Quarantadue ☾

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Selene

È...Tanto da metabolizzare tutto in una volta.

Ho perfino pensato che fosse tutto un sogno, eppure Kael è qui. Non c'è niente di comune, né di banale in lui.

Lo conosco da così poco tempo che mi spaventa l'intensità con cui lo amo, la forza che mi attrae a lui, io modo in cui tutto io mio mondo ora gli orbiti attorno.

Non il mio, il nostro.

Mio e del piccolo esserino che mi cresce dentro. Di nuovo, fino a poche ore fa tutto ciò che ricordavo era la reminescenza di un'aggressione.
Invece c'è molto di più.

Vorrei tanto poter sapere cosa mi ha portato a legarmi così tanto a questo sconosciuto bellissimo e disumano.

Eppure, con frustrazione, nella mia mente c'è solo la nebbia e la forte convinzione di essere nel posto giusto.

Sono qui da due giorni ormai, due giorni da quando ho scoperto di aspettare un figlio.

Ho detto alla mia famiglia di essere in Francia con un amico. Non so come metterli al corrente delle novità e vorrei farlo gradualmente, perché non so se loro sopporterebbero o riuscirebbero a razionalizzare questo getto di verità che mi è piombato addosso.

Mi infilo una felpa e raggiungo Kael, che osserva pensieroso la luna alta nel cielo. Sente i miei passi fin da quando sono ancora in casa e quando sono appena dietro di lui si volta e mi rivolge un sorriso sghembo, che scompone e sdrammatizza la sua aria da duro.

Mi piace pensare che lo faccia solo con me, che io sia l'unica con cui si mostri vulnerabile.

«Ho una sorpresa per te»
Dice, sembrando improvvisamente teso e insicuro. Gli accarezzo la mascella e lo bacio sulla guancia, strappandogli un sorriso, un sospiro e infine, nel momento in cui le sue labbra si spostano a sfiorare le mie, un rauco verso di piacere.

Baciarlo in questo momento è come parlare: gli sto dicendo che qualsiasi cosa sia, va bene.

Non deve avere paura di non essere abbastanza perché lo amo, e nulla potrebbe mai cambiare questo dato di fatto. Strofina il naso sul mio collo, poi più in basso sul segno del suo morso e stavolta sono io a gemere sommessamente e a sorridere.

Sì, sono sua, non potrebbe essere altrimenti.

Kael si stacca di qualche centimetro e si abbassa a sfiorare la mia pancia. Non è affatto pronunciata al momento, ma lo sarà tra qualche mese. E vederlo in questo modo, mentre parla a nostro figlio, quasi mi uccide.

Sarà un buon padre.

Quando si alza e riprende a parlarmi sono tutta rossa, perché quel suo istinto paterno non ha fatto altro che accendere in me ancora più il desiderio. Kael è bellissimo, animalesco e protettivo...

«...Non so se funzionerà, Selene» dice, riflettendo i suoi occhi nei miei. C'è un bagliore giallastro nelle sue iridi, qualcosa che mi fa intuire che il lupo, o meglio l'alfa che è in lui, sta affiorando in superficie.
Mi allontano leggermente. Forse inconsciamente sono memore del momento in cui mi ha fatto dimenticare tutto.
Forse vuole farlo di nuovo...

«No Kael» sbotto, mettendomi le mani sulle orecchie e scuotendo la testa. Ma lui me le toglie delicatamente.

«Tranquilla, Selene. La mia vita senza te non avrebbe più senso...Non voglio perderti. Mai più»

«Per un attimo avevo temuto che...»
Mi accorgo di tremare leggermente e Kael mi avvolge tra le braccia. «Fidati di me, Okay?»
Annuisco e lui prende un grande e profondo respiro.

«Non so se funzionerà. Natan mi ha aiutato... Abbiamo fatto delle prove...»
«Prove per cosa?»

«Voglio restituirti i ricordi Selene. I nostri momenti...Tutto quanto»

«Ma...»

«Shh. Selene, ora ascoltami...»

Mentre Kael parla mi invade un forte freddo e sento le gambe che tremano. Mi rivedo mentre scuoto la testa e lo supplico di non cancellarmi la memoria.

Gli occhi mi si riempiono di lacrime.

Eppure continuo ad ascoltare la parte di lui che parla al mio inconscio, che tende alla mia mente un filo per uscire dal suo stesso labirinto.

Ne afferro l'estremità e lo seguo, fino a sotto la luna. Vedo me stessa che bacio le sue insicurezze, che gli dico che è speciale, che faccio l'amore con lui.

Vedo la sua schiena sopra di me, i muscoli contratti, le scapole definite, la mia testa reclinata per il piacere che mi sta dando.

Poi vedo la mia pelle chiara contro la sua, i nostri contrasti che si fondono: la mia fragilità di umana, la sua possenza di lupo. E poi sento il dolore e allo stesso tempo la bellezza del suo morso, del sapere che sono sua.
Più di ogni altra cosa.
Per sempre.

Altre lacrime mi rigano il viso, eppure continuo a ricordare. A ripercorrere la nostra storia.
Ed è bellissimo e straziante, come qualcosa di prezioso che credevo di aver perso per sempre.

Kael mi bacia, mi bacia con forza stavolta, come per chiedermi scusa e allo stesso tempo avere conferma che il suo tentativo ha funzionato. Gli mordicchio leggermente il collo.

«Sei il mio compagno, Kael...» mormoro, con un sorriso dolce, mentre lo guardo con la stessa meraviglia della prima volta. Del giorno in cui mi ha sorpresa nella sua stanza nello chalet.

«Anche tu, Selene»

D'improvviso, si inginocchia e lo guardo in modo confuso. Cerco perfino di sollevarlo, ma lui mi rimprovera con lo sguardo. Come a dirmi di non fare sforzi ora che aspetto un bambino...

«Lasciami parlare...» ordina, puntando i suoi occhi su di me.

«Prima di incontrarti credevo davvero di essere destinato a stare da solo. In tutta la mia vita non ero mai stato interessato da nulla che non fosse il branco. Poi...Ti ho vista ed è stato come se tutto avesse iniziato ad avere senso. A piacermi. A coinvolgermi...Mi hai riportato in vita, mi hai salvato e mi hai fatto provare qualcosa che non credevo possibile, non per me...»

Estrae qualcosa dalla tasca ed io rimango inebetita, mentre gli occhi mi si riempiono di lacrime per via dell'emozione e degli ormoni.

«Kael che cosa...»
Apre una piccola scatola e rivela un anello. Un luccicante cerchio argentato con una pietra che riluce, a forma di luna. «Ti sto chiedendo di sposarmi»

«Scherzi?»

Per un attimo colgo della paura sul suo viso.

«Selene, sto in ginocchio con un anello in mano. Credevo fosse abbastanza serio»
Scoppio a ridere e abbasso per baciarlo.

«Certo che ti voglio sposare, ma...»
Faccio un'altra breve pausa mentre Kael mi rivolge uno sguardo circospetto.

«Dovrai dirlo ai miei...E sopravvivere»

LONE WOLFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora