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"Granger?" La voce era dolce e dispiaciuta, e innegabilmente maschile, e quando Hermione si svegliò ricordò tutto di corsa. Era nuda nel letto di Malfoy e la luce del mattino filtrava dalle finestre, con l'uomo stesso seduto sul bordo del letto accanto a lei. L'odore di caffè fresco laeggiava fruttato e ricco nell'aria. Non aveva intenzione di rimanere tutta la notte. L'ultima cosa che Hermione ricordava era Malfoy che la prendeva tra le braccia, le sue dita lunghe ed eleganti che le lisciavano i capelli in disordine, e poi... niente.

"Oh per le mutande di Merlino", borbottò Hermione, mettendosi a sedere e strofinandosi vigorosamente le mani sul viso, cercando di svegliarsi. Si spinse indietro i capelli selvaggi e strizzò gli occhi scrutando Malfoy, che si era seduto facendo un tuffo nel materasso accanto a lei. Lui le rivolse un sorriso un po' incerto: ben rasato e composto, indossava una camicia grigio chiaro e un gilet più scuro, con una cravatta non ancora stretta al collo. La cravatta era ricoperta da piccoli boccini d'oro e per un momento Hermione si chiese se stesse avendo delle allucinazioni.

"Mi dispiace di averti svegliato - sembravi così tranquilla, sdraiata lì. Ma ho la sensazione che farai tardi al lavoro se non ti muovi entro i prossimi quindici minuti. E poi potresti anche uccidermi", disse Malfoy con tono drastico. "Caffè?"

Le stava porgendo una tazza, realizzò Hermione, il vapore ne usciva in spirali. Lei si strofinò il mento dove era sicura di sentire la bava incrostata - l'imbarazzo la pungeva - e poi prese la tazza con gratitudine.

"Malfoy, sei fantastico", gli disse, con la voce del mattino roca e un po' ruvida, che la fece arrossire. Probabilmente erano stati tutti i gemiti e i mugolii della notte scorsa. Lui sorrise e poi i suoi lineamenti si trasformarono in quella che lei capì essere una semplice felicità. Gli donava. Il primo sorso di caffè fu paradisiaco. Caldo, forte e macchiato con latte, era chiaramente macinato con chicchi freschi e la rivitalizzò come nient'altro.

"Dio". Hermione si guardò intorno alla ricerca di un orologio, ma non ne vide uno. "Che ore sono? Devo Materializzarmi a casa, farmi una doccia e cambiarmi", disse, con l'urgenza che prendeva il sopravvento, mentre il suo cervello assonnato veniva riavviato dal caffè.

"Le otto e un quarto", le disse lui, alzandosi e scostandosi mentre lei si buttava fuori dal letto, continuando a sorseggiare il caffè. Non le restava molto tempo. Hermione si ritrovò a chiedersi, forse ingiustamente, perché Malfoy non l'avesse svegliata quando si era alzato. Lui era perfettamente tirato a lucido e pronto per il lavoro. Gli lanciò un'occhiataccia per una frazione di secondo mentre gli ricacciava tra le mani la tazza di caffè e cominciava a raccogliere i suoi vestiti, sparsi sul pavimento, il lenzuolo avvolto goffamente intorno a lei, che si trascinava sul pavimento come uno strascico nuziale.

"Farò tardissimo", borbottò tra sé e sé, lasciando cadere il lenzuolo e tirando su le mutandine, ben consapevole dello sguardo aperto e di apprezzamento di Malfoy.

"Te la caverai", disse lui con tono leggermente divertito, mentre lei saltellava su un piede, tirandosi su i leggings. I suoi capelli dovevano essere uno spavento e, oh sì, la maglietta grigia che indossava aveva un buco. Merlino, si era davvero presentata con quella roba? Gemette, ricordando la catastrofe del suo arrivo in lacrime e ubriaca, e le accuse - e i fiori - che aveva lanciato a Malfoy. Dio, pensò di nuovo, con le guance in fiamme. Che mortificazione.

"Mi dispiace tanto per ieri sera". Le uscì spontaneo.

Malfoy esitò, un'incertezza momentanea gli attraversò di nuovo il viso, oscurando i suoi occhi. "Quale parte?" chiese con una punta di diffidenza. "Il sesso? O quello che è successo prima del sesso?" Lui sfoggiò un debole sorriso, ma Hermione si imbarazzò.

FASCINATION (traduzione - MissiAmphetamine [Kaleidoscope])Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora