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La settimana successiva filò tutto liscio. Come l'olio. Malfoy finì per fermarsi a dormire il più delle volte, e Hermione si ritrovò a praticare un affidabile incantesimo contraccettivo più volte al giorno al lavoro, cercando di farlo bene. Finora non aveva sbagliato così tanto da farsi cadere le dita dei piedi o farsi diventare i capelli rosa - entrambi possibili effetti collaterali - ma non era nemmeno del tutto sicura di averlo fatto bene. Finché non ne fu certa, Malfoy si alternò dai tirarsi fuori all'uso del preservativo, e Hermione ignorò ostinatamente il fatto che stavano giocando con il fuoco ogni volta che usavano il metodo del coito interrotto.

Sapeva, per esperienza con Ron, che per lei era abbastanza affidabile, e pensava che il suo incantesimo contraccettivo stesse comunque funzionando, ma l'unico modo per saperlo con certezza sarebbe stato tra qualche settimana, quando le sarebbero arrivate le mestruazioni. O quando non sarebbero arrivate. Ma non ci pensò.

C'era da pensare al lavoro, che era tornato a pieno ritmo con i processi in corso, e Hermione stava trovando un po' di difficoltà a riambientarsi dopo il suo calvario. Nonostante i suoi sforzi, continuava a guardare all'imputato di ogni caso come a un potenziale rapitore impazzito. La cosa era fastidiosa e stressante. Malfoy le disse di darsi un po' di tempo; ci sarebbe voluto un po' perché la paura svanisse, le disse, con un'espressione empatica. Sabato lei e Malfoy portarono i figli a Hogsmeade, poi Hermione andò a cena da suo padre domenica e di nuovo mercoledì, scegliendo in entrambi i casi di non portare Malfoy: "Non prima di aver conosciuto Karen", disse a suo padre con un sorriso, mentre lui brontolava e alzava gli occhi.

E poi, prima che Hermione se ne rendesse conto, sabato 30 era arrivato, e lei si stava preparando per il pranzo da Harry e Ginny, mentre Malfoy oziava nel suo letto con indosso solo i boxer, le mani dietro la testa mentre la guardava vestirsi. Era pallido, magro e delizioso, con le lenzuola abbassate intorno ai fianchi, i capelli scompigliati e un lieve segno di morso sulla spalla che lei non ricordava nemmeno di avergli dato. Erano le dieci e mezza e avevano trascorso l'intera mattinata in un groviglio edonistico nel letto di lei, salvo brevi pause per la colazione, il caffè e il bagno. Le regole erano morte e l'anarchia aveva preso il loro posto. Hermione lo adorava.

Ora, però, doveva andare a socializzare con i suoi amici, possibilmente senza dare l'impressione di aver passato le tre ore precedenti a farsi scopare nel letto coniugale. Si guardò allo specchio. Con addosso solo le mutandine color nude appena infilate, i capelli scompigliati, le guance arrossate e gli occhi luminosi, si sentiva come se stesse per trasmettere le attività della mattinata a chiunque la vedesse. Probabilmente perché non riusciva a smettere di pensarci e di sorridere, con un'espressione segreta e gioiosa.

Mentre tirava fuori un reggiseno dal cassetto, intravide Malfoy con la coda dell'occhio e il suo sorriso si allargò quando vide la sua espressione.

"Ti stai godendo lo spettacolo?", chiese con aria maliziosa mentre agganciava il reggiseno, e lui sorrise.

"Mm. Molto divertente. Però posso dargli solo tre stelle su cinque", disse con finto disappunto, spingendosi contro i cuscini in modo da essere seduto e bevendo un sorso del suo caffè ormai freddo da tempo, sempre sorridendo.

"Tre?" Hermione lo gelò con lo sguardo, con tutta finta indignazione, le mani sui fianchi mentre stringeva gli occhi su di lui.

"Beh, è un bello spettacolo", disse lui, con gli occhi lucenti come l'acciaio e altrettanto perfidamente taglienti. "Ma ha bisogno di una maggiore partecipazione del pubblico". E poi le tese una mano, con un'espressione impassibile, a parte la malizia che gli danzava negli occhi. In apparenza stava solo scherzando, ma nella sua espressione c'era un barlume di speranza.

FASCINATION (traduzione - MissiAmphetamine [Kaleidoscope])Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora