Queen salta sul letto e mi lecca il viso. Starà morendo di fame. Io non riesco ancora ad aprire gli occhi. Cerco Leonardo nel letto con la mano, ma non lo trovo!
"Leo?" chiamo dalla camera.
"Buongiorno," esclama lui radiante.
"Ma che ore sono?"
"Le tre del pomeriggio." Santo cielo. Che schifo. Si può stare così a 23 anni? Che vita è questa? Ho mal di stomaco. Ieri sera ho bevuto di tutto e ora ne sto pagando le conseguenze. Mi sento uno straccio, e i sensi di colpa iniziano a bussare. Sono davvero una brutta persona. Sono in casa con un tizio che conosco da 12 ore, strafatta, ubriaca, e per poco non ci ho fatto sesso. Infilo la faccia tra i cuscini. Non sono pronta ad affrontare la giornata.DRIN. Suona il campanello della porta. Ma chi è? Il mio primo pensiero va subito a lui. Lui di solito arriva nei momenti meno opportuni, quando meno me lo aspetto, all'improvviso e senza avvisare. E se ha avvisato? Prendo di corsa il cellulare sul comodino. Trovo un suo messaggio. "Devo vederti, non riesco a non farlo!" Merda. Merda. Salto giù dal letto e sto per dire a Leonardo di non aprire quando vedo Thomas davanti alla porta aperta, che lo fissa basito.
"Chi cazzo sei?" Gli urla Thomas. Merda, di nuovo.
"Ciao Thomas!" Provo a dire per stemperare gli animi. Lui mi guarda, poi riguarda Leonardo, che nel frattempo è andato in cucina a prendere una bottiglia di acqua dal frigo. Thomas vede il tavolino ancora sporco della serata appena trascorsa, posacenere che traboccano e bottiglie di birra vuote.
"Santo cielo, che schifo!" Esclama con disgusto.
"Esagerato!" Interviene Leonardo. "Ci siamo solo divertiti un po'!" Continua attaccandosi alla bottiglia per bere. Thomas è ancora immobile, davanti alla porta di casa, che mi guarda con aria schifata. Alza le mani, vorrebbe dire qualcosa, ma probabilmente la sua educazione glielo vieta. Gira i tacchi e si prepara a scendere le scale. Cazzo.
"Aspetta..." Lascio la porta di casa aperta e corro giù per le scale anche io. Lui continua a scendere nonostante io lo segua. "Aspetta un attimo..." Continuo a gridare.
"Ma che devo aspettare? Sono un coglione!" Esclama, continuando a scendere le rampe.
"Aspetta, per favore!" Urlo più forte e in tono più deciso. Lui si ferma. Mi guarda. La sua espressione è un pugno nello stomaco.
"Mi faccio in quattro per te e tu ti scopi un altro?"
"No, no, non abbiamo fatto nulla. Abbiamo solo dormito!" Esclamo, cercando di prendergli la mano. Lui la toglie subito dalla mia presa.
"Non prendermi in giro, Venere!" Tuona.
"Non abbiamo fatto sesso!" Che poi è la verità.
"Di certo non hai giocato a carte!"
"Abbiamo anche giocato a carte!" Puntualizzo. Lui scuote il capo.
"Smettila di prendermi per il culo, ho detto!" Ora sta urlando. Siamo in mezzo alle scale del palazzo, e sicuramente qualcuno uscirà fuori da casa a vedere cosa sta succedendo.
"Non ti sto prendendo in giro. Non abbiamo fatto sesso, te lo giuro! E anche se l'avessimo fatto, dov'è il problema?"
"Dove è il problema? Il problema è che tu non pensi che ci sia un problema!"
"Mi sembrava che fossimo d'accordo!"
"Ah sì? E io dov'ero quando ci accordavamo?" Mi chiede irritato.
"Abbiamo deciso che ognuno fa la sua vita e ci vediamo ogni tanto!"
"No, Venere, lo hai deciso tu! Io non ho deciso un bel niente, perché tra noi due non decido mai un bel niente!"
"E cosa vorresti decidere, allora? Che io diventi una specie di statuina a casa ad aspettare che tu un giorno, forse, magari, ti decida a lasciare la tua donna e vivere una relazione che sappiamo entrambi andrà a puttane?" Ora stiamo litigando. Litighiamo spesso, io e Thomas, ma adesso è un litigio serio.
"Ah, quindi dovrei lasciarla comunque per vivere una relazione che sappiamo entrambi andrà a puttane? Almeno ci provo..."
"A fare cosa?"
"A farla funzionare..."
"Beh, una relazione a tre non funziona, te lo hanno mai detto? E visto che siamo in tre, non vedo quale sia il problema a diventare quattro!"
"Ti ho chiesto solo un po' di tempo, e dopo meno di una settimana ti trovo a letto con un altro..."
"Non sono andata a letto con nessuno!" Ribadisco per la centesima volta in un quarto d'ora.
"Non ti credo, cazzo! Ti trovo a casa tua, mezza nuda, con un altro in boxer... Sfatta come non so cosa... Sembra ti sia passato un treno addosso! E per non parlare del disastro dentro casa... Birre, sigarette, quel tavolo che... Santo cielo, che schifo, Venere!"
"IO SONO COSÌ, Thomas!" Sbotto. "Sono fatta così, è la mia natura, la mia vita, il mio carattere!" Lui cerca di dire qualcosa, ma lo interrompo. "Devi smetterla di cercare di salvarmi da qualcosa da cui non voglio essere salvata!" Il silenzio cala tra noi.
"Fai come vuoi. Mi hai stufato, tu e la tua vita del cazzo!".Anche a me ha stufato la mia vita, ma purtroppo non riesco ad uscirne fuori.

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IL BATTITO DEL NOSTRO CUORE
ChickLitVenere, giovane studentessa universitaria a Roma, nasconde dietro la sua vita apparentemente perfetta una lotta segreta contro la dipendenza da cocaina. Un giorno, il suo cuore, ferito da un ex particolarmente aggressivo, si scontra con quello di Th...