Quarantasei ☾

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Kael

Selene ha cercato di cucinare con il fornello da campeggio rischiando, nell'ordine, di dare fuoco alla tenda, far esplodere qualcosa e avvelenarmi con una zuppa pronta. Di quelle che basta versarle e scaldarle in un pentolino. Scoppio a ridere.

«Sono un disastro»

«Ma che dici...»

Non ci penso mai, ma devo averle davvero stravolto la vita almeno tanto quanto lei ha fatto con me.
La abbraccio, mentre il vento nella notte spettina leggermente le cime dei grandi abeti e la luce del fuoco che ho acceso danza sui nostri volti.

«Ehi, piccola, vieni qua»

Da quando le ho chiesto di sposarmi forse l'ho trascurata. Forse ci siamo fatti prendere dal treno in corsa dei preparativi dimenticando il reale senso di quello che stiamo per fare.

Bastiamo io e lei.
Tutto il resto è uno sfondo.
Lo sappiamo entrambi, ma forse Selene ha bisogno che io glielo dica. Perché sembra un po' triste in questo momento.

«Ti manca la tua vecchia vita?»

«Che? No! Ma come ti viene in mente»
«Se hai qualche ripensamento puoi parlarmene...Lo sento il tuo piccolo cuore che batte troppo in fretta. Come quando non sei del tutto sincera»

«Non è giusto...» borbotta.

«Non devi dire niente, se non vuoi. Sto solo cercando di capirti...Voglio che tu sia felice e ho come la sensazione che ti manchi qualcosa»
Selene scuote la testa.
«Forse ho solo paura»

Mette una mano sulla pancia e mi guarda.
«Non fraintendermi, sono felice. Davvero. Non potrei chiedere di più... Di te»

Abbassa gli occhi, d'un tratto più lucidi.
«Allora cosa...»

Sospira pesantemente.
«Sta accadendo tutto troppo in fretta. Ci siamo appena trovati, ma tra poco io diventerò una balena, poi nascerà il piccolo e alla fine ci allontaneremo...»

Ha paura di non piacermi? Teme che io perda interesse nei suoi confronti per cosa... Qualche chilo di troppo?

Non ha capito l'entità di ciò che provo allora.
«Selene, tu non hai ben chiaro il significato del termine compagna...»
Provo ad accarezzarle il volto e poi il contorno del mio morso, ma lei si sposta un po'.
«Kael, sono seria...»

«Sono serio anche io, Selene. Forse non ti è abbastanza chiaro ma tu sei l'unica. La sola. Prima di te nulla mi ha mai colpito veramente e dopo di te non ci potrebbe essere nulla all'altezza di quello che abbiamo»

I suoi occhi si illuminano leggermente nel buio, per via del piccoletto che le sta crescendo dentro. Devo starle più vicino.

È colpa mia.
L'ho trascurata.

«Vieni qua»
La prendo in braccio e la bacio teneramente, fino a deporla sul materassino all'interno della tenda. La torcia che ho appeso traballa leggermente quando la urto accidentalmente con la testa. Sono troppo alto, troppo imponente mentre Selene sembra stare addirittura larga. È così esile, così bella. Il solo fatto che abbia potuto pensare di non piacermi più mi fa sentire male.

«Kael...Io...Sono vestita male e dovrei fare una doccia»

«Non me ne frega niente della doccia»

La guardo confuso e affascinato mentre si toglie il cappotto, il maglione e infine i leggins. Il suo corpo è bellissimo, pieno di curve morbide nei punti giusti e con la pancia appena evidente.

«Resta seduto»
Ha assunto il comando della situazione e l'ha fatto terribilmente bene.
Sento la sua mano che armeggia con la fibbia metallica della cintura e la slaccia, per poi passare ai bottoni dei pantaloni. La aiuto sollevando leggermente il bacino e per poco non vengo vedendo il mio membro così vicino al suo viso.

Lei prova ad avvicinarsi, ma stavolta sono io a spostarla, prendendola tra le braccia con un unico movimento e facendola sedere su di me. Ho bisogno di sentirla, di affondare dentro di lei, di avere la conferma che tutto sia come prima.

Le metto una mano alla base della schiena e la sento gemere mentre la sua fessura mi accoglie, stringendosi attorno a me come una morsa.

«Kael...» geme, reclina leggermente la testa e i suoi capelli finiscono tutti sulla schiena. È bellissima ed è mia.
Solo mia.

Le bacio il segno del mio morso e lei mi affonda le mani tra i capelli, mentre con il bacino mi cavalca piano, prendendomi fino in fondo. È così dolce da riuscire a farmi sentire amato, privo di difetti...Normale.

Mi sfiora le braccia e la base del collo, mi bacia e quando infine mi sussurra all'orecchio di venire, crollo definitivamente.
La mia performance peggiore in termini di durata, ma la più intensa dal punto di vista sentimentale.

Non voglio più uscire da lei. Non voglio più staccarmi.

Me la tiro contro, stringendola e coprendola con il mio corpo.

Lei si contorce leggermente e capisco che è ancora insoddisfatta. «Apri le gambe»

«Non fa niente, Kael, davvero»

«Fai come ti dico»

Schiude leggermente le cosce e a quel punto le mie dita iniziano un lento massaggio circolare che le provoca una serie di piccoli gemiti, mentre mi accarezza la guancia e mi bacia dolcemente.

Selene non riesce mai a prendere senza dare, si preoccupa più del mio piacere che del suo ed è per questo che fare l'amore con lei è una cosa bellissima.

«Kael...»
Alzo lo sguardo, incontrando per un istante i suoi occhi pieni di desiderio.

«Che c'è, Selene...»
Ansima, alza e abbassa i fianchi e ha le guance completamente arrossate ed i capelli tutti sparsi attorno al viso.

«Kael»
Mi implora di fermarmi. Poi di continuare. Poi di fermarmi di nuovo...

«Dimmi esattamente cosa vuoi, piccola»
Infilo un dito dentro di lei, continuando a baciarla.
«Voglio te...»
«Ancora?»
Annuisce, come se stesse confessando un peccato e cerca di riportarmi all'altezza del suo viso.
«Io ti voglio sempre» Mormora, con un gemito mentre mi posiziono tra le sue gambe e mi spingo dentro di lei con un deciso colpo di reni.

«Sempre...» continua a dire, socchiudendo un po' gli occhi per via della sensazione di avermi dentro.

*

«Cosa avresti fatto se non mi avessi incontrato?»
le chiedo, accarezzandole distrattamente i fianchi e stringendola contro il mio corpo.
Lei si irrigidisce e alza leggermente la testa.

«Perché?» si affretta a chiedere.
Forse teme che io abbia dei ripensamenti.

«Tranquilla, Selene. È pura curiosità...Mi sono reso conto di sapere incredibilmente poco di te»

«Beh, io in realtà non lo so. Forse avrei viaggiato, ho sempre voluto vedere il mondo...»

Abbassa lo sguardo sulla sua pancia e sospira.
«Non ha più importanza ora»

«Selene, il fatto che avremo un bambino non vuol dire che tu debba rinunciare ai tuoi sogni»
«Ma...Sarà difficile»

«Non per noi lupi. Insomma, tra le tante cose abbiamo anche uno svezzamento abbastanza precoce. Cresciamo molto in fretta...»

«Sempre che sia un lupo...»

Le metto una mano sulla pancia.
«In caso contrario porterò la piccola o il piccolo ibrido a ululare alla luna...Tanto io dormo pochissimo»

Quell'immagine mi provoca un calore inaspettato.

LONE WOLFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora