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La sera di Santo Stefano, erano rilassati sul divano con la TV accesa - Malfoy si stava godendo Vikings al momento - Hermione con il naso immerso in un libro e i piedi accoccolati sulle sue gambe, mentre lui li massaggiava distrattamente. Stava leggendo un vecchio libro preferito, di facile lettura, Rule Britannia di Daphne du Maurier , e bevendo una delle infinite tazze di tè che Malfoy le imponeva sempre - l 'idratazione è importante, Granger - mentre Carina dormiva in camera da letto. Si udì un suono stridente e gracchiante dall'esterno e lo scoppiettare di quello che sembrava essere un motore agonizzante. Malfoy tolse immediatamente il volume della televisione e prese la bacchetta, mentre Hermione lo fissava con occhi spalancati da sopra il suo libro.
"Non stiamo aspettando visite di cui non sono a conoscenza, vero?", chiese lui, e Hermione scosse la testa. Non c'era motivo di preoccuparsi , a parte il fatto che gli ospiti non annunciati non erano una cosa che capitava, soprattutto alle otto di sera, e la dura prova di Hermione dell'anno scorso li aveva lasciati un po' fragili. Non aveva più incubi o attacchi di panico, ma certe cose la mettevano ancora a disagio, o le ricordavano una paura cruda e impotente che avrebbe preferito dimenticare. E da parte sua, Malfoy era piuttosto iperprotettivo.

"Merda", mormorò a voce abbastanza bassa da farle credere che non avrebbe dovuto sentire, e poi, mentre lei tirava indietro i piedi, lui si alzò dal divano con un'eleganza che lei ancora gli invidiava: in pantaloni del pigiama con gli snasi e maglietta bianca, a piedi nudi, con i capelli scompigliati da quando Hermione li aveva arruffati prima, passandogli accanto. L'abbigliamento non era all'altezza della sua espressione cupa e della durezza dei suoi occhi, che sembravano schegge di pietra. "Sono sicura che non è niente. Potrebbe essere uno dei vicini babbani in panne".
Solo che sembrava che fosse proprio sul vialetto del loro giardino.
"Aspetta qui", le disse, e si avviò silenziosamente verso l'atrio e la porta d'ingresso. Hermione non riusciva a vedere da quell'angolazione, e appoggiò un braccio sullo schienale del divano, allungando il collo e strizzando gli occhi, come se questo le permettesse di vedere dietro gli angoli. Sentì esalare un sospiro e la serratura della porta d'ingresso che si apriva con uno scatto silenzioso quando Malfoy gridò. "È Hagrid, Granger. Sulla sua dannata motocicletta".
Hagrid?

"Aspetta!" Hermione si alzò a fatica e si guardò in basso. Una maglietta di Malfoy, un paio di leggings e i capelli raccolti in due trecce leggermente crespe. Sì, era abbastanza presentabile per Hagrid. Si affrettò verso la porta, per trovarsi di fronte il mezzogigante che incombeva sulla soglia, curvo e sorridente alla sua vista.

"'ermione!" disse con quel forte accento del West Country e spalancò un braccio. "Vieni qui, dammi una stritolata".

Hermione gli sorrise raggiante e lo fece, inghiottita da un braccio per un breve secondo. Lui puzzava di terra, di cose verdi e di cane non lavato, e lei starnutì mentre si ritraeva. Hagrid cominciò a pescare da una tasca profonda quello che Hermione avrebbe immaginato essere un fazzoletto piuttosto sudicio, e lei gli fece rapidamente segno di lasciar perdere. "No, no, sto bene". Malfoy si mise leggermente di lato e li guardò entrambi. "Ci hai fatto prendere un bello spavento, Hagrid! Anche se è un piacere vederti".

"Oh, perdinci, non ho pensato di farti dire che stavo arrivando, 'ermione", disse Hagrid, continuando a far cadere consonanti come un colabrodo, con il cappotto che misteriosamente si muoveva e si gonfiava. Hermione non volle indovinarne il motivo. "Mi spiace. Sono venuto a fare gli auguri di buon Natale. E ho un regalo per voi".

"Oh Hagrid, grazie. È così dolce". Gli aveva mandato due enormi scatole di biscotti e un grosso osso carnoso per Zanna, ma non si aspettava nulla in cambio. "Ti va di entrare per una tazza di tè?" propose Hermione, esitante. Malfoy guardò le dimensioni generali di Hagrid, quanto era impolverato e le suole degli stivali infangate, e lanciò a Hermione uno sguardo disperato.

FASCINATION (traduzione - MissiAmphetamine [Kaleidoscope])Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora