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Mercoledì mattina era ufficiale. Hermione e Malfoy erano entrambi divorziati. Non faceva molta differenza su cme si sarebbero svolte le loro giornate; fino a quando entrambi non l'avessero detto ai loro figli, avrebbero comunque mantenuto il minimo di discrezione che avevano cercato di ottenere da quando Hermione era stata dimessa dal St Mungo. Erano entrambi d'accordo di dirlo ai ragazzi sabato, e Hermione si era accordata con Ron. Malfoy avrebbe convinto Scorpius a uscire da scuola per il pranzo - si sperava con una Astoria calma - e gli avrebbe dato la notizia. Si aspettava che Scorpius non ne sarebbe stato per niente sorpreso e infastidito; i suoi genitori erano stati praticamente divorziati in tutto tranne che di nome per la maggior parte della sua vita.
Hermione e Ron avevano programmato di parlare con i figli ai Tre Manici di Scopa, avevano parlato al telefono di cosa dire loro. Sentiva che avrebbero preso la notizia più duramente di Scorpius. Beh, almeno Hugo, Rose se lo aspettava, anche se non così presto. E avevano avuto un trimestre agitato. Tra i problemi con Rose, Scorpius e James, gli articoli della stampa sulle indiscrezioni sui loro genitori e il ricovero in ospedale di Hermione, avevano dovuto affrontare alcuni sconvolgimenti. Il senso di colpa assillava Hermione mentre il sabato si avvicinava. I pettegolezzi della stampa erano stati colpa di Hermione e Ron, e anche se i ragazzi non sembravano essere stati presi in giro per questo, ne erano consapevoli e la cosa doveva essere stata sconvolgente per loro.
Era una combinazione di pessimi genitori, pura e semplice, e Hermione si sentiva in colpa. Ma era la situazione in cui lei e Ron li avevano cacciati tutti, con l'aiuto di Malfoy, Chastity e delle altre donne di Ron prima di lei, e quindi dovevano solo affrontarla al meglio. E si sperava di evitare di segnare emotivamente i ragazzi più di quanto non avessero già fatto.
Oh beh, si ritrovò a pensare Hermione mentre camminava lungo il sentiero che portava al ponte coperto di Hogwarts, con gli stivali che scricchiolavano sulla neve fresca, ricordando quello che aveva fatto dai dodici ai diciotto anni. Almeno non hanno un Signore Oscuro con cui avere a che fare. Potrebbe essere molto peggio del divorzio. E se lei e Ron fossero riusciti a essere co-genitori amichevoli da quel momento in poi, i ragazzi si sarebbero adattati bene, si spera. Sorrise e salutò l'uomo in questione, che per una volta era in anticipo, in tenuta invernale, con i capelli rossi che spuntavano da sotto il berretto e la barba che risplendeva al sole invernale.
"Ciao 'Mione", disse allegramente, e le diede un abbraccio che faceva capire che aveva usato un incantesimo di riscaldamento. Irradiava calore come se fosse una fornace, riscaldandola attraverso il cappotto di lana nero. Lei stessa era in jeans e maglione, con sotto la biancheria termica, il berretto, i guanti e la sciarpa. Era abbastanza comoda con tutto quell'equipaggiamento addosso che non si era preoccupata di usare un incantesimo di riscaldamento; quel giorno non c'era vento e c'era il sole. Si allontanò da Ron con un sorriso, sistemandosi la borsetta sulla spalla.
"Ciao, sei in anticipo".
"Chastity si è assicurata che fossi..." si interruppe lui, e Hermione alzò gli occhi.
"Va bene, Ron. Non esploderò se la nomini. Continua".
"Si è assicurata che fossi qui in anticipo". Lui lanciò a Hermione uno sguardo speranzoso. "Pensa che la famiglia sia importante".
"Oh, adesso lo pensa", disse Hermione seccamente, sollevando un sopracciglio.

"Oh, non fare così, 'Mione. Sai cosa voglio dire. Non ha mai voluto... non è una cacciatrice di dote. La mamma se l'è presa con lei, sai. Continua a chiamarla donnaccia. Non è colpa sua". Ron aveva un'aria infelice, le mani infilate in tasca e le spalle curve mentre la guardava con aria cupo. "Le ho detto che eravamo quasi divorziati quando ci siamo conosciuti..."
Hermione sospirò. Certo che l'aveva fatto. Sarebbe stato così facile essere onesti e dire che erano in un periodo di separazione, ma poi, suppose Hermione, Chastity avrebbe potuto non mettersi con lui. "Oh Ron..."
"- e poi le cose erano così belle con lei, e - beh, tutto quello che voglio dire è che non ha mai avuto intenzione di essere una rovinafamiglie". Lanciò a Hermione uno sguardo implorante, come se volesse davvero la sua approvazione per Chastity. Bizzarro. Perché gli interessava quello che pensava lei? A lei non importava quello che lui pensava di Malfoy. Guardò oltre il ponte, osservando gli studenti che si muovevano in lontananza, senza vedere ancora alcuna traccia di Rose e Hugo.
"Penso che siamo tutti dei rovinafamiglie, onestamente", disse, e lo pensava davvero. Si erano comportati tutti male, in un modo o nell'altro. Nessuno di loro era un santo in questa situazione. "Ma Chastity ha ragione. La famiglia è importante. Per questo mi ha fatto piacere che per una volta sei arrivato in orario". La frecciatina le uscì senza che lo volesse. Era così abituata a vedere Ron in ritardo, o impreparato, o che disdiceva all'ultimo minuto. Il fatto che fosse arrivato in anticipo era del tutto inaspettato. Aveva quasi pensato che avrebbe dovuto dare la notizia a Hugo e Rose da sola, proprio come aveva dovuto fare per la loro pausa di riflessione.
"I ragazzi sono tutto per me, 'Mione", insistette Ron, che sembrava stranamente simile a se stesso a diciassette anni, nonostante la barba e le rughe intorno agli occhi, mentre se ne stava lì a squadrarla, con le mani in tasca e un'espressione seria sul viso. Quante volte avevano chiacchierato da bambini o da adolescenti proprio su questo ponte? Quante volte Ron aveva implorato il perdono? Troppe volte, pensò Hermione. Non avrebbero mai dovuto sposarsi, innanzitutto. "Lo sai", insistette lui. "Voglio solo essere un buon padre. Ed è per questo che Chastity si è assicurata che oggi mi presentassi presto. Perché è importante. Dovremmo essere entrambi qui per dirlo ai ragazzi, insieme. Così potranno vedere che siamo ancora una forza unita".
Sembrava molto serio, con gli occhi molto luminosi e l'espressione speranzosa, ma non aveva colto il punto, pensò Hermione. Essere un buon padre significava ricordarsi di arrivare in orario di propria iniziativa, senza bisogno di una donna che glielo ricordasse e lo spronasse. Lei lo aveva fatto per tutta la loro vita: lo aveva assillato, spronato, gli aveva scritto scritto note e organizzato tutto per lui. Se aveva ancora bisogno di qualcuno che lo facesse per lui, allora non aveva imparato nulla. Beh, pensò ironicamente. Non era più un suo problema. Se Chastity voleva correre dietro a Ron, allora buona fortuna a lei. Forse sarebbe stata più adatta di Hermione, che era sempre stata troppo impaziente e distratta.
Hermione sospirò. "Sei un buon padre", disse a Ron, mentre scorgeva i ragazzi in lontananza e li salutava con la mano. Hugo ricambiò il saluto e lei sorrise, prima di riportare lo sguardo su Ron. "Sei solo... incoerente, a volte".
"Già". Ron strusciò le punte degli stivali sul terreno. "Cercherò di fare meglio adesso, 'Mione". Per un attimo ebbe un'aria un po' cupa. "Con un altro bambino in arrivo, dovrò essere più dannatamente organizzato".
"Oh! Sì, volevo dirti - me ne sono dimenticata al telefono. Non parlarne ancora. Aspetta che Chastity sia di circa quattro mesi", disse rapidamente, mentre i ragazzi trotterellavano sul ponte. "Così avranno un po' di tempo per adattarsi".
"Oh. Giusto". Ron annuì, mentre Hugo salutava di nuovo e si metteva a correre. "Non voleva che lo dicessi a nessuno fino al terzo mese, comunque. Era un po' arrabbiata perché l'ho detto a te, a Harry e a Ginny".
Hermione si mise una mano sulla bocca per nascondere il sorriso, mentre rideva silenziosamente tra sé e sé. Naturalmente. Ron aveva già combinato un guaio lo zampino con la sua nuova compagna. In realtà, le dispiaceva per Chastity. "Beh, allora assicurati di non dirlo a nessun altro. L'ho detto a Malfoy". Ron fece una smorfia "- ma gli dirò di non dirlo a nessun altro", disse, anche se dubitava fortemente che Malfoy se ne interessasse abbastanza da pensare di dirlo in giro. "Assicurati che anche Harry e Ginny non se lo lascino sfuggire. E porta a Chastity un po' di torte e dolci di Madama Piediburro", aggiunse in fretta - una strega incinta l'avrebbe senza dubbio apprezzato - proprio mentre Hugo si dirigeva verso di loro e si fermava di colpo.
"Mamma! Papà!"
Ron spalancò gli occhi in sengo di intesa, sorrise e mimò con la bocca un "grazie" a Hermione prima di fare un cenno a Rose, che si stava avvicinando con un passo più tranquillo.
"Ciao Hugo, tesoro", disse Hermione, chinandosi per abbracciarlo e stringendolo forte. Non aveva più bisogno di chinarsi come faceva prima, anche se era passato poco tempo dall'inizio del trimestre. Stava crescendo a vista d'occhio e subito si lanciò in discorsi eccitati sulla scuola, sugli amici, sulle vacanze imminenti e su Disneyland, incespicando sulle parole e bloccandosi e cambiando argomento, come se non riuscisse a decidere di cosa parlare per primo, e in dettaglio. Fu un assalto che non cessò nemmeno quando si girò verso il padre e abbracciò anche lui, passando senza soluzione di continuità a parlare di suo padre e di Harry che lo avrebbero portato a vedere l'ultimo film di Star Wars.

FASCINATION (traduzione - MissiAmphetamine [Kaleidoscope])Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora