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"Mariska", disse Hermione vivacemente entrando in ufficio alle nove meno cinque, con i caffè in mano. Ne mise uno davanti alla segretaria con un sorriso che nascondeva il suo disagio: le mestruazioni erano arrivate davvero, verso le sei del mattino. I crampi erano dolorosi, ma almeno non erano troppo pesanti. Per ora. "Posso dare un'occhiata al tuo Witch Weekly con i significati dei fiori?"

"Buongiorno, signora Granger-Weasley. Stamattina ha un bell'aspetto. E certamente..." Mariska frugò nella sua pila di riviste e ne estrasse una, passandola a Hermione. "Posso chiederle perché, o sarebbe da ficcanaso?" Mariska sembrava cauta mentre sollevava un sopracciglio scuro e perfettamente curato, ma c'era una scintilla maliziosa nei suoi occhi. La sua segretaria era incontenibile. A Hermione non dispiaceva il suo ficcanasare quella mattina, visto che non riguardava Malfoy.

"Grazie, Mariska. Anche tu", disse Hermione alla sua sempre elegante segretaria mentre posava il caffè e apriva la rivista sulla scrivania di Mariska, appollaiandosi sul bordo della sedia di fronte alla scrivania e lisciandosi i pantaloni di lino nero: a gamba larga e drappeggiati, erano comodi e pratici. Li aveva abbinati a una camicetta di seta che aveva scovato in fondo all'armadio: un regalo di compleanno di sua madre, poco tempo prima che morisse, era di Boden ed era deliziosa.

Ma dopo la morte della madre quella camicetta rendeva Hermione triste, e poi Ron aveva fatto lo sciocco sul fatto che fosse bianca a larghe strisce verticali "verde Serpeverde", così Hermione non l'aveva indossata spesso. Ora, però, non le interessava. Era luminosa e diversa, e stava bene con i capelli raccolti in una folta treccia a spina di pesce.

Sì, Hermione era preoccupata per i bouquet minacciosi, e per il suo matrimonio in crisi, e per cosa diavolo fare con Malfoy, e il suo aspetto non era affatto importante - ma a volte era semplicemente bello essere carine. E ricevere un complimento da un'altra donna.

"E sì, puoi chiedere. In realtà, qualche giorno fa, ho ricevuto a casa un mazzo di fiori anonimo, e vorrei sapere se i fiori hanno un significato". Hermione si tolse il cappotto nero; faceva troppo caldo in ufficio. "Erano gigli arancioni con rami di cipresso. Ho già scoperto che il cipresso è la morte, ma il libro di M..." Hermione quasi si tradì, incespicando mentre sfogliava la rivista "- il mio libro non ha il giglio arancione".

Gli occhi di Mariska si spalancarono. "Sono sicura di aver visto il giglio arancione. È tipo... rabbia, o qualcosa del genere?"

Ma Hermione l'aveva già trovato. "Odio", disse ad alta voce, cautamente, la parola che nuotava nella sua visione.

"Odio e morte?" Mariska sembrava a disagio. "Se il mittente anonimo intendeva che ci fosse un significato, signora Granger-Weasley, questo non è bello".

Hermione fissò la pagina, sentendo la paura strisciare gelida lungo la schiena e accumularsi nel ventre. "No", convenne a bassa voce. "Davvero no". E qual era la probabilità che fosi trattasse di una coincidenza? La probabilità doveva essere incredibilmente bassa, perché il cipresso non era una scelta comune per il verde decorativo di un bouquet. Sembrava troppo intenzionale. La sua prima ipotesi era che si trattasse di una minaccia da parte di qualcuno che aveva mandato ad Azkaban, o forse di qualcuno il cui processo era imminente. Anche se per organizzarlo avrebbero avuto bisogno di un complice all'esterno. E quella persona all'esterno avrebbe potuto anche essere quella che sarebbe passata dai bouquet di avvertimento alla violenza.

Hermione rabbrividì.

"Pensa che sia un avvertimento da parte di qualcuno che ha mandato ad Azkaban?" Domandò Mariska come se avesse letto nella mente di Hermione, proseguendo prima che Hermione potesse rispondere. "Dovrebbe parlarne con il signor Higgins, non si sa mai".

FASCINATION (traduzione - MissiAmphetamine [Kaleidoscope])Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora