Un compromesso - 18

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°JOY

Non capisco affatto quel dannato agente. Ieri ha fatto un casino per quella stupida questione dell'orario e della chiave, e stamattina come se non fosse successo niente me ne ha ceduta una copia. Scuoto la testa allontanando questi pensieri strani a cui non so dare una giusta logica e apro l'armadio per scegliere cosa indossare. Sono le otto di sera e anche se David non mi ha dato un'orario preciso, immagino che comunque a momenti si farà vivo. Decido di indossare un pantalone a vita alta nero con una camicetta beige e le decoltè nere tacco dieci. Penso che dovrebbe andare bene. Mi avvicino al comò e inizio a pettinarmi con cura i capelli. Lo squillo del telefono mi fa sobbalzare. Mi avvicino a letto e lo afferro. "Pronto?" - "Buonasera carissima Joy, aspetto con ansia il momento di vederla" La voce di David al telefono quasi mi blocca il respiro. Ha un timbro di voce sensuale e romantica. "Buonasera" sorrido mordendomi le labbra. "Io... io sono pronta. Ci vediamo dove mi ha lasciata ieri." - "Perfetto a tra poco." chiudo la comunicazione e faccio un respiro profondo. Quando arrivo sulla via David è già lì che mi aspetta. Scende dall'auto e mi apre lo sportello per farmi accomodare. "E' assolutamente splendida" - "Grazie" fa il giro dell'auto e mi siede accanto. "E' mai stata al Queen?" lo guardo strana. "Dove?!" sorride. Un sorriso smagliante che mi manda le guance in fiamme. "Il Queen è un locale molto rinominato." - "No, non ci sono mai stata." - "Bene, c'è sempre una prima volta per tutto." annuisco sorridendo mentre avvia il motore e parte.

°MATT

Fermo l'auto davanti a casa e noto che ci sono tutte le luci spente. Sbuffo, scendo dall'auto e mi incammino verso la porta. Il telefono prende a squillare, ma non me ne preoccupo. Entro in casa e mi precipito a prendere un bicchiere dalla vetrina e a riempirlo di Martini. Il telefono non ne vuole sapere di smettere di suonare e con riluttanza lo afferro dai pantaloni e rispondo. "Pronto?" - "Matt, dove sei? Stasera Britney e Cecilia vanno al Queen, non possiamo mica mancare" - "Certo che no, il tempo di farmi una doccia e ci vediamo lì" - "Perfetto a più tardi sciupa femmine." Riattacco, poso il telefono sul bancone e ingerisco tutto in una volta il Martini. Bene questa sera ho proprio voglia di divertirmi. Arrivo al Queen ed entrando mi avvio al nostro solito posto. Ai divanetti ci sono già Tom e Britney che ridono di gusto mentre Cecilia si guarda intorno con il suo solito sguardo provocante. Mi avvicino a loro sistemandomi i capelli. "Buonasera a tutti." - "Oh ciao Matt" Britney mi saluta un momento e poi riporta l'attenzione su Tom accanto a lei, il quale mi fa un cenno di saluto con il capo. Mi avvicino a Cecilia e mi accomodo accanto a lei. "Buonasera bellezza" si morde le labbra e mi guarda in modo provocante. Sono appena arrivato e già sto pensando al fine serata. "Ciao agente" mi protendo su di lei e la bacio. Il locale è pienissimo di gente e la musica è davvero alta e ciò significa che per parlare alle donne bisogna avvicinarsi notevolmente a loro, e questo di certo non mi dispiace. Afferro Cecilia dalla vita e la posiziono sulle mie gambe. Sorride lasciandosi fare tutto quello che voglio, forse perché in realtà so benissimo quello che vuole la bellissima Cecilia. Si avvicina al mio orecchio sbattendomi in faccia tutta la sua bellezza. Il vestito che indossa è talmente scollato e corto che è come se si fosse coperta con uno straccio "Più tardi mi fai vedere la tua stanza? Non ricordo assolutamente com'è fatta" sorrido sfiorandole una coscia e poi la bacio prima sulle labbra e poi lungo il collo fino ad arrivare al suo orecchio. "Volentieri, c'è giusto qualcosina che devo mostrarti." ride di gusto mentre con le mani mi sfiora le spalle.

°DAVID

Fermo l'auto davanti al Queen. So benissimo che è il locale che frequenta maggiormente quel cretino di Matt Johnson e non potevo scegliere posto migliore per farmi vedere da lui insieme alla carissima Joy. Scendiamo dall'auto e la guido gentilmente verso l'entrata. "Caspita, è pienissimo questo locale" - "Sì, ma non si preoccupi, baderò io a lei" sorride e le sue guance si colorano di rosso. Caspita la cara Joy imbarazzata non è affatto male.  Indossa un pantalone nero a vita alta aderente che le mette in risalto il bellissimo fondo schiena e una camicia beige. Devo riconoscere che è molto attraente anche quando indossa i pantaloni lunghi. Dio quanto vorrei toglierle di dosso quei dannati vestiti. Varchiamo la soglia e la musica è assordante. Joy si volta a guardarmi quasi impaurita ed io non perdo occasione per cingerle la vita con il braccio. Mi regala un timido sorriso e questo mi fa dedurre che apprezza il mio gesto. Bene. Piano piano David... piano piano. "Dove... dove ci accomodiamo?" mi avvicino al suo orecchio per risponderle. Cazzo odora maledettamente di vaniglia, e sono seriamente tentato di baciarle il collo ma mi trattengo. Non posso rovinare tutto proprio ora. "Seguimi, ho prenotato un privé" Mi guarda confusa e si irrigidisce.  Merda!   "E' solo una postazione appartata per stare lontano dalla folla. E' proprio qui accanto. Ha comunque tutta la sala davanti agli occhi, solo che non divide il divanetto con estranei. Non si preoccupi, venga." sorride gentilmente mentre la scorto lungo i divanetti fino alla nostra postazione.

°JOY

Non ero mai stata in un posto del genere. La musica è altissima e c'è tantissima gente seduta e ancora di più intenta a ballare al centro della sala. Ci sono tantissime luci colorate che invadono l'interno del locale alternandosi a tempo di musica, e nell'aria c'è un odore di alcolici che ti arriva dritto alle narici. Ci accomodiamo su un divanetto bianco trapuntato, e una donna con un completo in pizzo nero e i capelli racconti in un perfetto chignon si avvicina a noi con un vassoio. "Buonasera signori" Lascia sul tavolino davanti a noi una bottiglia di vino e due calici e poi sparisce tra la folla. Caspita quella donna è completamente in intimo.  Mi mordo le labbra imbarazzata e quando mi volto, David intento a fissarmi. "Va tutto bene?" - "Ehm... si si, tutto bene." - "Se non gradisce questo posto possiamo andare da qualche altra parte" Che dolce. "No no, qui va benissimo" sorride e poi si precipita ad aprire la bottiglia di vino e a riempire i due calici. Me ne cede uno sorridendomi. "Grazie" - "Di niente." Alza il calice davanti a me con un sorriso da mozzare il fiato. "Allora... brindiamo alla bellissima serata che abbiamo davanti, alla nostra conoscenza che spero vada avanti nel migliore dei modi, e ai suoi bellissimi occhi azzurri che mi hanno letteralmente stregato." I miei occhi?Oh mio dio. Mi mordo le labbra imbarazzata e sorrido. "E' troppo gentile" - "E lei troppo modesta" facciamo tintinnare i bicchieri sorridendo mentre tutto quello che ci circonda scompare lasciando spazio solo ai nostri sguardi.


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