Selene
«Così va molto meglio» esclama Rose, vedendomi uscire dal bagno con i suoi abiti puliti addosso: un jeans aderente ed una maglia scollata.
«Ti mancano solo questi e sei perfetta» Agita nell'aria un paio di stivaletti neri col tacco prima di porgermeli.
«Dovrebbero essere della tua misura»
Calzano leggermente larghi ma donano alle mie gambe un aspetto completamente diverso, così decido di tenerli e di seguire Rose – che ne indossa un paio decisamente più vistosi sotto un abito succinto – fuori dalla sua stanza.
Passando dall'esterno dell'edificio, raggiungiamo un piazzale poco distante nel mezzo del quale brucia un enorme fuoco. Delle pagliuzze rosse danzano sopra le fiamme, disperdendosi nel cielo scuro della notte sovrastato da un pallido spicchio di luna.
«Noi Dallas siamo i migliori con i falò» esclama Rose, guardandosi attorno ed invitandomi a fare altrettanto.
Bran, l'uomo che ho incontrato stamattina alla reception, imbraccia una chitarra e diffonde nell'aria le note di Home di Edith Whiskers.
Oh, home, let me come home
Home is wherever I'm with youLa sua voce si mescola a quella delle risate e delle chiacchiere dei presenti, in un'atmosfera che mi scalda il cuore.
«Tieni, prendi dei marshmallow» dice Rose, infilando la mano in una busta formato gigante e porgendomene un paio, insieme ad uno spiedo.
Sul suo, invece, infila dei pezzi di carne da arrostire.«Siete in tanti, eh?»
Ho sempre ammirato le grandi famiglie, il loro rumore, la sensazione di calore e appartenenza.
La mia è sempre stata piccola e piena di fratture, di liti per motivi futili di eredità e di orgoglio.«E non facciamo che aumentare» risponde, con un sorriso, incontrando lo sguardo di una donna con il pancione che spunta da sotto una camicia oversize. «Da quando mio fratello ha incontrato la sua metà non riesce a tenerselo nei pantaloni. Non è vero Eric?»
«Parla quella che se la fa con il piccolo Hastings» ribatte giocosamente l'uomo con i capelli rossi e la barba che ha davanti, prima di rubare l'intera confezione di marshmallow e divorarne uno in un solo boccone.
«Adam?» chiedo, per nulla sorpresa, non appena si allontana. Non posso fare a meno di rivolgerle un'occhiata eloquente ed un sorriso pieno di malizia.
«Siamo amici da quando siamo piccoli» confessa, con un po' di imbarazzo «Ma ora che è cresciuto...Beh...È diventato esattamente come tutti gli Hastings»
«Attraente e antipatico?»
Le strappo una risata e in quello stesso istante, sulle panche attorno alla brace, scorgo anche Nora, che mi rivolge un'occhiata fugace prima di dirigere altrove la sua attenzione.Sembra triste, intenta ad assorbire la musica nell'aria come fosse ossigeno.
Scuoto la testa e mi allontano di qualche passo, allungando lo spiedo sul fuoco e sentendomi invadere dal caldo e dalla luce delle fiamme.
«Non si fa così» mi ammonisce la voce del ragazzino che si è appena avvicinato. Ha i capelli spettinati e un grande paio di occhi marroni.
Occhi simili a...
Ma no, non può essere.«Devi metterli sulla brace. Altrimenti si bruciano» dice, con l'aria di chi la sa lunga.
Uno dei marshmallow, in effetti, è appena diventato nero, accartocciandosi su se stesso.
«Tieni, prendi uno dei miei»
«Oh, graz...» la voce mi si spezza nella gola quando noto la fasciatura sul suo braccio. Il destro.
È assurdo.
È solo una coincidenza.«Ti fai insegnare da un moccioso come grigliare?»
Quella voce mi vibra dentro, come una carezza che mi rimescola le viscere e mi trasmette un lungo brivido lungo la schiena.
Non ho bisogno di voltarmi per sentire l'imponente sagoma di Kael Hastings dietro di me.Odora di bagnoschiuma ed indossa un maglione grigio con la zip ed un bermuda color sabbia.
Il modo in cui ogni tessuto aderisce al suo fisico esaltandone la muscolatura è praticamente incredibile.Sarebbe più facile odiarlo e concentrarmi sul suo essere dispotico se non fosse così attraente.
«Io sono grande!» protesta il bambino - mentre io sto ancora cercando di sciogliere il groppo che sento in gola - aggrottando le sopracciglia in un'espressione fin troppo orgogliosa per la sua giovane età.
«Si certo, come no» dice Kael, con uno dei suoi sorrisi sghembi, mentre gli passa una mano tra i capelli con fare affettuoso. È un'immagine che mi cattura lo sguardo e che fatico a togliermi dalla testa.
«Junior, vieni qui!» lo chiama la donna incinta di poco prima. Il piccoletto sorride, fa spallucce e corre via verso quella che probabilmente è la madre. Mentre mi giro, scorgo anche Nora che, ora, punta i suoi occhi su Kael con una rabbia impossibile da fraintendere.
Scuote la testa, senza preoccuparsi di nascondere quella reazione, e poi si alza e si allontana nell'oscurità della foresta.«Hastings» lo saluta Rose, dando un morso allo spiedino arrostito che ha tra le mani e strappando via la carne con i denti come se fosse la cosa più naturale del mondo.
«Quale onore!»
«Voi due non mi avete lasciato scelta» borbotta Kael, con le mani in tasca. «A proposito...Dove sono i vestiti che le ho dato?»
Sento i suoi occhi addosso e non so più se è per il falò che sento così caldo.
«In lavatrice» interviene Rose, con aria irriverente.
«Non pensavi mica che la lasciassi venire qui con quei cosi orribili addosso...» mi indica con la punta del naso «Guarda quanto è bella»
Kael si avvicina di un passo e stavolta i suoi occhi accarezzano vertiginosamente la scollatura, prima di cercare i miei.
«La guardo» mormora. E la sua voce bassa e virile mi fa stringere le gambe e scorrere un lungo brivido lungo la schiena.
*
Il fuoco che si abbassa e la temperatura che scende segnano il passare delle ore. Bran ha lasciato la chitarra su una panca e l'unico rumore, ora, è quello del vento tra gli alberi e della brace che crepita sotto i carboni.
Sto ancora sorseggiando la birra nel bicchiere quando mi sfugge un leggero sbadiglio.
«Credo che la tua giornata libera sia appena finita» sorride Kael, guardando l'orologio.
«Non essere il solito guastafeste» borbotta Rose, proponendo un giro di beer pong.
«Sì, infatti» protesto, mettendo il broncio e scoppiando in una risatina dovuta all'alcol in circolo.
«Selene...» imito il suo tono e la sua espressione «Vieni qui...Selene, fai questo...Selene, qui comando io...»La sua mascella si contrae e l'espressione sul suo volto si fa più tesa. Non gli piace essere provocato.
«Che hai deciso, ragazzina?» la sua mano afferra il mio fianco, sostenendomi mentre dondolo da un piede all'altro per mantenere l'equilibrio nel tentativo di prenderlo in giro.
Il suo tocco controllato, attento a non farmi male, mi blocca il respiro.
Si abbassa la zip del maglione mentre io sfodero un sorriso ebete e lo guardo ammaliata, storcendo le labbra in sorriso malizioso. Kael scuote la testa ed inspira pesantemente.
«Metti questo» dice, con un tono che non ammette repliche, posandomi la sua giacca sulle spalle. È calda e profuma di Kael.
«E andiamo prima che entrambi possiamo prendere pessime decisioni»
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LONE WOLF
WerewolfSelene ha un passato da dimenticare e un gran bisogno di soldi. È questo che la porta a fare la scelta più assurda che potesse mai fare e volare fino in America, nel Montana per accettare un lavoro di ragazza alla pari in casa Hastings. Soprattutto...