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Era buio e c'era un odore stantio, e Hermione era stretta tra un corpo caldo e quello che sembrava il tosaerba.

"Ahi. Qualcosa mi sta punzecchiando di nuovo, Granger", disse Malfoy pateticamente. Si spostò e quasi la fece cadere all'indietro.

"Attento... Gesù, io..." Lei alzò un braccio e sbatté la mano contro il lato del capanno, saltando su una gamba sola, mentre l'altro ginocchio si alzò e andò a sbattere contro quello che sembrava Malfoy.

"Ahi, cazzo, il tuo ginocchio ma ha quasi colpito le palle, donna". C'era una risata nella sua voce insieme a un accenno di dolore, poi lui le afferrò il polso con la mano, tirandola di nuovo in piedi.

"Oh, zitto. Sembri proprio un bambino. Il mio ginocchio non arriva neanche lontanamente al tuo... ehm..."

"Per l'amor di Salazar, considerando dove avevi la bocca prima, credo che potresti anche dirlo", disse lui quasi con sussiego, e Hermione perse la testa. Scoppiò in una risata e poi si aggrappò a Malfoy per mantenere l'equilibrio, seppellendo il viso contro il suo petto mentre sghignazzava istericamente, con le spalle che le tremavano, ansimando in cerca di fiato, quasi piangendo per quanto rideva forte, in sussulti quasi silenziosi e convulsi. Lui fece una risata e si spostò un po', poi mormorò un "lumos" e una luce fioca illuminò il capanno da giardino polveroso e angusto.

"Mi viene voglia di comprare a tuo padre un nuovo capanno da giardino", disse Malfoy guardandosi intorno, e girandosi per scrutare dietro le spalle un rastrello da giardino riposto con i rebbi rivolti verso l'esterno. "Non possono essere così costosi, vero?"

"Ne saresti sorpreso", disse Hermione, le sue risatine si placarono, asciugandosi le lacrime dagli occhi e facendo un piccolo passo indietro, che la fece sbattere contro la porta. "Beh. Immagino che le regole siano tornate in vigore", disse con un sorriso di rammarico, sentendosi un po' ridicola mentre lo diceva. Si chiese se Malfoy pensasse che la sua insistenza nel rispettarle fosse pudica o sciocca. Lui aveva detto di capire, ma... lei lo guardò incerta nella penombra, torcendosi nervosamente le mani.

Malfoy si limitò a dire: "Lo so, Granger", con un'alzata di spalle e un sorriso rassegnato, mentre i suoi occhi catturavano la luce del lumos, argento e fumo. "L'hai detto chiaramente in ospedale, e lo capisco. Hai i tuoi limiti su ciò che sei a tuo agio a fare - su ciò che consideri accettabile prima che tu e Weasley vi separiate ufficialmente - e so di essere responsabile del fatto che tu abbia oltrepassato quei limiti". La sua espressione seria vacillò, un sorriso inequivocabilmente compiaciuto balenò per un momento mentre diceva: "Più volte, solo oggi".

Dio. Sentire quelle parole le fece tornare il senso di colpa. Era andata a letto con Malfoy nella sua casa di famiglia. Nel suo letto matrimoniale. Usando i preservativi che aveva comprato per Ron. All'improvviso le sembrava così sordido. Così subdolo, egoista e irrispettoso. Non nei confronti di Ron, ma di tutta la sua famiglia, nel suo insieme. E il fatto che non riuscisse a pentirsene, nemmeno un po', la faceva sentire ancora peggio. Hermione strinse le labbra, abbassò lo sguardo a terra e improvvisamente le venne da piangere. Solo perché non aveva voluto attenersi alla lettera alle sue regole, mentre era ancora scossa dal rapimento e dall'avvelenamento, non significava che dovesse andare dritta nella direzione opposta verso molteplici, edonistici round di sesso.

Oh, dannazione. Aveva ragione. Malfoy aveva ragione.

"Granger? Stai bene?"

Il respiro di Hermione era tremante, mentre cercava di scacciare l'ombra che le era caduta addosso. "Sto bene. Mi sento solo un po' in colpa". Tentò di sorridere scrollando le spalle. "Proprio come avevi detto tu".

FASCINATION (traduzione - MissiAmphetamine [Kaleidoscope])Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora