Trentasette ☾

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Selene

«Non ricordi proprio niente, non è così?»

Scuoto la testa.
È frustrante sapere che c'è un angolo buio della mia mente a cui non riesco più ad avere accesso.

«Tranquilla tesoro, è normale. La dottoressa ha detto che è per via del trauma. Devi esserti presa un bello spavento quando ti ha morsa»

Di nuovo, mi sento come se quella parola dovesse significare qualcosa di più. Ma...cosa?

«Morsa?»

Mia madre indica con lo sguardo il mio collo e io sposto il bordo del pigiama per vedere la cicatrice a cui si sta riferendo.

È chiaramente il segno di un morso, simile a due mezze lune che si guardano. 
Ne sfioro il contorno, sentendo il mio stomaco che si stringe e un brivido che mi attraversa la schiena. Sento caldo, sento qualcosa di bello, che non assocerei di certo ad una spiacevole aggressione.
Per qualche motivo che ignoro, quel morso mi piace.

«C'è un chirurgo plastico che rimuove le cicatrici...La dottoressa mi ha lasciato il suo biglietto da visita. Se vuoi...»

Corrugo la fronte e mi metto la mano su quel segno, come a volerlo tenere con me, così com'è.

«Non voglio toglierlo!»

Protesto, irritandomi più di quanto dovrei e stupendo mia madre con la mia reazione.

«Tesoro, è un punto visibile ed è un peccato rovinare il tuo aspetto in questo modo...»

«Lo voglio tenere»

«Ci penseremo quando ti sarai ripresa. Sei ancora molto scossa»

Annuisco e guardo il tè nella tazza, senza avere più voglia di berlo. Mi sento fuori posto, mi sento come se mi mancasse qualcosa.
Qualcosa di importante.

«E...Selene»
Aggiunge mia madre, prima di uscire dalla stanza.

«Direi che è ora di smetterla di di fare cose pazze...Magari puoi riprendere gli studi...O concentrarti sul trovare qualcuno che sappia...Ecco...Starti accanto...»

«Sto bene così»

«Beh, non puoi saperlo finché non incontri quello giusto»

Vorrei dire qualcosa. Come se sapessi già chi è quello giusto.
Ma poi mi rendo conto che non è così...
Forse sto impazzendo.

«Ora riposa, nel pomeriggio andremo a comprare un abito per la cena di stasera»

«Cena?»

Mia madre annuisce.

«È il tuo compleanno, tesoro. L'hai dimenticato?»

Scoppio a ridere in modo nervoso e innaturale. In questo momento l'ultima cosa che vorrei è festeggiare, mostrarmi alla gente e fingere che tutto vada bene.
Perché non è così.

Anche se non so quale sia la causa del mio stato d'animo so che è successo qualcosa in Montana, qualcosa che voglio disperatamente sapere.

LONE WOLFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora