Trentanove ☾

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Kael

Devi andartene.

Quelle parole mi colpiscono più duramente di qualsiasi altra cosa. Ho subito pugni e ferite di ogni tipo nella mia vita. Ma questo dolore è diverso ed esula dalla mia capacità di lupo di guarire in fretta. La guardo ancora per qualche istante, come uno che sta rubando un' ultima boccata di ossigeno prima di annegare. Come uno che non ha più il diritto di farlo.

È bella più di quanto potessi ricordare: il rosso è il suo colore e questo vestito fascia le sue curve e le sue forme in un modo che mi fa dolere i testicoli.
No.
L'ho già persa una volta.
E poi la mia parte di lupo sta già ululando al pensiero di perderla.

«Selene»
Lei si volta e mi lancia un'occhiata truce.
Poco dopo però le sfugge anche un impercettibile sorriso.
Dura il tempo di un secondo, ma c'è.

E lo so che mi vuole...Anche se non ricorda, anche se mi odia.

So che in qualche modo il legame che ci unisce non si è spezzato.
Non può spezzarsi.

È la mia compagna, dopotutto.
Devo solo farle ricordare cosa si prova ad esserlo.

«Che c'è? Sei sordo? Pensavo che voi lupi aveste quella cosa del super udito...»
Adoro quando è così sarcastica.

«Abbiamo tante cose super»

Alza gli occhi al cielo ma non riesce a mantenere il broncio e quando mi avvicino riesco a sentire il tremolio nel suo respiro e il battito del suo cuore che si fa più forte.

È un suono bellissimo, che vorrei poter registrare e sentire all'infinito.

«Anche se fosse, non me lo ricordo»

Mi provoca, con gli occhi a fessura e le sopracciglia corrugate.

Io mi lascio sfuggire un sorriso sghembo e poi, lasciando prendere il sopravvento al mio lupo, la prendo tra le braccia.

Le sfugge un grido di sorpresa.
«Mettimi giù!»

«Mmm» mormoro, con voce roca e carica di eccitazione «Quindi non vuoi sapere cosa si prova a stare con me

Dico, sussurrando nel suo orecchio, contro il suo collo e sulla sua pelle. Lei arrossisce e scuote la testa, mentre dalle labbra leggermente schiuse esce un gemito dolce e tremolante.

«No»

Risponde, con poca convinzione mentre le sue pupille si dilatano per il desiderio e le sue gambe si stringono.

«No?» chiedo, mentre punto con lo sguardo la finestra del piano di sopra della casa e mi preparo a saltare. Per me è una cosa da nulla, ma quando i atterro sul balcone della sua camera Selene è stretta forte al mio petto e ha gli occhi chiusi.

Non molla la presa.

Ma mi guarda, in un modo che mi fa capire quanto sono stato idiota a pensare di poter fare a meno di lei. Di noi.

«Non puoi fare così. Decidere di andartene. Tornare come se nulla fosse...Il mio cuore non lo regge»

«Non me ne andrò mai più»

«E come faccio a crederti? Come posso credere che domani non ti sveglierai con la voglia di cancellarmi la memoria, di nuovo...»

Le sposto i capelli dal viso e le accarezzo la guancia, cercando di farle capire quanto sono sincero.

Quanto la amo.

«Perché tra poco ti porterò a letto, faremo l'amore e sarà così bello che per nessun motivo al mondo vorrò che tu lo dimentichi»

Le dico, baciandola sulle labbra e portandola dentro, in quella che credo sia la sua camera. È piena di peluche e le lenzuola sono rosa.
Quando la depongo sul letto lei sembra agitarsi.

«Che c'è, piccola?...»

«Tutta quella gente al piano di sotto...Se ci sentissero...O se...si chiedessero che fine ho fatto...»
La stringo più forte e la accarezzo, non smetto di farlo.
Non ci riesco.

«Che ne dici se andiamo giù e festeggiamo questo compleanno?» propongo, con un rantolo frustrato. Non voglio che pensi che sia solo per il sesso.

Mi guarda con aria sorpresa.

«Ma... ci sono i miei»

«Dovrò pur conoscere i genitori della mia compagna di vita...»

Selene ride in modo dolce.

«Con loro non usare questo termine. Mio padre avrà già difficoltà ad elaborare il fatto che io abbia un ragazzo»

«Andiamo a sfidare la morte allora»

Scendiamo giù nel salone, dove tutti stanno ancora festeggiando e io stringo Selene per i fianchi, notando come ora tutti gli sguardi siano su di noi.

Nel casino generale però noto anche un'altra cosa, una puzza inconfondibile: l'odore di un lupo.

Di un Hastings.

Brennan.

È stato qui. Prima di me.

Ed è qui anche ora, nascosto da qualche parte e pronto all'attacco.

LONE WOLFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora