Otto ☾

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Selene

Mi alzo di soprassalto, con la consapevolezza di aver completamente ignorato la sveglia.
A giudicare dal sole che risplende appena sopra le cime degli alberi, devo aver mancato anche la colazione.

Infilo in fretta un paio di jeans e una maglia nera piuttosto anonima e mi precipito al piano di sotto, percorrendo di corsa il corridoio e le scale di legno, su cui per poco non scivolo.

Quando mi affaccio in cucina, tutta trafelata, Adam scoppia a ridere. «Dormito bene?»

È seduto al tavolo, con una tazza di succo di frutta all'arancia e un piatto di uova e bacon. Non faccio in tempo a chiedermi se a prepararlo sia stato lui, che i miei occhi incrociano quelli di Kael. È di nuovo davanti ai fornelli.
«Io...Ehm...» corrugo la fronte in una smorfia imbarazzata «Non ho sentito la sveglia»

«Oggi è il tuo giorno libero» mi informa Kael, in modo piatto. Non c'è traccia nella sua voce della dolcezza di ieri notte, quando in macchina mi ha stretto la mano.
«Ma...»
Sono previsti due giorni liberi, è vero. Ma ho appena iniziato a lavorare per loro e ho fatto così poco e soprattutto così tanti casini da non sentire di meritarlo.

«Niente ma» la voce di Kael è tornata ad essere una lama di ghiaccio. Almeno questo riesco a interpretarlo con chiarezza. «E poi partecipare alla festa di ieri per te è stato comunque lavoro»
Non vedo in che modo...

«A proposito, come stai?» si intromette Alec, che è appena comparso in cucina con addosso solo dei pantaloncini da running. Kael gli rivolge un'occhiata di rimprovero. «Metti una maglia»
«O degli addominali più convincenti» lo provoca Hyden, passandogli accanto per andarsi a sedere a tavola.

«Sto bene» dico, sforzandomi di tendere le labbra in un sorriso. In quel preciso istante incontro anche gli occhi ambrati di Kael, che mi inchiodano e mettono spalle al muro le mie bugie. Non dice nulla ma lo vedo dal modo in cui mi guarda che, più di tutti, ha capito qualcosa.

«Comunque preferisco la colazione dolce» borbotta Adam, indicando il piatto che Kael si è appena preparato e davanti al quale si sta sedendo. Adoro le dinamiche tra loro, ho sempre voluto dei fratelli...
«Anche io, Adam» dico, sorridendo, stavolta, per davvero.

Kael emette un verso simile a un ringhio, di quelli che gli salgono dalla gola ogni volta che qualcosa lo infastidisce. Poco dopo, però, vedo le sue labbra tendersi in una smorfia divertita.

«Non potresti mai affrontare un trekking con così poche energie» dice, indicando il piatto di uova e bacon, ormai quasi vuoto, che ha davanti.
Solo in quell'istante mi accorgo che indossa una maglia tecnica, completamente aderente e un paio di pantaloni corti.
«Ti ricordo che non è indicato mangiare pesante prima di fare attività fisica» lo provoco, facendo un'espressione saccente.

«Ragazzina...»
Sul suo volto si forma una fossetta.
Odio quell'espressione di sfida e soprattutto odio il modo in cui mi ha appena chiamata.
«Metti le scarpe da ginnastica e qualcosa di comodo» dice, con tono divertito mentre mi punta addosso i suoi occhi, in cui ora brilla la scintilla della sfida. «Ti mostro la differenza tra cacciatori e prede»

«Ohh, qualcuno ha provocato Kael»
Esclama Hyden, con esagerato stupore.
«È il mio giorno libero» protesto, prendendo un biscotto e inzuppandolo nella tazza che ho davanti.
«Non se ne parla»

«Così facendo, gli stai dando ragione...» mi fa notare Hyden, con un sorriso. «Ti prego non contribuire ad aumentare l'ego di Kael» si aggiunge Adam «Non so se riuscirei a sopportarlo»

«Allora Selene?»
Sul volto di Kael c'è un ghigno di sfida.
Guardo gli Hastings senza riuscire a trattenere un sorriso e alla fine cedo.
«E va bene»
Tanti cari saluti al mio programma di relax.
«Però qualcuno di voi dovrà prestarmi qualcosa da indossare...»

«Ci penso io» È categorico e parla ancora prima che uno degli altri Hastings possa dire qualcosa.

«Vieni in camera mia dopo aver finito di fare colazione» Dice Kael, con il suo solito tono intransigente.
Nel dirlo si alza, posa il piatto nel lavandino e mi guarda a lungo, in modo indecifrabile, come solo lui sa fare.

LONE WOLFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora