° MATT
Mi gratto la fronte un momento cercando di mettere ordine nella mia testa. Cavolo! Ma che mi ha preso? "Non lo so. Non ho la minima idea di come mi sia ritrovato a mentire. Adesso quello che le posso dire è che lei non può tornare più in quell'immobile." sgrana gli occhi per la sorpresa. "Cosa? Non può parlare sul serio. Ho tutta la mia roba lì agente. I miei vestiti, le mie scarpe.. e poi non saprei dove andare. Lei mi ha concesso altri due giorni, e me li deve." - "Quale parte del discorso non ha capito? Diamine! Ho mentito a dei colleghi! Non può tornare in quel posto!" - "E dove dovrei andare secondo lei? Non ho soldi per pagarmi un alloggio, né per comprarmi dei vestiti nuovi. Cavolo! Non ci voleva proprio!" nasconde il viso tra le mani scuotendo la testa. "Ascolti..." Mi sistemo meglio sul sedile e le sposto le mani dal viso. "Mi spiace che lei non possa riavere le sue cose, ma tutto quello che posso fare, è proporle un compromesso." Mi guarda accigliata spostandosi una ciocca dal viso. "Un compromesso?" - "Sì, un compromesso" si inumidisce le labbra fissandomi. Qualche raggio di sole attraversa i suoi capelli sfumandoli di dorato. "Si spieghi meglio" - "Vivo da solo, e ho bisogno di qualcuno che si prenda cura della mia casa, che faccia il bucato e che cucini. Lei ha bisogno di un posto dove vivere senza rischiare di essere sbattuta fuori all'improvviso." - "Mi sta proponendo di venire a vivere da lei?!" - "Giusto il tempo di trovare un'altra soluzione. Io ho bisogno di lei, lei ha bisogno di me. Un compromesso temporaneo. Decida lei. Posso sempre lasciarla sul viale di San lucca, ma presto ci saranno degli agenti postati sotto quell'immobile e non so quanto le convenga" - "In poche parole non ho scelta." - "Sì che ce l'ha invece. Dipende solo da cosa crede sia meglio per lei"
° JOY
Mi mordo le labbra abbandonandomi sul sedile. Caspita, vivere sotto lo stesso tetto con un uomo sconosciuto non era proprio quello che mi aspettavo. Ma cos'altro potrei fare se non accettare? Non ho una casa, non ho un soldo, e per procurarmi qualcosa da mangiare dovrei rubare in qualche negozio rischiando anche di essere arrestata. "Non abbiamo molto tempo signorina Joy, devo tornare a lavoro. Se ha intenzione di accettare la mia proposta, le mostro la casa, altrimenti la lascerò tra una decina di minuti..." - "D'accordo! Accetto il suo compromesso. Ma ad una condizione" sgrana gli occhi sorpreso."Una condizione? Sto cercando di aiutarla, e lei invece di..." - "Voglio una mia stanza. Un mio letto. Non credo che voglia che debba dormire anche con lei spero." - "Certo che no! Avrà la sua stanza e compreremo dei vestiti nuovi." - "Non voglio che lei mi compri dei vestiti! Non sono la sua bambola!" Assurdo. Questo è davvero troppo! "Benissimo, allora vale a dire che terrà addosso solo quelli che ha già, e quando si sporcheranno - aspetterà tutto il tempo di lavaggio - nuda. Solo con la biancheria intima." Apro la bocca sorpresa. Ma come si permette? Dio è odioso. Solo il pensiero che dovrò vivere sotto lo stesso tetto con quest'uomo mi fa venire il voltastomaco. "E adesso basta parlare. Scendiamo così le mostro la casa." Apre lo sportello e si avvia lungo il piccolo viale di entrata. Che nervi! Scendo dall'auto e lo seguo spostandomi una ciocca di capelli dal viso. Avrei dovuto trattenerli in una treccia. Quando sono accanto a lui afferra le chiavi e apre la porta indicandomi di entrare. "Benvenuta a casa mia." Varco la soglia e resto senza parole. La casa in sé è molto carina e accogliente, ma tutto ciò viene rovinato da un disordine incredibile. Ci sono cartoni di pizza abbandonati su di un tavolino al centro della stanza, camice di diversi colori gettate su un lato del divano e oggetti vari sparsi su mensole e mobiletti. Faccio qualche passo in avanti, e posso notare anche la cucina. Quella è immacolata. Immagino non l'abbia mai toccata. "Questa è la sua casa?!" mi supera e si avvicina al divano per recuperare un reggiseno in pizzo che non avevo notato prima. Oddio! "Sì, è un po' in disordine, ma è la mia casa." Si avvicina alla cucina, apre un anta e si libera del reggiseno. Avrà mica una scorta nascosta tra i mobili? Mi guardo intorno a braccia conserte "Non faccia così, vedrà che tutto questo domani mattina le sembrerà più sensato. Adesso devo andare, lei faccia quello che vuole, basta che non entri nella mia camera." Oh sicuro non lo avrei fatto. Non ho nessuna intenzione di sapere cosa c'è in quella stanza. "Non lo farò, tanto meno ne ho voglia." si avvicina a me sorridendo "Meglio per lei" lo dice con voce bassa accanto al mio orecchio. Oh mio dio. "Se vuole può sistemare un po' questa stanza nella mia assenza. A più tardi allora." si avvia verso la porta ed esce con un sorriso quasi divertito sul volto.

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Un compromesso
Romance(ATTENZIONE! STORIA IN FASE DI REVISIONE. VERSIONE DA CORREGGERE E RINNOVARE) Ho sempre odiato le regole e i legami fissi. Adesso un compromesso ha cambiato tutto. Matt Johnson è un uomo duro e autorevole, che non ama le regole e crede che l'amore...