Ventuno ☾

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Selene

«Non pensavo fossi ancora sveglio»
Il mio cuore salta un paio di battiti nel trovarlo seduto sui gradini del portico. Ho impiegato più tempo del previsto a sistemare ciò che restava della festa di compleanno di Rose e fatto una lunga doccia calda.
Noi ci vediamo dopo. Le sue parole mi risuonano nella testa, facendomi avvampare le guance.

È rimasto.

I suoi occhi mi raggiungono non appena avanzo qualche passo nella sua direzione, scorrendo lungo le gambe pallide lasciate scoperte dagli shorts del pigiama.

«Facciamo due passi, ti va?»
Si alza dai gradini con un movimento agile.

«Non puoi avere freddo. È agosto» mi prende in giro, indicando la felpa gigante che indosso.
Aggrotta la fronte e storce le labbra in un sorriso sghembo.

La fossetta che si forma sulla guancia ammorbidisce le linee squadrate del suo viso, donandogli un aspetto insolitamente spensierato.
Sembra aver abbandonato per qualche momento il peso che porta sulle spalle.

«Oh, sì che posso» rispondo, sfoggiando una smorfia divertita mentre gli cammino accanto.
Malgrado sia estate qui nel Montana la temperatura scende parecchio durante la notte.

Kael si limita a scuotere la testa, infilando le mani in tasca e dirigendosi distrattamente verso il sentiero sterrato che, dallo chalet, conduce fino all'inizio della foresta. 

«È una fortuna che in inverno sarai di nuovo a casa allora...»

«Suppongo di sì» dico, cercando di ignorare la malinconia che mi ha appena invaso. Tra due mesi scarsi tutto questo sarà solo un ricordo ed io non sono pronta a tornare alla mia vita. Nè all'università.

Mentre cerco di tenere il suo passo, mi guardo attorno in cerca di qualcuno degli altri Hastings nei paraggi.

Tra Natan che mi ha offerto dei soldi per andarmene e la scena che è avvenuta in cucina poco fa, non ho davvero voglia di sentire altri commenti allusivi sulla mia vita privata.

«Sono usciti per continuare la festa in qualche locale» mormora Kael, intuendo la mia preoccupazione ed indicando la città in lontananza. «Non torneranno prima di domani mattina»

Sapere di essere soli mi fa scorrere un brivido lungo la schiena e blocca il mio cuore tra la gola e lo stomaco.

«Bene, perché li adoro...ma credo di non poter sopportare atre battute per oggi»

«Benvenuta nel mio mondo»
Stavolta anche lui ride, in modo gutturale, fino a farsi formare una fossetta sulla guancia. Vederlo scomporsi così mi riempie di calore e di orgoglio, come se in qualche modo, quella leggerezza, fosse anche merito mio.

«La mia famiglia è un po'...invadente, eh?»

«Un po'?» mi sfugge un sorriso che viene ricambiato da Kael nel momento stesso in cui incontro i suoi occhi.

Segue un silenzio complice, che per qualche istante nessuno dei sembra deciso a rompere.

«È per questo che sei partito per tutti questi giorni?» chiedo, pentendomi all'istante di aver dato voce a quel pensiero.

«No, non è per questo. Anche se ammetto che non mi dispiace restare solo a volte» mormora, con un sospiro, mentre un ululato in lontananza mi fa gelare il sangue.

«Senti, Selene» le parole sembrano lottare per uscire fuori. «Non ti ruberò molto tempo...Ti ho chiesto di incontrarci perché...»

Il nodo che mi restringe lo stomaco si fa più forte.

LONE WOLFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora