FASCINATION (traduzione - MissiAmphetamine [Kaleidoscope])

72.

Carina aveva poco più di due mesi e mezzo a Natale. Il loro primo vero Natale in famiglia - loro e i quattro figli, in uno strano caos. Avevano pranzato con il padre di Hermione e Karen la vigilia, invece di fare il giorno di Natale: suo padre avrebbe trascorso il giorno di Natale con Karen e i suoi figli, prima di partire per climi più caldi il giorno di Santo Stefano. Sarebbero andati a Kiribati per il resto delle vacanze, per oziare nella calura estiva e nuotare in acque meravigliose, secondo la brochure. Era stata una buona idea vedere suo padre in anticipo, perché il giorno di Natale era già abbastanza impegnativo per il gruppo Granger-Weasley-Malfoy.
Hermione gemette mentre si trascinava fuori dal caldo abbraccio di Malfoy la mattina di Natale, al suono del lamento di Carina.
"Fottiti", imprecò lui di cuore, e si lasciò cadere all'indietro contro i cuscini, seppellendo il viso tra le mani, con l'erezione che si spingeva sconsolata contro le coperte. Erano passate solo due settimane da quando avevano ricominciato a fare sesso, e non avevano mai abbastanza tempo ed energia per placare il loro desiderio. In qualche modo erano entrambi eccitati da morire e troppo stanchi per fare qualcosa il più delle volte.
"Magari", disse Hermione in risposta, prendendo in braccio la bambina e facendola sobbalzare dolcemente mentre apriva la camicia da notte, agganciava Carina e si rimetteva a letto. Malfoy sbuffò.
"Così vicini, eppure così lontani".

"Buon Natale", disse lei, e gli sorrise mestamente, mentre lui si metteva seduto.
"Non mi ero mai reso conto di quanto i bambini impedissero il sesso prima d'ora", disse Malfoy ironicamente, mentre si chinava a baciare la tempia di Hermione e poi accarezzava affettuosamente con il dorso delle dita la testa lanuginosa di Carina, coperta di riccioli a ciuffetti color miele. A Hermione ci volle un secondo perplessa per realizzare perché Malfoy non se ne fosse mai accorto; ricordava ancora acutamente l'effetto che Rose, e poi Hugo, avevano avuto sulla vita sessuale sua e di Ron. I primi anni erano stati molto restrittivi, non era sicura di come lei e Ron avessero trovato l'opportunità di concepire Hugo. Certo, anche allora lei e Ron non erano stati così innamorati l'uno dell'altra come lo erano lei e Malfoy, ma comunque aveva sentito la mancanza di sesso e le aveva dato fastidio.
Naturalmente, Hermione immaginava che Malfoy e Astoria non avessero fatto sesso a quel punto. Si morse il labbro, fissando Carina, mentre Malfoy si rendeva conto di ciò che aveva detto. A nessuno dei due piaceva fare paragoni tra allora e adesso , non ad alta voce, almeno.
"Migliora", disse dopo un secondo di pausa imbarazzante. Non lo avrebbe menzionato. Sorrise ironicamente. "I primi quattro mesi, però, sono un po' una fregatura".
"Sembra di sì", disse Malfoy, con aria del tutto composta, e poi le strinse la coscia. "Magari domani, dopo aver lasciato i ragazzi alla Tana..." Lei alzò lo sguardo su di lui e vide gli occhi luminosi come falci e un sorriso malizioso. "A parte Carina, saremo tutti soli".

Hermione sentì il suo stomaco torcersi deliziosamente. "Mi sembra un buon piano", disse, e il suo respiro uscì tutto roco e soffuso. "Anche se non c'è niente di male nemmeno in una sveltina, comunque..."
"Hm", disse lui contemplativamente. "Vado a preparare un caffè, mi assicuro che i ragazzi stiano facendo colazione, se sono svegli, e dirò loro di prepararsi per andare alla Tana. E che stai andora dormendo..." Le sue dita scivolarono più in alto sulla coscia di lei, sotto la camicia da notte, e Hermione soffocò a stento un gemito. "Mentre lo faccio, tu dai da mangiare a questa qui e rimettila giù, poi bloccherò la porta e mi scoperò la tua dolce fica umida e gocciolante sul bordo del letto".
"Sì, ti prego", disse senza fiato, desiderando che Carina si sbrigasse a finire la colazione. Le piaceva che Malfoy parlasse così, ma era strano quando Carina era ancora attaccata a lei, anche se la bambina non aveva idea di cosa stesse succedendo.
"Se è giù prima che io torni", disse lui, chinandosi con un ginocchio sul letto, la bocca vicino all'orecchio di lei e la punta delle dita a sfiorare il tassello delle mutandine. Il suo tono era profondo e languido ed esigente. "Allora voglio che tu giochi con te stessa. Infila le dita sotto le tue belle mutandine e sfrega il clitoride finché non sarai fradicia per me".
Hermione si sentì improvvisamente la bocca secca, ma la sua vulva sembrava già diventata rapidamente scivolosa e bagnata. Il sangue le pulsava nelle vene, l'eccitazione l'attraversava. "Ok", sussurrò, e annuì obbediente, sentendosi sognante e stordita, mentre le labbra di lui si arricciavano in quel ghigno malvagio, gli occhi ardenti.