Venti ☾

4.5K 206 12
                                    

Selene

Alla fine del giorno, poche cose contano davvero: sapere di aver reso felice Rose e di conseguenza anche Adam, è decisamente una di quelle. 

La pizza è finita da un pezzo ma sono ancora tutti seduti attorno al tavolo, sulla terrazza che Hyden ed Alec hanno decorato con fili di lucine colorate.

Sono una grande famiglia e, nonostante sia evidente che stiano ancora soffrendo per la perdita dei loro genitori, vederli sorridere mi fa capire che in qualche modo, insieme, lo supereranno. Gli Hastings hanno serrato i ranghi, stringendosi attorno ad un dolore che non smetterà mai davvero di far male.

In quest'ottica, perfino il gesto di Natan, per quanto spregevole, assume una luce diversa.

Le mie labbra si curvano in un sorriso mentre li guardo dalla finestra della cucina: Natan ha tra le braccia Laila, una ragazza dai capelli scuri come la pece e gli occhi di un'innaturale sfumatura violacea. La dolcezza che dimostra con lei non l'ha mai riservata neanche ai fratelli.

In quel momento, mentre sistemo le stoviglie, nella mia mente si fa strada l'immagine di Kael che mi stringe allo stesso modo, poggiando la testa nell'incavo del mio collo.

Accade all'improvviso, come se avessi perso il controllo dei miei stessi pensieri.

Arrossisco violentemente e sento il mio intero corpo formicolare di desiderio. Un desiderio che, oltre che essere inopportuno, è anche terribilmente pericoloso...perché, se c'è una cosa giusta in quello che Natan mi ha detto, è che il maggiore degli Hastings non è affatto incline ai legami.

Tutto questo ti distruggerà e tu hai l'aria di una che è già a pezzi.

Non dovrei pensare a lui. Nel modo più assoluto.

Mi sforzo di rimanere concentrata su ciò che sto facendo e di finire di sistemare anche l'ultima delle ciotole pulite nel mobile, prima di accorgermi che non sono sola.

Proprio accanto allo stipite della porta, con la barba più ispida di qualche giorno e una camicia arrotolata all'altezza dei gomiti, c'è Kael Hastings.

Il mio cuore salta un battito quando vedo le sue labbra storcersi in un sorriso sghembo.

«Non c'era bisogno di organizzare una festa per il mio ritorno...» mi provoca, con gli occhi dorati che mi scrutano in modo intenso ed indecifrabile.

«È il compleanno di Rose» puntualizzo, senza riuscire a trattenere la rabbia e la tensione che sento dentro. Vorrei gridargli contro tutta la frustrazione degli ultimi giorni ed il silenzio imbarazzante che è seguito al nostro bacio.

È stato un errore.
Questo è chiaro.
Ma addirittura sparire per tutto questo tempo senza neanche degnarmi di una parola...

«Il mondo non gira attorno a te» Di nuovo, la mia voce è piena di acredine e la risata che storce le labbra di Kael mi fa saltare i nervi.

«Speravo di esserti mancato»

«Mi dispiace deluderti, ma sono riuscita a sopravvivere alla tua assenza» ribatto, con tutto l'orgoglio che possiedo.

«Non mi chiedi dove sono stato?» stavolta il suo tono è più basso.

«Non mi interessa con chi passi il tempo» mento, cercando di scacciare via l'idea di lui e Nora insieme.

«Dovrebbe»
La sua voce mi accarezza dentro e il mio corpo brucia in risposta al ricordo delle sue labbra sulle mie. Malgrado tutto, sono attratta da lui. E questa cosa mi terrorizza.

«E perché mai?» taglio corto, ignorando il cuore che salta un battito mentre Kael si avvicina di qualche passo. «L'altro giorno, in montagna, è stato solo uno sbaglio»
Mentre la mia voce pronuncia quella frase, dentro di me razionalità e istinto si prendono a pugni.

«Uno di quelli da non ripetere» puntualizzo.

«Il rossore sulle tue guance dice il contrario» mormora Kael, poggiando il braccio sul lavello e circondandomi col suo intero corpo.

Respiro a malapena, odiandomi per il modo in cui tutto il mio fisico risponde alla sua presenza.

«Mi sto imponendo di non pensarti» ribatto, scivolando di lato per sottrarmi al suo avvicinamento. «E ti sarei davvero grata se mi rendessi le cose più facili evitando di...Provare a fare qualsiasi cosa sia questo»

Lo sento emettere un sospiro roco e frustrato, prima di vedere le sue labbra storcersi in un sorriso sghembo. L'espressione di sfida sul suo volto mi fa scorrere un brivido lungo la schiena.

«Beh, se ci riesci fammi sapere come si fa»
Di nuovo, quella voce ruvida...
«Sto tentando di fare lo stesso da quando ti ho vista per la prima volta» le parole lottano per uscire, come se anche dentro di lui stesse avendo luogo una disputa. «...E non sta funzionando granché»

La sua mano mi sfiora il viso con un tocco ruvido e privo di gentilezza mentre l'incendio che mi divora le viscere sale fino alle guance, facendomi mancare il respiro.

Basterebbe avvicinarmi ancora un po' per sentire l'effetto della barba ispida sulla mia pelle, ma resto ferma, consapevole che basterebbe solo una piccola scintilla per mandare a fuoco ogni singola cosa. In modo irreversibile.

Una volta è un errore. Ma due...Non possono essere una coincidenza.

«Possiamo darti una mano con i piatt...»
La voce di Rose, che è appena entrata nella stanza insieme ad Adam, mi spinge a indietreggiare all'istante da Kael. Ed è come se in quel momento  l'ossigeno riprendesse a circolarmi nei polmoni dopo una lunga apnea.

«Ripensandoci, forse è meglio tornare dopo» mormora, con un leggero imbarazzo. Adam, invece, non sembra affatto sorpreso, né turbato come potrebbe essere Natan al suo posto.

«No...» mi affretto a dire, gesticolando vistosamente, per evitare qualsiasi tipo di fraintendimento.

«Stavamo solo...» Mi schiarisco la voce, come se questo mi rendesse più attendibile.

«...Stavo solo dicendo a Kael che è rimasta altra pizza nel caso in cui avesse fame»

Adam trattiene a stento una risata per la banalità di quella scusa.

«Certo che potevi almeno prima passare a salutarci...» sghignazza, rivolgendo un'occhiata maliziosa al fratello maggiore.

In quell'istante sento un ruggito frustrato provenire dal torace di Kael.

«Ho sicuramente ancora fame» ribatte Kael in tutta risposta, senza mai smettere di guardarmi.

«Noi ci vediamo dopo» aggiunge, a bassa voce, avvicinandosi al mio orecchio così tanto da poterne sentire la barba contro la mia pelle.

Noi. Non c'è nessun...

Prima ancora che io riesca a formulare una risposta, attraversa la stanza e si dirige verso le scale del piano di sopra.

«Non l'ho mai visto così con...» esclama Rose, riuscendo finalmente a liberare i suoi pensieri e interrompendo la frase quando Adam le lancia un'occhiata trova.

«Nora» completo la frase, senza lasciar trasparire i miei sentimenti.

«Scusa, non volevo rovinare il momento»

«Tranquilla, non c'è nessun momento. Non c'è niente»

«Ti hanno vista tutti arrivare a Cooke City con la sua giacca» ribatte, con un sorriso furbo. «E ora? Cavolo...C'era così tanta energia che...»

Alzo gli occhi al cielo e scuoto la testa con decisione.

«Credo che abbiate tutti bevuto troppa birra» ironizzo, cercando di convincere anche me stessa riguardo la mancanza assoluta di senso che ha il comportamento di Kael nei miei confronti.

«E niente più commenti, per favore» dico, puntando il dito contro Adam e Rose che non la smettono di scambiarsi occhiate complici.

LONE WOLFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora