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"Insomma, lui vorrebbe scopare con me ma continuare a stare con la sua ragazza." È un altro degli effetti della droga. Parli a raffica e dici tutto quello che pensi davvero. Racconti ogni dettaglio che ti viene in mente senza provare vergogna o pudore.
"Beh, questo Thomas è il mio eroe!" esclama Daniele sorseggiando la birra. "Hai un mazzo di carte?" mi chiede. Mi alzo per andare in cucina a prenderlo.
"Secondo me è solo un imbecille," interviene Leonardo. Anche lui si è parecchio rilassato e ha iniziato a parlare. Ci ha raccontato di una lite con il compagno della madre, che a suo dire è un tossico che spende tutti i loro soldi. Possibile che a Ostia non ci sia una famiglia che non abbia questi problemi? Porto il mazzo di carte.
"Finalmente qualcuno che capisce qualcosa," esclamo, commentando l'affermazione di Leo.
"Lo dice solo per cercare di portarti a letto," sostiene Daniele. Io guardo Leonardo in attesa di una smentita.
"Sì, vorrei portarti a letto, ma comunque lui resta un imbecille."
"Tranquilli, fate come se non fossi presente. Nessun problema..." mescolo le carte. "Burraco?"
"Madonna, sei proprio vecchia dentro!" Tutti sorridiamo. Che posso farci se mi piace giocare a burraco? Sarà un gioco da vecchi, non lo metto in dubbio, ma io mi diverto. Dopo avermi preso in giro, iniziamo a giocare e passano così due ore.

"O andiamo a dormire o ne prendiamo altra!" annuncia Linda.
"Ma sono le cinque! Non ci penso nemmeno a andare a Ostia e tornare," le risponde Daniele.
"Vado io se vuoi," dice lei.
"Non serve. Ne ho altra in macchina." Leonardo si alza e prende le chiavi.
"Ti accompagno!" dico all'improvviso. Non so perché, ma mi va e basta. Scendiamo le scale e arriviamo al portone. Non posso credere che siano stati così fortunati da parcheggiare qui davanti, ma Leo mi informa che hanno fatto il giro del palazzo ben cinque volte prima di trovare questo parcheggio. Ha una classe B grigia metallizzata. Prende quello che ci serve e rientriamo nel palazzo.

"Posso fartelo dimenticare anche stanotte se vuoi!" Rimango spiazzata. Va bene che la droga fa dire tutto quello che pensi, ma qualche filtro mettiamolo, no?
"Devo ancora decidere se voglio dimenticarlo!" gli rispondo sinceramente.
"Ok, non mi offenderò quando vorrai usarmi come chiodo schiaccia chiodo!" Beh, sarebbe un bel chiodo, non c'è dubbio! Incredibile, ma riesco a tenere per me questo pensiero. Quando torniamo in casa, Linda esulta alla vista della bustina. Sono le sei, gli uccellini cinguettano in modo fastidioso, poi le sette.

"Sono sfinita. Vado a dormire! Voi fate come preferite," dico barcollando.
"Io dormo da Daniele!" mi informa Linda. Sono migliori amici, ma ogni tanto si concedono del sano sesso.
"Io dormo qui!" Mi giro improvvisamente verso Leonardo. "Non si sa mai, potrebbe venirti voglia di un chiodo!" Continua sorridendo. A malapena riesco a tenermi in piedi, non credo proprio che avrò voglia di chiodi. Linda e Daniele ci salutano e ci intimano di comportarci bene. Mi spoglio di fronte a Leonardo come farei con mio fratello e mi infilo una maglietta della Lazio, credo che potrei aprirmi un negozio per tutte le maglie della Lazio che ho. Lui resta in boxer, d'altronde non ha altro da mettere.
"Davvero, sono stanca morta."
"Anch'io sono stanco. Ma avevo voglia di dormire con te. Posso?" Mi chiede, guardando la camera. È difficile che dorma con un uomo nella mia camera senza andare oltre, ma questa volta dormirò e basta. Forse dovrei smetterla di pensare costantemente a cosa sia giusto o sbagliato fare. Forse dovrei davvero usare Leonardo solo per distrarmi, ma non sarebbe giusto, neanche per me. Non voglio buttarmi via in questo modo, non voglio andare a letto con il primo che incontro solo per dimostrare a me stessa che posso vivere senza Thomas. Dico a Leonardo che può dormire nella mia camera. Si infila nel letto e mi fissa. Anch'io lo guardo perché effettivamente ci vorrà un po' prima che riusciamo a dormire.

"Sei sprecata come amante," mi dice sottovoce.
"Già... lo penso anch'io." Si avvicina pericolosamente al mio viso. Io non mi ritiro e lui capisce che può andare avanti. Lo fa.
"Sei sicura che non vuoi dimenticare almeno per stasera?" Mi dice mettendomi le mani sul viso. In realtà sì, vorrei dimenticare! Leonardo mi accarezza i fianchi e mi bacia. È un bacio che non ha nulla di romantico, un bacio che sa di alcool e droga, di voglia di dimenticare, di voglia di passare il tempo prima che il sonno arrivi. Mi tocca ovunque e vorrei andare oltre, vorrei farlo per chiudere definitivamente con Thomas. Forse se lo faccio e glielo dico, lui non vorrà più vedermi, forse smetteremo questo fastidioso tira e molla, forse capirà che non sono il suo giocattolo. Leonardo continua a sfiorarmi, a carezzarmi, mi spinge verso di lui e continua a baciarmi. E se lo perdo davvero? E se a causa di una serata perdessi l'unica persona che abbia davvero attivato il mio cuore? Lo sento il cuore di Leonardo, batte forte, un po' sarà la droga, un po' la voglia di avermi. Ma so che non è il battito del suo cuore, il battito del cuore di Thomas lo riconoscerei in mezzo a una folla.

"Leo... sono stanca e... confusa!" Lui si ferma, prende una boccata d'aria e mi stringe la mano. "Tranquilla, anche io non sono al meglio." Sospiro di sollievo.

"Grazie!" Esclamo, appoggiando la testa sulla sua spalla. Chiudo gli occhi e cerco di dormire.

IL BATTITO DEL NOSTRO CUOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora