Appena apro gli occhi noto lo scintillio delle piccole pietre incastonate intorno alla mezzaluna sul mio dito. Sapermi unita ad un’altra persona mi fa sentire meno sola in questa casa, ma questo Brooke non lo saprà.Non ho amiche. Non ho mia madre. In una soleggiata San Diego, io mi nascondo come la luna nell’oscurità e aspetto che qualcuno mi noti da dietro le nuvole.
Do un significato profondo a tutto ciò che i miei occhi vedono quando sollevo la testa verso il cielo. Ma non saprei neanche spiegarlo. I miei pensieri ondeggiano come nastri di luce in un cielo obnubilato.
Do un ultimo sguardo all’anello prima di scendere a fare colazione. Mi aspetto di trovare Xavier, forse un po’ più allegro rispetto a giorni fa. Lo immagino di nuovo con indosso la felpa rosa che gli ho regalato e sorrido.
«Avery!», papà mi accoglie con un sorriso così grande che mi blocco di colpo e lo guardo scettica. Si alza e viene ad abbracciarmi. Rimango immobile tra le sue braccia, guardo di sottecchi Brooke e lei mi fa l’occhiolino.
Ma certo, gli avrà raccontato della nostra passeggiata al centro commerciale e avrà visto l’anello che indossa.
Scommetto che tra un paio di giorni lo toglierà e verrà sostituito con un altro molto più luminoso e molto più costoso.
Chissà quanto tempo ci metterà a deludermi anche lei.
«Buongiorno», rispondo sottraendomi al suo abbraccio.
Mi siedo al mio solito posto. Liam spinge un piatto abbondante verso di me. Omelette, bacon e un cupcake. Di solito è ciò che mangio. Perché mi ha riempito il piatto?
Appoggio il cellulare sul tavolo, accanto al bicchiere.
«Che programmi hai oggi?», chiede papà e mi stringo nelle spalle.
«Possiamo fare un giro e iscriverti a qualche corso di autodifesa», lancia la notizia così all’improvviso, come una bomba, e tutti e tre ci voltiamo verso di lui.
«Non credo sia necessario», interviene Liam, assottigliando lo sguardo.
«Io invece credo sia un’idea fantastica! Avery lo ha sempre voluto fare», insiste papà.
«Lo suggerisci con qualche anno di ritardo…», gli faccio presente con un sorriso amaro.
«Potrebbe esserti utile. Quando un giorno sarai al college e magari andrai a vivere da sola, vorrei saperti al sicuro».
Sto per replicare, ma un trillo attira la mia attenzione. Guardo lo schermo del mio cellulare e noto le diverse notifiche.
“Credevi che ci saresti sfuggita?”
“Dove ti nascondi?”
“Stiamo venendo a prenderti”.
Il cellulare mi cade dalle mani e Liam si abbassa per prenderlo, ma appoggio subito il piede sullo schermo. «Lo prendo io», dico afferrandolo alla velocità della luce. Liam mi guarda in faccia, un solco impercettibile appare sulla sua fronte.
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Se le stelle potessero parlare
RomanceDopo la morte della madre, Avery è costretta a seguire il padre a San Diego per conoscere la sua nuova compagna e il suo futuro fratellastro. Però tra le mura della villa dei Dillard vive un'altra anima tormentata, scontrosa e poco incline ad avere...