Un compromesso - 48

8.2K 352 23
                                    

°JOY

Mi sistemo meglio il lenzuolo e sospiro. Matt ieri al Queen ha ammesso di essere geloso di me. Sono felice...felice che l'uomo che amo più di tutto al mondo a modo suo tiene a me. A modo suo sa farmi sentire speciale. Mi sento quasi come se mi bastasse alzare un dito per toccare il cielo, o se mi bastasse chiudere gli occhi per fondermi con lui. Lascio cadere lo sguardo accanto a me dove fino a qualche minuto fa Matt riposava tranquillo in tutta la sua bellezza. Ci sono ancora tanti punti di domanda nella mia testa, tanti pensieri e dubbi che mi lasciano sempre con il fiato sospeso - ma nonostante essi siano sempre presenti - Matt è pur sempre vivido nel mio cuore. "Ehi...come mai sei ancora a letto?" alzo lo sguardo verso la porta ed eccolo lì, fermo sulla soglia che mi osserva sorridendo in tutta la sua bellezza. Indossa la divisa e i suoi occhi azzurri esprimono una dolcezza infinita. Mi basta guardarlo negli occhi per capire che lo merita tutto il mio amore. "E tu come mai sei ancora qui? Non dovresti essere già a lavoro?" - "E chi ti dice che non stia lavorando in questo momento?" lo guardo confusa. *Come sarebbe a dire?* Si avvicina al letto lentamente. Lo seguo con lo sguardo mentre pian piano si protende su di me. Deglutisco sotto il suo sguardo serio. Sono assolutamente immobile, rapita dai quei suoi movimenti lenti e dai quei suoi occhi azzurri come l'oceano. E non ho un briciolo di forza...sono completamente abbandonata dalla ragione. Il suo respiro accarezza le mie labbra, mentre il mio corpo sotto al suo è una camera piena di emozioni. "Signorina Joy lei continua ad essere un mistero per me, non se ne dimentichi" deglutisco inumidendomi le labbra. Lascia cadere un momento il suo sguardo su esse e poi torna a guardarmi con un sorriso malizioso. Improvvisamente avvicina le sue labbra alle mie bloccando ogni mio singolo pensiero. Il suo bacio è profondo e avvolgente. Lego le mie braccia al suo corpo attirandolo a me. Non voglio che vada via, non voglio separarmi da lui e attendere un'intera giornata per averlo accanto a me. Stacca le sue labbra dalle mie e sorride. "Meglio che ora vado, se continui a trattenermi così farò tardi sul serio" si morde le labbra con gli occhi fissi nei miei. Slego le braccia intorno al suo corpo e mi sistemo i capelli mentre lui si alza sistemandosi la camicia. "Joy.." - "Si?" sospira e poi si volta un momento in direzione della finestra. La sua espressione adesso è seria. Ha la mascella contratta e i pugni chiusi. *Come mai ha cambiato immediaamente espressione?* Mi metto seduta cercando di capire cosa guarda, ma prima che possa vedere meglio si volta cercando il mio sguardo. "Non uscirai sola fuori casa vero?" lo guardo confusa. Perché insiste su questa cosa? "Matt...mi mette ansia questa cosa" Mi prende una mano nella sua e sospira. "Tu fai come ti dico Joy" si avvicina nuovamente alle mie labbra, mi lascia un leggero bacio e poi esce dalla stanza.

°MATT

Fermo l'auto davanti alla centrale e mi dirigo lentamente verso l'entrata. "Carl, non capisco come tu abbia potuto tenermi all'oscuro di tutto!" - "Ma Darren io non sapevo come..." - "Non sapevi come?! Sei un poliziotto diamine! Un ottimo poliziotto, e dovevi immediatamente avvisarmi!" - "Ehm..buongiorno" Darren si volta verso di me nero di rabbia. Mi guarda qualche secondo in silenzio, poi si volta e si dirige a grandi passi nel suo ufficio sbattendo la porta. *Caspita è furioso* Carl si gratta la testa, sospira e si accascia sulla sedia. "Cosa è successo Carl? Non l'ho mai visto così arrabbiato" alza lo sguardo su di me e sospira. "E' arrabbiato sì Matt...e ad essere sincero lo è di più con te" alzo un sopracciglio guardandolo confuso. "C..con me? E cosa avrei fatto? So che ho fatto un po' di ritardo questa mattina, ma non capita quasi mai che..." - "E' per via di Brett" - "Brett? Cosa c'entra Brett? A proposito dov'è adesso? Sicuro sta architettando qualc.." - "Non credo che dove si trovi adesso possa servire a qualcosa architettare Matt" lo guardo confuso "Cosa cerchi di dirmi Carl?" chiude il fascicolo che ha davanti e sospira. "Darren l'ha sbattuto dentro" mi ci vuole qualche secondo per capire quello che mi dice. "Cavolo. Beh...ecco... e per quale motivo è in prigione?" Carl si protende sulla scrivania, lancia un occhiata fugace all'ufficio di Darren e riporta l'attenzione su di me. "Penso che Darren abbia ascoltato qualche conversazione tra te e Brett, e anche quella fatta tra noi due visto che si è arrabbiato così tanto con me" - "Cazzo!" mi passo una mano tra i capelli e sospiro. Cavolo adesso capisco tutta la sua rabbia, non lo abbiamo minimamente informato di quello che stesse accadendo. "Dovresti...dovresti andare a parlare con lui Matt. Non sarà facile, ma penso proprio che dovresti farlo" - "Sì...devo" gli faccio un cenno del capo e mi dirigo lentamente verso il suo ufficio. Dopo un istate di esitazione busso alla sua porta. "Avanti!" la apro e varco la soglia. "Chiudila" il suono della sua voce è duro. Chiudo la porta e mi avvicino alla sua scrivania. L'ufficio è invaso dal fumo del suo sigaro, ogni volta devo trattenere il respiro quando entro qui dentro. Non so come faccia a respirare. "Pretendo delle spiegazioni Matt!" mi schiarisco la voce mi tolgo il cappello e lo mantengo sotto il braccio. Alza lo sguardo da alcuni documenti e lo porta su di me. "Ebbene?" - "Cosa dovrei dirti Darren?" - "Cosa devi dirmi?! Cazzo Matt! Quel pezzo di merda di Brett Foster ti pedinava e minacciava e tu mi chiedi cosa devi dirmi?!" - "Beh.." - "Sapevi anche che spacciava e che faceva uso di droghe?" sgrano gli occhi sorpreso "Cosa?! Assolutamente no! Non immaginavo che..." - "Sì nemmeno io. Ultimamente era davvero strano, e anche tu lo eri. Ho deciso di tenervi d'occhio, e non mi piaceva per niente il suo comportamento. L'ho scoperto qui vicino che vendeva bustine di polvere a dei ragazzini. Cavolo...ed io che non mi ero accorto di nulla. Mi stupisco di te Matt, dovevi riferirmi tutto all'istante. Sai che non amo essere all'oscuro di ciò che mi accade intorno. Specialmente se riguarda i miei agenti. L'altro giorno ho ascoltato involontariamente la conversazione tra te e Carl. Ero appena uscito dal mio ufficio, quando passando per il corridoio ti ho sentito alzare la voce" sospira e posa il sigaro nel posacenere accanto al telefono "Puoi spiegarmi cosa cercava nel tuo ufficio e perché ti pedinava? Cosa è successo tra voi Matt!" - "Brett...ecco lui insisteva sul caso di San Lucca. Ha sempre pensato che stessi nascondendo la donna che occupava quel posto" mi scruta con attenzione. "Ed è così?" deglutisco sostendendo il suo sguardo. Non posso permettermi di mostrarmi intimorito "No Darren, non ho mai incontrato nessuno in quell'immobile te l'ho detto! Era sistemato bene sì, ma chiunque si fosse trattenuto lì è andato via prima che arrivassi a controllare." - "Brett ha lasciato una dichiarazione prima di essere portato in cella. Ha detto che lui conosceva la donna che si tratteneva lì, parlava di una foto che ti aveva mostrato e che dopo essere passata dalle tue mani è scomparsa....e ha detto anche, che non era una la donna che viveva lì. " *Al diavolo Brett Foster* "Darren, non so cosa cercasse nel mio ufficio, posso mostrarti immediatamente quella foto se è quello che vuoi, ma non chiedermi se ci fossero più donne a trattenersi in quell'immobile...ti ripeto che quando sono arrivato non c'era più nessuno. Adesso sta a te scegliere se credere alle mie parole, o a quelle di un agente che spacciava e creava solo problemi." resto a guardarlo fisso negli occhi mostrandomi il più sicuro possibile. Qui c'è in ballo la vita di Joy...e la mia. Non posso permettermi di sbagliare "Va bene Matt.... mostrami questa foto" annuisco e mi dirigo verso il mio ufficio. Ho nascosto la foto tra delle cartelle nello scaffale...avevo intenzione di fare delle ricerche su quella donna. Quello stronzo di Brett è stato capace anche di ficcare il naso nelle mie cose. Mi avvicino allo scaffale e il telefono prende a squillare. Lo afferro dalla tasca dei pantaloni e rispondo. "Pronto?" - "Ciao Matt.." - "Cecilia...sono a lavoro adesso" - "Lo so, volevo solo sapere a che ora possiamo incontrarci" afferro la cartella e la poso sulla scrivania "Facciamo...alle otto. Passo io da casa tua" - "Perfetto. Non vedo l'ora di vederti..." Sospiro. Indubbiamente Cecilia Hansen è una bellissima donna, ma inspiegabilmente non mi attira più come le prime volte...cosa diavolo mi succede? Sarò mica impazzito? "A dopo Cecilia" riattacco senza darle modo di replicare. Non voglio che dica altro, non saprei cosa risponderle. Sospiro, afferro la foto e dopo un attimo di esitazione mi dirigo verso l'ufficio di Darren.

