25.

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Resto a bocca aperta. Siamo praticamente in riva al lago. Il silenzio ci circonda. Vedo solo alberi. La luna si riflette sul lago, che è calmo e piatto come una tavola.
"Allora? Non ti piace fare il bagno nuda?" Noto che Thomas è felice della sorpresa perché vede il mio entusiasmo che è davvero alle stelle. Io ancora mi guardo intorno. È davvero un paesaggio da favola.
"Thomas... io..." effettivamente non so cosa dire. Una delle poche volte nella mia vita che sono rimasta davvero a bocca aperta. Lui si sfila le scarpe e si toglie i vestiti. Quei muscoli mi stanno chiamando a gran voce. Alla fine dove sta scritto che non posso divertirmi un po'e sparire di nuovo? Gli uomini lo fanno sempre. Lui rimane solo con i boxer e non posso non notare già una certa protuberanza. Lo capisco.
"Dai, vieni. Conosco questo posto, puoi stare tranquilla." Mi rassicura. "Non è il posto che mi mette ansia, sei tu, mezzo nudo, nell'acqua". Thomas si tuffa. Mi sfilo il vestito. Fortunatamente è una delle poche volte nella vita in cui ho il reggiseno coordinato con le mutande. Dicono che quando una donna ha l'intimo coordinato è perché è lei ad aver deciso di portarti a letto e forse hanno ragione, perché io l'ho fatto pensando a un eventuale momento in cui avrei dovuto mostrarlo.

Arrivo alla fine di un piccolo molo dove vi è una scaletta. Scendo due gradini e metto i piedi in acqua, è fredda, ma non gelata e questo mi consola visti tutti i bicchieri di champagne che ho bevuto. Non vorrei rimanerci secca.
Alla fine mi butto anche io. Di nuovo quella sensazione, di nuovo la pace e il buio. Torno in superficie e me lo ritrovo di fronte. Lui mi prende le mani.
"Allora? Ti piace?" Chiede orgoglioso.
"Sì, stavolta ti sei superato." Esclamo radiosa.
"Considerando che ti ho già portata a letto e che l'ho fatto solo per stupirti, vale doppio." Ecco, deve comunque rovinare un bel momento.
"Io ti ho portato a letto, non scordarlo." Lui fa una faccia davvero buffa. Mi viene da ridere.
"Sì, hai ragione. E vorrei tanto ricambiare il favore." Si avvicina pericolosamente a me. Sento di nuovo il mio cuore battere velocemente. È difficile spiegare la sensazione che mi fa provare ogni volta che i nostri corpi si avvicinano. Credo che al mondo esistano davvero delle persone che sono attratte l'un l'altra senza fare nulla. Credo che Thomas sia una di quelle persone. Come se fossimo due pezzi di puzzle che si incastrano perfettamente.

Siamo di nuovo occhi negli occhi. Quei bellissimi occhi verdi. Lui mi cinge la vita con le braccia, ma lo fa dolcemente.
"Thomas, facciamo un patto." Gli sussurro all'orecchio. Lui si cosparge di brividi.
"Tutto quello che vuoi." Risponde piano.
"Stasera e basta. Niente messaggi, niente chiamate. La finiamo qua."
"Questo patto non mi piace." Risponde lui annusandomi il collo. "Il tuo profumo non me lo tolgo dalla testa." Io chiudo gli occhi e mi perdo di nuovo. "Non so cosa mi hai fatto Venere, sei la mia droga." Continua lui baciandomi la spalla, poi il braccio. Questa volta resto in silenzio. "Non faccio altro che pensarti tutto il giorno." Anche io inizio ad accarezzargli i capelli.
"Dovresti disintossicarti, invece te ne vuoi sempre di più." E non solo lui. Stringo le mie gambe intorno alla sua vita e sento di nuovo il suo corpo che reagisce al mio. Lui mi afferra il sedere con una mano e con L'altra il collo. Non riesco a resistere. La mia voglia di lui è più forte di ogni pensiero razionale che il cervello provi ad elaborare in questo momento. Lui lo capisce, lo sente, inizia a baciarmi. I nostri non sono mai baci dolci, sono baci aggressivi, irruenti. Sembra che mi voglia risucchiare e la sua lingua quasi mi arriva in gola. Mentre ci baciamo sento la scaletta del molo sulla mia schiena e mi siedo su uno dei gradini, forse l'ultimo, a gambe aperte. Thomas è in mezzo alle mie gambe. Mi sfila il reggiseno con una mano sola e inizia a pizzicarmi i capezzoli. Cavolo, i capezzoli. Uno dei miei punti più sensibili. Inizio ad ansimare ed infilo la mano nei suoi boxer. Il suo respiro si fa pesante, e amo sentirlo respirare così, sentire il suo piacere. Anche Thomas fa scendere lentamente la mano dal mio seno fin dentro le mutande. La sfiora, la accarezza, ci gioca e io sono completamente assuefatta. Inizia ad entrare ed uscire con il dito mentre con l'altra mano cerca qualcosa sul molo. Capisco che sta prendendo un preservativo nella tasca della sua giacca e non so se il fatto che lui abbia sempre i preservativi a portata di mano mi faccia incazzare o mi faccia stare tranquilla. Con la stessa destrezza della scorsa volta apre la bustina e lo sfila. Nonostante ci sia l'acqua a complicare le cose in dieci secondi se lo infila e lo fa continuando a baciarmi nel modo più passionale che conosca. Thomas mi fa venire voglia di essere la ragazza più pervertita che esista. Tira fuori il mio lato animalesco. Ho voglia di lui. Ho voglia di riprovare quel piacere, ne ho bisogno.
"Prendimi da dietro." Bisbiglio. Lui non se lo fa ripetere due volte. Mi gira prepotentemente con la faccia sulla scaletta. Io inarco la schiena e Thomas mi mette le mani su entrambi i fianchi. Finalmente entra dentro di me. La voce sfugge come sempre al mio controllo. Vorrei non urlare in questo modo, vorrei riuscire a regolare il volume dei miei gemiti, ma non ci riesco. Continua ad entrare ed uscire e mentre lo fa leva una mano dal fianco e la porta sotto la mia pancia. Probabilmente la scorsa volta si è accorto quanto mi piacesse questa combinazione. Con l'altra mano mi tira la coda di cavallo.
È un susseguirsi di parole sconce, di sussulti, di gemiti, di urla, di piacere. Io sento che sto per arrivare al culmine e so che anche per lui è così perché aumenta il ritmo. Posa le mani sulle mie spalle.
"Sto venendo Venere." Quelle parole sono come un segnale per il mio corpo. Basta sentirle pronunciare che anch'esso si prepara a raggiungere l'orgasmo.
"Anche io." Esclamo ansimando.

Insieme.

IL BATTITO DEL NOSTRO CUOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora