Venere, giovane studentessa universitaria a Roma, nasconde dietro la sua vita apparentemente perfetta una lotta segreta contro la dipendenza da cocaina. Un giorno, il suo cuore, ferito da un ex particolarmente aggressivo, si scontra con quello di Th...
La settimana successiva è lenta. Molto lenta. Emilio mi ha costretto a comprare un abito per la serata di stasera. Il colore, almeno, l'ho potuto scegliere io e ho ovviamente optato per il nero, solo la parte del seno è bianca, giusto per non sembrare che stia andando ad un funerale. Ho girato almeno venti negozi prima di trovare qualcosa di decente da indossare che non costasse un occhio della testa. Il mio abito è lungo, stretto in vita e leggermente svasato al di sotto dei fianchi. Davanti è abbastanza scollato, scoperto all altezza delle costole, dietro completamente aperto. Sì, si vede tutta la schiena tatuata, ma chi se ne frega, mica sarò l'unica. Dietro una coda che praticamente spazzerà il pavimento del locale in cui si svolge la serata. Purtroppo, per un vestito del genere, non potrò indossare delle Converse, quindi ho dovuto anche comprare un paio di scarpe con il tacco e chiedere a mia sorella di prestarmi una delle sue pochette. "Questa notte ti ho sognata" mi scrive Thomas.
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Ci metto un po' a capire se devo stuzzicarlo o se devo fare la sostenuta. Sembro io quella fidanzata, non lui. Emilio mi fa sapere che passerà a prendermi alle 19.00, e sento di essere già in ritardo nonostante manchino più di quattro ore. Suona il citofono e apro a Lucrezia. Le ho chiesto di venire qui per aiutare a smorzare l'ansia. Lei ci riesce sempre. "Praticamente oggi conosci i tuoi suoceri," esclama divertita. Io le faccio un ghigno. "Credo che conoscerò proprio tutta la famiglia, non solo i suoi genitori." "Sei consapevole che ci sarà anche la principessa Sissi?" Mi domanda Lucrezia riferendosi a Serena. Sì, ne sono consapevole, ecco perché alla fine decido di non rispondere al messaggio di Thomas. La mia amica si siede e tira fuori un po' d'erba. "Smorziamo la tensione?" Mi chiede sorridendo. Non credo che fumare un po' d'erba mi aiuterà, anzi, ma comunque decido di farle compagnia. Dopo mezz'ora ho gli occhi rossi e sono più agitata di prima. Chiacchieriamo del più e del meno e ridiamo come cretine per le successive due ore. Quando mi passa l'effetto dell'erba decido di entrare in doccia, e Lucrezia prepara il mio vestito e le scarpe in camera. "Sembrerai quasi una ragazza di 23 anni stasera," mi urla dalla stanza per farsi sentire nonostante lo scrosciare dell'acqua. "Andresti d'accordo con Thomas, sai. Anche lui non fa altro che ricordarmi quanto mi vesta da bambina di 12anni," esclamo io insaponando i capelli. "I capelli li lasci lisci o fai i boccoli?" Beh, non ci ho proprio pensato, a dire il vero. Chiedo a lei cosa suggerisce, e dice che forse dovrei arricciarli e lasciarli sciolti. Io acconsento, nonostante mi ci vorrà almeno mezz'ora per ottenere un risultato presentabile. Quando alle 18.30 sono vestita e truccata, Lucrezia è soddisfatta del risultato più di me. "Mi raccomando, stasera niente sesso," mi dice. "Siamo in un locale pieno di persone che fatturano milioni, credo che non ne avrò neanche l'occasione," le rispondo, sedendomi sul divano e accendendomi una sigaretta. "C'è sempre l'occasione per fare del buon sesso, e Thomas mi sembra anche uno che riesce facilmente a crearla," mi vibra di nuovo il telefono. Ancora lui. "...stasera ti faccio vedere cosa ho sognato."
"Secondo te perché fa così?" domando alla mia amica, mostrando il telefono. Lei fa una faccia perplessa. "Io credo che tu sia l'unica che ancora non è caduta ai suoi piedi, e questa cosa lo stimola." "Ma se mi ha praticamente scopata in un parcheggio la terza volta che ci siamo visti."