Arriviamo al Gay Village alle 23.30 e parcheggiamo su una collinetta vicina al locale. Facciamo una lunga fila per entrare e ci dirigiamo subito al banco del bar. Prendo il mio solito Negroni. La musica è assordante, fantastica come sempre. Intorno a me ci sono ragazzi e ragazze di ogni tipo. Tutti si baciano e io sento l'adrenalina scorrere nelle vene. Marco e Gabriele raggiungono i loro amici seduti sui divanetti su un balconcino, mentre io e Linda passiamo le successive due ore a bere e ad assumere qualsiasi tipo disostanza.
È l'una e mezza, ma ho talmente tanta energia nel corpo che penso di poter andare avanti per altre dieci ore. Balliamo abbracciate, ci piace l'idea di non far capire se siamo etero o no. Qualche ragazzo prende l'iniziativa e viene comunque a ballare vicino a noi. Quando ci piace qualcuno, mostriamo il nostro essere etero. Inizio a ballare e barcollare. Per riprendermi definitivamente, vado al bagno per l'ultima volta con Linda. Buttiamo la bustina e ricominciamo a ballare come se fossero di nuovo le undici e mezza. Alle 2 Marco e Gabriele ci vengono incontro. Sono parecchio alticci anche loro. Si tengono per mano e Gabriele salta e balla a ritmo di musica. Io e Linda siamo appiccicate a due ragazzi che ci alitano sul collo, ma sono talmente fatta che li lascio fare.
"Sono le due." Urla Marco nel mio orecchio per farsi sentire nonostante la musica. Io chiudo gli occhi e ballo. Ho praticamente il mio sedere attaccato ai jeans del ragazzo dietro di me. Lui si gode la scena sorridendo come un ebete. Linda dice a Marco che avremmo bevuto l'ultimo cocktail e saremmo andate via, lui acconsente e insieme si dirigono al bancone. Io continuo a ballare, il ragazzo mi cinge in vita mentre muovo i fianchi a destra e sinistra e saltello come una cavalletta. È sicuramente l'effetto della droga. Mi sento così libera di fare ciò che voglio. Domani probabilmente avrò miliardi di sensi di colpa, mi sentirò uno straccio e mi sputerò in faccia allo specchio. Ma oggi non è domani.
"Levati di mezzo," grida qualcuno alle mie spalle, e istintivamente mi blocco. La voce, quella frase...Gabriele spalanca gli occhi e fissa una figura dietro di me.
"Ho detto, levati di mezzo," continua la voce. Il ragazzo che mi stava ballando vicino viene spintonato e improvvisamente Thomas si piazza di fronte a me. La sua espressione è un misto di sorpresa e disgusto.
"Ma come sei ridotta?" Mi sento morire. Cosa ci fa qui? Perché mi perseguita in questo modo?
"Ma perché mi stai sempre addosso?" Gli domando, irritata.
"È possibile che tu non riesca a stare in piedi per più di 24 ore?" continua a dire, ignorando la mia domanda.
"Mamma mia, devi sempre rovinare tutto. Non sei mio padre!" gli ricordo, anche se le parole escono confuse e impastate. Gabriele si avvicina e mi chiede se quell'attraente ragazzo è proprio Thomas. Annuisco, perché non riesco a fare molto altro.
"Ti riporto a casa," esclama Thomas.
"No, Thomas, sono con i miei amici," rispondo quasi cantando. Nel frattempo, Linda torna con due shot in mano.
"Thomas, amico mio! Anche tu qui," gli urla avvicinandosi. Lui non sembra felice di vederla, soprattutto con quei due bicchieri in mano. Linda cerca di darmi da bere, ma Thomas intercetta il bicchiere e rovescia il contenuto a terra.
"Io la porto a casa," annuncia, lanciando a Linda uno sguardo torvo. Lei sta per dire qualcosa, ma lui la interrompe, "il mio autista sarà qui tra dieci minuti e porterà a casa voi." Vedo gli occhi di Linda brillare e un sorriso le si spalanca sul viso. Gabriele esclama entusiasta, "Wow, ha un autista!" Thomas mi prende per un braccio e mi trascina via.
"Fammi almeno salutare," protesto, e dò un bacio a Linda, che mi fa l'occhiolino e un gesto volgare con le mani. Gabriele mi abbraccia come al solito, Marco mi dice che Thomas non sembra poi così male. Lo so che non è male. Questa volta non sono ubriaca come alcune sere fa, grazie all'aiutino che mi sono presa per tirarmi su il morale. È bello. Vorrei saltargli addosso, ma lui ha sempre questa espressione seria e mi guarda come se fossi la ragazza più sbagliata del mondo.Riesco a camminare fino alla sua auto senza inciampare o rischiare di cadere, il che è già un grande traguardo. Thomas estrae le chiavi dalla tasca, indossa pantaloni beige larghi e una maglietta bianca a maniche corte. Ai piedi ha un paio di Nike con il baffo arancione. La sua macchina sembra un vero e proprio carroarmato. Penso che mi servirà una scala per riuscire a salirci sopra. È completamente nera, finestrini oscurati, fari neri, cerchioni delle ruote neri. Mi aiuta a salire e accende il motore. Sembra che tutti all'esterno del GayVillage si siano girati a causa del rombo prodotto dall'auto.
"Ma perché fai così?" esordisce dopo una decina di minuti. Io non riesco a essere lucida. La droga ha preso il sopravvento sui miei sensi e riesco solo a sentire il suo profumo.
"Stasera sei proprio da violenza estrema," gli dico, cercando di vedere come reagisce.
Lui quasi tampona un'auto al semaforo.
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IL BATTITO DEL NOSTRO CUORE
ChickLitVenere, giovane studentessa universitaria a Roma, nasconde dietro la sua vita apparentemente perfetta una lotta segreta contro la dipendenza da cocaina. Un giorno, il suo cuore, ferito da un ex particolarmente aggressivo, si scontra con quello di Th...