IL BATTITO DEL NOSTRO CUORE

31.

Il tizio con le cuffie, che scopriamo chiamarsi Luigi, ci fa una sorta di briefing sulle posizioni da mantenere prima, durante il volo e in fase di atterraggio. Sono visibilmente emozionata, e di tanto in tanto Thomas mi guarda sorridendo. Pochi minuti dopo, ci sistemano le imbracature.
"Indossate le cuffie, saliamo a 4200 metri di quota, appena arrivati, i ragazzi vi diranno cosa fare!"
"Non ci posso ancora credere!" sussurro tra me e me mentre saliamo sull'elicottero.
"Questa è la vista migliore di oggi!" commenta Thomas, riferendosi al fatto che ha praticamente il mio sedere davanti mentre sale anche lui. Io sospiro.
Ci sistemiamo vicino a quei due ragazzi, si presentano e ci dicono che sono i nostri istruttori. Ci mettono subito a nostro agio e cercano di alleviare l'ansia, che io non ho, ma che Thomas cerca di nascondere con scarsi risultati.
"Ma l'hai mai fatto prima?" gli chiedo mentre mi siedo vicino a lui. Scuote la testa.
"Sei pazzo anche tu, allora!" commento.
"Voglio sentire l'anima vibrare... hai detto che poi non ne potrò fare più a meno", dice con serietà.
"Sarà così!" concordo.
La porta dell'elicottero si chiude, e iniziamo a prendere quota. Non sembra il mezzo più sicuro del mondo, ma cerco di non pensarci e mi concentro sul panorama. Le nuvole sotto di noi si dissolvono, il lago, la costa, gli alberi, diventano sempre più piccoli.
Ad un certo punto del volo, i due istruttori ci dicono di alzarci. Mi ritrovo praticamente attaccata a uno di loro. I miei ganci sono collegati ai suoi, e Thomas non smette di chiedere al suo istruttore se i ganci siano stretti bene. Mi sento praticamente schiacciata. La mia imbracatura è strettissima.
"Sei pronta?" mi chiede il mio istruttore. Sì, sono pronta da almeno tre anni. Mi giro per guardare Thomas dietro di me. È terrorizzato, e la cosa mi fa sorridere. Gli lancio un bacio, e lui mi fa un gesto con il dito medio. È sempre così dolce. Metto gli occhialini, e le porte si aprono. Cinque secondi? E poi saltiamo!