamorata» si affretta a dire poco dopo il mio intervento.

«Dannazione! Lo ascolti, ti confidi, gli permetti di starti vicino. Arriva a te come nessuno ha mai fatto prima d'ora.»

Ha ragione.

«Questo lo so e me ne rendo conto, ma come potrebbe funzionare? Non so nemmeno se mi prenderanno a lavoro» commento.

«Infatti nessuno ti obbligherà a farlo ora... Aspetta, prenditi queste due settimane per riflettere su di voi e su quello che veramente vuoi. Poi vedrai che la decisione migliore arriverà» dice premurosa.

«Lo spero, ma adesso vorrei soltanto venire a cena. Possiamo non parlarne più? Almeno fino a domani» domando scongiurandola con lo sguardo.

Il tema delle mie conversazioni, da quando sono tornata, e soltanto Jason. Basta, non ne posso più!

«Ma certo, anzi hai ragione. Scendiamo o altrimenti nostra madre ci metterà in punizione proprio come faceva da bambine» confessa.

Sorrido al ricordo e annuisco.

One night more 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora