Una settimana e mezza passò in un batter d'occhio. Improvvisamente era giovedì 19, la fine del trimestre scolastico, e Hermione era in macchina a destreggiarsi nel traffico londinese, diretta al binario 9 & ¾. Da ieri era ufficialmente in vacanza dal lavoro, fino a dopo Santo Stefano - tutte le parti non essenziali del Ministero erano chiuse a Natale - e i ragazzi sarebbero rimasti a casa con lei fino al giorno di Natale. Ron li avrebbe tenuti da allora fino all'inizio del trimestre. Hermione non era sicura se avesse intenzione di stare alla Tana o a Grimmauld Place, ma i bambini si sarebbero divertiti in entrambi i casi.
Al momento lei invece non si stava divertendo per nulla. Il traffico era folle come sempre e Hermione cominciava a rimpiangere la sua decisione di viaggiare con metodi babbani, soprattutto considerando che era in ritardo. Avrebbe dovuto semplicemente smaterializzarsi, ma poi avrebbe dovuto smaterializzarsi congiuntamente a entrambi i figli e a tutti i loro bagagli, e quello era un buon modo per spaccarsi. Avrebbe potuto guidare fino alla stazione di Wandsworth Town e prendere il treno da lì, ma si pentì di non averlo fatto. Qualcuno le suonò il clacson, lei sobbalzò e guardò torva nello specchietto retrovisore. Cosa voleva, aveva messo la freccia.
Purtroppo vivevano talmente vicini a King's Cross che recarsi in una delle sedi ufficiali delle passaporta per Hogwarts, che portavano gli studenti e le loro famiglie a King's Cross, era un po' meno pratico che recarsi direttamente alla stazione. Quindi eccola lì, cercando di non morire mentre stringeva forte il volante e digrignava i denti, guidando sulla difensiva, qualunque cosa significasse. Per lo più cercava di essere consapevole di tutto, ovunque e contemporaneamente, seguendo esattamente le regole della strada. Quest non sembrava renderla cara agli altri automobilisti. Dovette pagare un pedaggio e il costo del parcheggio in qualsiasi punto vagamente vicino alla stazione era francamente folle, ma riuscì ad arrivare sana e salva, anche se con soli cinque minuti di anticipo.
Hermione attraversò l'enorme stazione a passo svelto - in jeans, maglione oversize e scarpe da ginnastica questa volta, con i capelli raccolti in uno chignon basso e la bacchetta infilata nella fondina del braccio. Era meno curata dell'ultima volta che era stata alla stazione, ma allora stava andando al lavoro. Attraversò di corsa la barriera che separava il Binario 9 e ¾ dal resto della stazione senza nemmeno rallentare. Si trovò di fronte a un caos frenetico e rumoroso, pieno di volute di vapore e di ragazzini che scendevano dall'Hogwarts Express con bagagli a mano e animali domestici al seguito. Altri bagagli venivano portati fuori dai facchini: bauli e valigie di grandi dimensioni. Attraverso le nuvole di fumo si intravedevano genitori affannati, che cercavano con ansia i loro figli o si incontravano con gli amici.
Era uno zoo. Hermione allungò il collo per cercare i ragazzi e notò diverse teste rosse che appartenevano ai suoi nipoti, ma niente Rose, per ora. Vide però Harry e George che chiacchieravano in lontananza e li salutò con un sorriso smagliante. Entrambi gli uomini ricambiarono il saluto e Hermione avrebbe voluto andare a salutarli, ma aveva i ragazzi da trovare. Ci vollero alcuni minuti di attesa vicino al treno prima che Hugo sbucasse dal nulla e le si gettasse addosso, facendola indietreggiare di un passo. "Mamma! Sei qui! Scusa, stavo solo salutando Lorcan e Lysander".
Lei si stabilizzò e lo abbracciò a sua volta, baciandogli brevemente la sommità del capo. "Ciao, tesoro. E come stanno?""Stanno bene", disse con leggerezza, aggiungendo con più entusiasmo: "Andranno in Azerbaigian per le vacanze! I loro genitori faranno una spedizione sul campo e li porteranno con loro".
"Quindi se - se -" sottolineò lei '- andiamo a Disneyland Paris, loro non verranno, allora?'
"Oh, no", disse lui, leggermente abbattuto, e poi si illuminò di nuovo, speranzoso. Le stava facendo venire uno shock emotivo con le sue improvvise esplosioni di energia. Dopo aver attraversato Londra, voleva solo andare a sdraiarsi in un posto tranquillo per un'ora o due. Invece, avrebbe dovuto tornare indietro per la strada da cui era venuta, con due ragazzini eccitati che chiacchieravano sul sedile posteriore. "Ma io voglio andare davvero. Per favore? Per favoreeeee?"
"Vedremo", disse con fermezza, pentendosi di averlo detto mentre si guardava intorno per cercare Rose. "Vai a prendere il tuo baule, tesoro. Io ti aspetto qui". Sperava che Rose si facesse viva mentre aspettava che Hugo tornasse, trascinandosi dietro il baule. E, come previsto, un attimo dopo che lui se n'era andato di corsa, Rose apparve con il suo grande baule e Scorpius al seguito con il suo baule, Malfoy che lo seguiva. Era perfettamente in ordine come sempre, in un abito piuttosto vittoriano, i capelli perfettamente sistemati in modo da essere solo leggermente spettinati, le mani infilate nelle tasche. Aveva un aspetto elegante e rilassato, con l'eleganza di un grosso felino: pigro eppure in qualche modo vigile.
"Ciao mamma", disse Rose e l'abbracciò, e Hermione la strinse forte.
"Tesoro", disse affettuosamente, baciando la tempia della figlia. "Sto solo aspettando che Hugo torni con il suo baule. " E poi sorrise ai due Malfoy. "Ciao Scorpius", disse prima, e lui sorrise, più a suo agio con lei ora che avevano passato tanti pranzi insieme.
"Salve, signora Granger".
E poi Malfoy. In piedi dietro gli altri due, con gli occhi che si posavano lentamente su di lei.
"Ciao", disse lei sorridendogli, sentendosi ancora un po' agitata e tesa per il viaggio in auto attraverso Londra e la corsa folle attraverso la stazione. Nei suoi abiti casual da mamma, era in netto contrasto con Malfoy, e non le piaceva il modo in cui il confronto interiore la faceva sentire. Per un attimo si sentì come Ron, e desiderò di essersi almeno presa il tempo di sistemarsi i capelli e di mettersi delle scarpe da ginnastica un po' più nuove di quelle malconce che indossava. Ma a lui non sembrava importare, dallo sguardo che le stava rivolgendo.
"Granger", disse, e sorrise, lentamente e in modo significativo, e lei sentì le guance bruciare. Non meno di due ore prima, era stravaccata nel suo letto. Era stato grazie a lui che aveva fatto tardi. Quindi, in un certo senso, era grazie a lui se non aveva avuto la possibilità di mettersi in ordine e di vestirsi in modo più elegante. Non che avesse molta importanza, comunque, si disse. A differenza di Ron, lei era perfettamente in grado di vestirsi in modo elegante, se necessario. "Come stai?" chiese lui, come se non lo sapesse perfettamente. Ma non volevano che i ragazzi sapessero che passavano ogni minuto libero incollati l'uno all'altra, soprattutto considerando che un quarto di quel tempo lo passavano in un groviglio sul letto di lui, o nella doccia, o sul divano. O, in un'occasione memorabile, piegata in punta di piedi sul bancone della cucina.
"Stressata", disse dopo un secondo di esitazione. Era vero. "Odio guidare fino a King's Cross. Il traffico di Londra è il peggiore. Come sei arrivato qui?"
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FASCINATION (traduzione - MissiAmphetamine [Kaleidoscope])
FanfictionÈ un periodo di cambiamenti. Hugo sta per iniziare Hogwarts, Rose ha fatto amicizia con Scorpius Malfoy e Ron è... lo stesso di sempre. Hermione è stanca, affaticata e il suo matrimonio sta andando a rotoli quando parla con Draco Malfoy per la prima...