Trentasei ☾

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Kael

L'ho guardata ripartire, seguendola fino in aeroporto come un estraneo, uno dei tanti che le è passato accanto e che non ha riconosciuto.

La osservo leggere un libro, seduta con la testa poggiata su un gomito e l'aria sognante, rivolta altrove. Verso il futuro luminoso che spero la vita le riservi. I capelli scuri nascondono la cicatrice sul suo collo ma sento ancora il mio odore su di lei e conservo, impresso dentro come una maledizione, il ricordo della notte in cui ci siamo trovati e uniti per la prima volta.

Un ricordo di cui l'ho derubata, malgrado mi avesse pregato di non farlo...

Resto lì come un disperato, fin quando non la vedo salire sull'aereo.

Una parte di me vorrebbe seguirla. Ma per la sua sicurezza, questa è la scelta più giusta.

Mi allontano mentre il mio lupo ulula disperato e freme per prendere il controllo, per uscire fuori a sfogare tutto il dolore che sto provando in questo momento. Sento le ossa rompersi e divento il mostro che sono, correndo via nei boschi, tra le rocce e ululando come un disperato.

Arrivo a casa dopo due giorni di vagabondaggio in cui non riprendo, neanche per un attimo, la mia forma umana. Non voglio riflettere, non voglio pensare. L'istinto mi fa perdere completamente e io mi abbandono ad esso, diventando la bestia che sono, dilaniando e divorando ogni preda e affondando gli artigli contro chiunque si metta sulla mia strada.

Kael! Kael va tutto bene?

La voce di Hyden mi raggiunge non appena mi avvicino allo chalet e si fa spazio tra i miei pensieri. Comunicare mentalmente, in questo momento, è l'ultima cosa che voglio.

Non ora, Hyden...

Sento il tuo ululato fin da quassù. Che cazzo sta succedendo?

Succede che ha mandato via la sua compagna...

Si intromette la voce di Adam.

Cerco di correre più forte, per non sentire né i miei fratelli né i miei pensieri. Ma quando arrivo a casa lì trovo lì, tutti ad aspettarmi davanti all'entrata.

Era la cosa giusta da fare.
Ma allora perché fa così male?

«Non è il momento»
Sbotto, tornando in forma umana e ma continuando a parlare come se ringhiassi. Sono ridotto davvero male, ci sono tracce di sangue e fango sul mio corpo.

«Invece è proprio il momento, Kael» mi guarda con aria preoccupata «Stai chiaramente soffrendo»

«Sto chiaramente soffrendo?» gli faccio eco, senza riuscire a trattenere una risata amara.

«Mi sono preso carico di tutto, sacrificando me stesso per portare avanti la famiglia come avrebbe voluto nostro padre. Ho perso Harvard, ho lasciato i Marines...Ho assistito per anni alla vostra felicità, consapevole di essere destinato solo a questo. A fare da spettatore e da supporto. E mi stava bene...

Nessuno parla, Adam, Rose, Hyden e Alecsander mi guardano tutti con un'espressione diversa: colpa, consapevolezza, tristezza, gratitudine...

«Ho accolto la compagna di Natan come una sorella quando lui me l'ha chiesto! E non ho mai osato chiedere nulla per me, fin quando non è arrivata Selene...»

Non riesco a trattenermi dallo scuotere la testa.

«Ma Natan doveva rovinare tutto. Aveva quest'idea fin dal principio. E alla fine...Ce l'ha fatta»

Un rumore di rami calpestati mi avverte che non siamo soli. Stringo i pugni e sento le zanne emergere, mentre mio fratello esce alla luce del sole, tornando in forma umana.

«Vattene» ruggisco, riuscendo a malapena di controllare la voglia che ho di sfogare su di lui tutta la rabbia e il dolore che sento.

«Kael...»

«Ho detto vattene! O giuro che non risponderò delle mie azioni» la voce che esce da me è quella di un essere assetato di vendetta. Il mostro emerge in tutta la sua bestialità.

«C'è un gargoyle...Nei boschi» ansima, come se avesse appena corso per avvisarci.

«È gentile avvisarci da parte tua, soprattutto dopo che sei corso ad avvisare l'inquisitrice...»

«Kael io non...»

«Tu cosa?» ringhio «Hai attaccato la mia compagna, mi hai costretto a trasformarmi davanti a lei e ora sarai contento nel sapere che l'ho persa per sempre»

«Se ne è andata?»
Chiede Natan, corrugando la fronte con aria cupa.

«Non fingerti sorpreso, sapevi che farle dimenticare tutto era l'unico modo per salvarla»

«Non ho fatto nulla»

«Non mi fido più di te, Natan»

Adam corruga la fronte in un'espressione affranta. Rose gli stringe il braccio.

«Da oggi ho un fratello in meno» sentenzio, mentre ignoro le parole di Selene, la sua riflessione su Brennan. Su un complotto per metterci uno contro l'altro fino a distruggere il branco.

Selene...

Il solo pensiero di lei mi fa venire voglia di prendere Natan a pugni.

«Laila aspetta un figlio, non puoi farmi questo Kael»

«Invece posso» ruggisco «Laila è ancora parte della famiglia, sei tu a dover andare via...»

Natan realizza le implicazioni di quella frase appena un attimo dopo, quando i suoi occhi verdi si velano di tristezza.

«Così saremo pari»

«Non lo saremo mai»

«Kael...» dice Adam, facendo un passo avanti con cautela. «Dovremo rimandare le questioni a dopo...»

Alzo gli occhi al cielo e vedo un paio di ali grigie ed enormi, con spuntoni di ossa scuro e cartilagine, che volteggiano in tondo sopra la casa.

«So che non mi credi. Ma rifletti almeno su questo...» la voce di Natan è bassa e affilata come un coltello, animata dalla stessa rabbia che mette in fila le mie parole una dietro l'altra. «L'hai morsa...E non avrebbe avuto senso farle dimenticare tutto quando ha ancora il tuo odore addosso...»

Natan storce il viso in una smorfia.

«Le hai lasciato addosso il tuo odore... E l'hai praticamente resa un bersaglio che cammina»

«Cazzo»

«Dobbiamo solo ritrovarla, Kael»

«Non è così semplice. Le ho...Le ho fatto dimenticare tutto usando i miei poteri di e ora...»

Natan mi rivolge un'occhiata compassionevole e allo stesso tempo di disapprovazione.

«Spera solo che non la trovino prima di noi...»

Le ali continuano a girare attorno su di noi per qualche istante, prima di sparire nel cielo azzurro, lontani.

«E che non siano gli unici a cercarla» aggiungo, pensando a Brennan e a Selene che aveva capito tutto prima di me, come sempre. Come solo lei sa fare.

LONE WOLFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora