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I ragazzi erano seduti sulla panchina fuori dall'ufficio della Preside quando Hermione scese le scale; il gargoyle si era girato di lato per lasciarla passare. La professoressa McGonagall le aveva gentilmente permesso di usare il floo nel suo ufficio, che era anche il modo in cui sarebbero partiti per I Tre Manici di Scopa, dove Hermione aveva prenotato una saletta privata per loro tre. Avevano entrambi un'aria infelice, e Hermione capì subito che lo avevano scoperto, e il suo cuore soffriva per loro.

"Mamma!" Hugo gridò e corse da lei come il bambino che era ancora, in realtà, e che sarebbe sempre stato per Hermione. Ma Merlino, era cresciuto. Si era alzato da quando era partito per Hogwarts, ed Hermione si ritrovò abbracciata a un ragazzo smilzo e allampanato, i cui capelli scuri gli ricadevano sugli occhi mentre si ritraeva dall'abbraccio e la guardava con occhi scuri e pieni di tristezza. Era quasi della sua altezza, Hermione realizzò scioccata. Dio, come era successo? "Mamma, non è vero, o no?"

"Certo che è vero", disse Rose sdegnosamente alzandosi, con la rabbia che le offuscava il viso. "Non essere così sciocco, Hugo".

"Rose! Non è uno sciocco", scattò automaticamente Hermione, tendendo un braccio e attirando Rose in un rapido e forte abbraccio. La ragazza cedette un po', ma era ancora rigida e arrabbiata quando Hermione la lasciò andare.

"Ma sì, il Daily Prophet aveva in gran parte ragione. Per lo più", si affrettò ad aggiungere Hermione, perché il tono generale era stato terribilmente squallido e di cattivo gusto, mentre in realtà non era affatto così. Era triste e orribile, ma non sordido. A parte forse Ron che ci aveva provato con Della Carpenter, ma anche quello era stato fatto sembrare peggio di quanto non fosse in realtà.

Rose storse la bocca come se avesse succhiato dei limoni. "Visto?" mormorò a Hugo, che le diede una gomitata provocando uno strillo e un pugno al braccio, e poi Hermione dovette gridare furiosamente i loro nomi e afferrare il polso di Hugo prima che desse un'altra gomitata a Rose.

"Smettetela, voi due! Comportatevi bene! Vi state comportando come dei bambini piccoli. So che è uno shock, ma non è stato esattamente facile per me, e nemmeno per vostro padre".

"Sembra che si sia ripreso alla grande", mormorò Rose cupamente, mentre Hugo annuiva, ormai d'accordo con la sorella. Hermione sospirò rigidamente.

"Ehi voi due, quella parte è stata presentata in modo del tutto fuorviante", disse loro, stringendo i denti per dover difendere Ron. Era già furiosa con lui in molti modi, il che era stato aggravato dai venticinque messaggi vocali che le aveva lasciato sul cellulare e dai dodici messaggi scritti, dopo la telefonata iniziale e le scuse per il fatto che no, doveva lavorare e quindi non sarebbe riuscito a venire a pranzo con i figli.

Hermione lo aveva quasi implorato di venire, solo che lui aveva ripetuto più volte il suo imbarazzante rifiuto. Alla fine aveva riattaccato e non aveva ascoltato nessuno dei suoi successivi vocali, né letto i messaggi: si era limitata a mandare un messaggio a Harry dicendogli di dire a Ron di lasciarla in pace. Forse non era giusto coinvolgere Harry, ma Hermione non poteva sopportare il pensiero di interagire direttamente con Ron in quel momento. "Sì, tuo padre ha chiesto a uan donna di uscire a bere, ma era inteso in modo del tutto amichevole, e non perché stesse cercando di -"

"Ma-mma, oh per l'amor della Dama Grigia, per favore, smettila!" Rose implorò, mentre Hugo arricciava il naso ed emetteva deliberatamente dei suoni di conato.

"Oh mio Dio, voi due. Va bene, non dico nulla! Smettetela e basta. Mi state mettendo in imbarazzo", disse Hermione, anche se nel corridoio non c'era nessuno che lei riuscisse a vedere. "Andiamo di sopra, nell'ufficio della professoressa McGonagall, ci trasferiamo ai Tre Manici di Scopa per il pranzo, e parliamo lì, in privato".

FASCINATION (traduzione - MissiAmphetamine [Kaleidoscope])Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora