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"Che ti avevo detto? Ha perso completamente la testa," esclama lei rivolgendosi al padre di Thomas. Lui mi lascia la mano e scatta verso di lei.
"Ma sei impazzita?" gli dice arrabbiato.
"Thomas..." lo richiama Igor cercando di attirare l'attenzione del figlio. Lui, però, non lo ascolta. "Adesso ti presenti qui con mio padre? Ma che ho 12 anni?" continua.
"Thomas..." insiste Igor avvicinandosi a loro due. Io sono rimasta ferma come una cretina. Sinceramente vorrei andare via e lasciarli soli, ma non voglio dare a Serena questa soddisfazione.
"Questa volta ti sei davvero superata. Ho cercato di essere gentile, cerco di non farti stare male, cerco di parlarti nel modo più carino possibile, cerco di non comportarmi da stronzo, ma tu..."
"THOMAS!" Lui si blocca.
Igor è davanti a lui, paonazzo. Lo guarda con occhi furenti. "Prendi le tue cose e andiamo a casa, dobbiamo parlare," dice tornando a un tono di voce normale.
"Parliamo domani. Ora ho da fare," torna da me, mi prende per mano, e mi trascina alla macchina. Io non so davvero cosa fare. Sono particolarmente imbarazzata.
"Vieni qua," dice Igor usando lo stesso tono calmo. Serena mi guarda come se volesse uccidermi. Io respiro, la situazione è già delicata, non posso prenderla a schiaffi in questo momento.
"Ti ho detto che ora ho da fare, e comunque da lei me lo aspetto, papà, ma te... ti metti a fare le improvvisate a 60 anni? Voi siete pazzi."
"Noi siamo pazzi? Ma ti rendi conto che nel giro di due mesi sei diventato un'altra persona? Ti presenti a lavoro quando ti pare, durante le riunioni non fai altro che stare al telefono, ti dimentichi gli appuntamenti, hai lasciato Serena," dice guardandola appoggiata all'auto di Thomas come un cane bastonato.
"La mia vita sentimentale non ti riguarda," gli risponde, prendendomi di nuovo per mano.
"Puoi lasciarci soli?" Mi domanda Igor con tono intimidatorio.
"Lei resta qua."

Sono estremamente felice di sentirglielo dire, ma comunque la situazione mi sta mettendo a disagio e preferisco andarmene.
"Tranquillo, vado. Mi scrivi quando..."
"No, resti qua. Stiamo andando via tanto," continua lui aprendo la macchina.
"Thomas, dove pensi che ti porterà questa storia?"
"Smettila, papà. Non sai nulla di lei."
"Invece so tante cose di lei. Lo sai che se voglio ho fonti molto attendibili." Ok, stai calma Venere. Forse hai capito male.
"Adesso ti metti a fare il poliziotto?" Thomas è molto arrabbiato. Mi infastidisce il fatto che Igor si sia informato sul mio conto. Mi infastidisce perché è il padre di Thomas, perché ha rapporti lavorativi con il mio capo e soprattutto perché dovrebbe farsi i cazzi suoi.
"Sai benissimo che ti comporti così perché stai rivivendo la storia di tua madre."
"NON PROVARE A NOMINARLA." Tuona Thomas. Igor indietreggia. Io non capisco.
"Non urlarmi in questo modo." Ribatte lui, puntandogli contro un dito.
"Non c'entra un cazzo mia madre." Continua Thomas.
"Invece sì, lo sai anche tu. Come pensi che andrà a finire eh? Come è finita con tua madre!"
"Ho detto che non devi nominarla!" Thomas continua a gridare.
"Guardati! Stai facendo esattamente quello che ho fatto io. Lo sai anche tu che non funziona, lo sai anche tu che finirà male, non puoi salvarla Thomas, le persone si salvano da sole!" Anche il padre adesso urla. Io sinceramente non ci sto capendo nulla. Cosa è successo alla madre? E perché io sarei come la madre? Thomas mi ha detto che le ricordo la madre ma parlava del suo carattere, del suo modo di essere, di vivere.
"Lei non è mia madre."
"Invece sì, è come tua madre, identica a lei e tu sei come me, incastrato in una storia che ti farà solo impazzire, che ti rovinerà, che..."

"IO NON SONO TE!"

Urla di nuovo lui. "Tu sei solo un pezzo di merda che alla fine l'ha abbandonata. È tutta colpa tua. Tu l'hai lasciata sola, lei aveva solo bisogno di qualcuno che la aiutasse, te ne sei andato, sei andato via... via cazzo!" Anche se è difficile da credere, Thomas inizia a piangere. Io sono sconvolta. "Come cazzo si fa a lasciare una donna in quelle condizioni? Che razza di uomo sei eh? Che razza di padre sei? Vieni qui a dare consigli a me su come gestire una relazione? Su come vivere la vita? Io non voglio consigli da te... sei solo un codardo!" Urla e piange.
Le parole di Thomas arrivano ad Igor come pugnalate al petto. Lo vedo sussultare ad ogni frase. Il suo sguardo autoritario, serio, si trasforma pian piano e gli occhi diventano lucidi. Thomas è letteralmente fuori controllo. Non l'ho mai visto in questo modo, è così vulnerabile in questo momento che vorrei solo abbracciarlo forte e portarlo via. Non so a cosa si riferiscono, so che lui sta molto male, so che ora sta soffrendo e che dobbiamo andarcene. Igor è ancora pietrificato.
"Thomas, vieni..." prova a dire Serena facendo dei passi verso di lui, ma io non la faccio neanche finire di parlare.
"Non ti avvicinare." Le dico voltandomi di scatto e fulminandola con lo sguardo. Stringo la mano di Thomas e gli dico di andare.
Andiamo a casa, però, al diavolo la nostra cena.

IL BATTITO DEL NOSTRO CUOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora