Quaranta ☾

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Selene

Kael si irrigidisce e mi stringe più forte, mentre si guarda attorno con fare guardingo.

I suoi denti canini sporgono in fuori più del normale, ma non abbastanza da essere notati quando non digrigna le labbra.

Ha percepito qualcosa, ma non può perdere il controllo qui, tra tutta questa gente.

Davanti ai miei amici e ai miei genitori.

Gli tocco il braccio e mi avvicino al suo orecchio.

«Kael»

Lui continua a ringhiare, emettendo quel suono come se provenisse direttamente dal suo petto.
Poi si ammorbidisce un attimo, come riprendendo il controllo, e si volta verso di me.
«Kael...» ripeto, accarezzandolo «Che sta succedendo?»

«Non c'è tempo ora»

Continua a guardarsi attorno mentre mi trascina fuori, prima nel giardino e poi in strada, verso la macchina.

«Kael! Mi spieghi che cazzo ti è preso!?»
Cerco di dimenarmi, ma nulla.

La sua presa è salda sul mio fianco e mi conduce via dalla mia stessa festa, senza una sola spiegazione. Senza dire una parola.
«Sali in macchina»

Mi ordina, quando arriviamo davanti ad una jeep scura.

«No!»

Protesto, mentre la sua espressione preoccupata non fa che aumentare la mia voglia di saperne il motivo.

«Selene, fai come ti dico»

Sto quasi per assecondarlo quando noto in lontananza una sagoma scura che si avvicina a passi veloci, fin troppo veloci.

Prima ancora di scorgere le fattezze del suo volto colgo il bagliore rosso dei suoi occhi.

L'ho già visto.
Era alla mia festa.
Ed era inquietante almeno quanto lo è adesso.

Kael si para davanti a me in posizione di difesa, ringhia e stavolta o canini escono fuori in modo evidente, così come gli artigli.

Non è completamente trasformato, ma è a un passo dal farlo.
Pronto a scattare, come il grilletto di un'arma carica.

«Kael, da quanto tempo! Non c'è bisogno di scaldarsi tanto davanti a tuo zio»

Zio?

«Vattene subito»

«Purtroppo non posso assecondare la tua richiesta. Vedi... » dice, avanzando un passo e puntando i suoi occhi su di me «Quando ho saputo che la tua compagna era una creatura così fragile...» sottolinea particolarmente quella parola, passandola tra i denti affilati.

«Ho pensato di approfittarne per completare una cosuccia che ho iniziato qualche tempo fa» la voce è viscida, tanto da darmi il voltastomaco.

«Tuo padre si è preso tutto. Il grande Mitchell Hastings...Era solo un ladro, un prepotente. Lui è la sua cucciolata di futuri problemi...Di futuri ladri di ciò che mi appartiene»

La smorfia sul suo viso mi dà i brividi.

«La sera in cui l'ho ucciso volevo fare fuori anche tutto voi...Tu non c'eri ed è stata solo fortuna che io fossi troppo debole per lottare contro quel sempliciotto di Natan»

Nel nominarlo scoppia in una risata maligna.

«Sai qual è il mio potere, nipote?»

Si morde le labbra con i canini, mentre gli occhi brillano nel buio.

LONE WOLFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora