FASCINATION (traduzione - MissiAmphetamine [Kaleidoscope])

63.

Il resto delle vacanze di Natale scomparve in una foschia di sesso ed edonismo; i due riemersero solo per andare a casa del padre di Hermione per la sera di Capodanno e per le chiacchierate quotidiane con i rispettivi figli. Il giorno prima dell'inizio del trimestre, portarono insieme i ragazzi a Diagon Alley per il materiale scolastico e il pranzo, e poi andarono tutti a dormire a casa di Malfoy, con il permesso di Ron. Trasfigurarono alcuni mobili in materassi, ordinarono la pizza e lasciarono che i ragazzi rimanessero svegli fino a tardi a guardare film. Non fecero sesso, non con i figli in casa.

Il venerdì cominciò presto e Hermione si trovò in piedi al Binario 9 e ¾ con Malfoy al suo fianco e il caos che la circondava. Faceva freddo, e lei indossava il suo cappotto di lana nero, il berretto grigio, la sciarpa e i guanti, con un incantesimo di riscaldamento. Eppure sentiva ancora freddo, il suo respiro sbuffava nuvolette nell'aria che si disperdevano tra il vapore dell'Hogwarts Express, le sue gambe erano fredde nonostante la spessa calzamaglia che indossava sotto il vestito. Controllò l'ora. Quel giorno dovevano tornare al lavoro e lei non voleva arrivare in ritardo. E voleva essere al riparo dal freddo.

"Buongiorno". Ron emerse dal vapore con un parka imbottito e un berretto a righe calato sulle orecchie. Hermione deglutì a fatica, nettamente consapevole del suo braccio agganciato a quello di Malfoy. Ron abbassò gli occhi verso il punto dove erano legati quando lei fece scivolare via il braccio, e lui sembrò triste per un momento prima di serrare le labbra e poi sorridere. Un'espressione piccola e tesa. Fece un passo avanti per salutarla come si deve e lei lo accolse a metà strada: un piccolo mezzo abbraccio, mentre lui le baciava la guancia.

Quando lui la lasciò andare, lei si voltò immediatamente a guardare Malfoy, la cui espressione era del tutto illeggibile, a parte un lieve tic del muscolo all'estremità della mascella. Ma tese la mano a Ron. "Weasley", disse civilmente.

"Malfoy", rispose Ron in tono gentile, e Hermione osservò con interesse mentre si stringevano la mano, perfettamente educati. Poi Ron rivolse di nuovo la sua attenzione a Hermione. "Ho appena visto i ragazzi. Sembrano pieni di energia stamattina". Si interruppe, cercando le parole. "E tu come stai?"

"Non vedo l'ora di tornare al lavoro", disse Hermione sinceramente, e Ron rise.

"Ovviamente". C'era una punta di amarezza, legata a vecchie ferite.

"Come sta Chastity?" Hermione chiese rapidamente, cercando un terreno sicuro.

"Malissimo", disse Ron. "Semplicemente terribile".

Hermione ebbe visioni di un aborto spontaneo, o di una separazione caotica improvvisa. "Oh no, è..."

"No, no, sta bene", la prevenne rapidamente Ron. "È la nausea mattutina. Ne ha di terribili in questo momento. Peggio di te con Hugo".

"Oh Dio", disse Hermione, sinceramente comprensiva. Con Rose aveva solo avuto la nausea, con Hugo aveva vomitato più della metà di quello che mangiava, nel primo trimestre. Aveva perso peso invece di aumentare fino a quando la nausea non si era attenuata nel secondo trimestre, e poi aveva prontamente messo su una quantità ridicola di peso in così poco tempo da diventare grossa come un piccolo villaggio. "Le stai preparando il tè allo zenzero con il miele che mi ha aiutato quando ero incinta? Ricordi, dovevo prenderlo prima di alzarmi dal letto".

Guardò Malfoy, che se ne stava lì con le mani nelle tasche del cappotto come un terzo incomodo, a osservare in silenzio, con l'espressione ancora neutra. "Sono stata malissimo. Dovevo bere due tazze di tè al mattino, perché vomitavo sempre la prima", confidò lei, e lui fece una smorfia di compassione. O forse di disgusto.

"Ah, sì, e i tuoi maledetti Weetabix", disse Ron. "Non ho mai capito perché ti ostinavi a mangiarli quando era così difficile non vomitare subito dopo averli mangiati". Fu il suo turno di guardare Malfoy. "Mi ha detto che era come cag..."