Sono passati sette giorni dalla festa a Castel Gandolfo. L'unico messaggio che Thomas mi ha mandato è stato per chiedermi se il taxi mi avesse accompagnato a casa. Un messaggio a cui non ho risposto. Ho trascorso serate discutibili durante questa settimana e mi sono sentita parecchio in colpa. Ho raccontato a mia madre e a mia sorella di Thomas, e alla fine sono scoppiata in un pianto liberatorio. Mia madre mi ha convinta a prendere appuntamento della psicologa. Prima o poi la chiamerò.
Thomas. Thomas. Thomas.Per quanto io cerchi di non pensarci, il suo nome continua a risuonarmi nella testa. I suoi occhi continuano a venirmi in mente di notte. Siamo diversi, molto diversi, forse troppo diversi, ma nonostante questa diversità abissale, non riesco a non pensare a come potrebbe essere. Ma cosa potrebbe essere? L'unica cosa che so per ora è che i nostri corpi si attraggono come due magneti.
"Terra chiama Venere!" sbotta Maria dalla cassa della sala slot. Maria, la cliente che ha vinto la macchina al concorso. La macchina, quella del concessionario di Thomas.
"Scusami, Maria, ero sommersa dai pensieri!" cerco di giustificarmi afferrando il ticket che lei mi porge. Ha vinto 300€.
"Me ne sono accorta!" dice lei con un ghigno. "Non sarà mica per quel bel ragazzetto moro!" Io aggrotto le sopracciglia e convalido il ticket al computer.
"Che ragazzetto?" le chiedo facendo finta di nulla e prendendo i soldi dalla cassa.
"Dai su, sono vecchia ma non sono stupida! Certe cose ancora le capisco." Io sorrido. Come è carina Maria. La solitudine l'ha portata qua dentro ed è vero, ormai il suo è un vizio e anche ben radicato, ma non si perde nulla di quello che succede qua, è una sorta di portinaia della sala giochi.
"No, no, sei fuoristrada, te lo assicuro!" E mentre lo dico, si apre la porta. Maria si volta e fa una faccia compiaciuta.
"Se lo dici tu. Comunque è un bel ragazzetto!" Mi dice a bassa voce per non farsi sentire da Thomas che ha appena varcato la soglia.Sono molto agitata. Non mi aspettavo di vederlo. In realtà, non mi aspetto quasi mai di vederlo. Ma cosa ci fa qui? E perché continua a farmi queste improvvisate ovunque? Viene verso di me e subito fa il giro per andare al bar dove non ci sono vetrate.
"Che ci fai qui?" gli chiedo fissandolo.
"Ti sono venuto a prendere!" esclama deciso. Nel mio corpo si danno battaglia la felicità di vederlo davanti a me e l'angoscia e l'ansia dovute a tutte le cose che ho sentito dire da Serena al telefono una settimana fa. Sono davvero poco credibile. Ogni volta gli dico che non dobbiamo più vederci e poco dopo siamo al punto di partenza.
"Ma io stacco tra un'ora!" Vedo schiudersi un sorriso sul suo volto. Forse è felice che non abbia subito risposto che deve andarsene.
"Aspetterò qui un'ora!"

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IL BATTITO DEL NOSTRO CUORE
ChickLitVenere, giovane studentessa universitaria a Roma, nasconde dietro la sua vita apparentemente perfetta una lotta segreta contro la dipendenza da cocaina. Un giorno, il suo cuore, ferito da un ex particolarmente aggressivo, si scontra con quello di Th...