°DAVID

Afferro il telefono e sul display compare il nome di Cecilia. Senza pensarci due volte mi allontano dalla cucina del ristorante e mi incammino lungo il corridoio. "Pronto?" - "Alle otto. Matt verrà a casa mia stasera alle otto. La tua cara domestica starà tutta sola soletta a casa." - "Quanto tempo ho?" - "E cosa vuoi che ne sappia? fosse per me terrei Matt al mio fianco tutto il giorno, ma ultimamente è uno po' schivo nei miei confronti. Non capisco cosa gli prende" - "Forse perché gira come un cagnolino intorno ad un'altra donna..." - "E a chi?" - "Come a chi? A Joy Marshall...non la lascia sola un secondo" - "Non essere stupido! Matt non corre mica dietro a delle poverette. Ha me, io sono una donna di classe, una donna bella...qualunque uomo vorrebbe stare con me. Non può mica mettermi a confronto con una donna insensata come quella" - "Però non perde occasione per difenderla, per corrergli dietro sbarrandomi la strada" - "Prova solo pena per lei, si può provare solo pena per quella donna. Hai visto come si veste?" - "Cos'ha che non va il suo modo di vestire?" - "Niente lascia perdere. Ora devo andare" - "D'accordo. Non chiamarmi per nessuna ragione stasera. Non voglio distrazioni. T avviserò quando sarò con la carissima Joy" - "Perfetto concordo con te" - "Bene" riattacco. Sorrido sistemandomi la camicia. *Stasera....stasera finalmente sarai mia carissima Joy* lascio cadere il telefono nella tasca, afferro le chiavi dell'auto e mi dirigo verso l'uscita. Ho bisogno di tornare immediatamente a casa. Dev'essere tutto preparato con cura.

°JOY

Mi dirigo verso il bagno per fare una doccia. Il telefono prende a squillare improvvisamente. Di corsa mi precipito in salone e lo afferro dal bancone della cucina. "Pronto?" - "Joy. Volevo avvisarti che farò tardi stasera. Ho un impegno che non posso rimandare" La voce di Matt risulta fredda e distaccata. "Oh...d'accordo." - "Bene ora devo andare. ciao" - "C..ciao" riattacca. Allontano il telefono dall'orecchio e fisso qualche secondo il display. Anche se non devo, anche se forse non è ho del tutto il diritto, mi chiedo fortemente di cosa tratta questo impegno. Sospiro e poso il telefono sul bancone. *Joy smettila di farti domande. Smettila di farti del male con i tuoi stessi pensieri* mi mordo le labbra e mi dirigo lungo il corridoio verso il bagno. Dopo una doccia tiepida indosso un jeans e una maglietta e mi metto comoda sul divano. In tv non c'è niente di interessante. Improvvisamente le luci e la tv si spengono e il buio circonda la casa. Mi alzo lentamente dal divano e mi avvicino alla finestra. Fuori c'è un vento incredibile e le foglie si muovono agitate circondando l'aria di continui fruscii. Il lampione davanti alla finestra è ancora acceso, quindi immagino sarà scattato il contatore. Mi avvicino al mobile e cerco nei vari tiretti una torcia che possa guidarmi sul retro della casa. Dopo qualche minuto di ricerca ne trovo una in un cassetto sotto una pila di giornali. L'afferro, mi dirigo verso la porta e mi precipito sul resto della casa. Il vento soffia forte e mentre cammino puntando la torcia davanti a me, mi sposto i capelli dal viso. Arrivo al contatore, lo apro e alzo la levetta. Entro in casa e la tv e le luci sono accese. Chiudo la porta e sospiro posando la torcia sul tavolo. Un brivido di freddo mi percorre il corpo. Mi siedo sul divano e porto nuovamente l'attenzione alla tv, dove una trasmissione spiega come creare una maschera per capelli fatta in casa. Sono passate da poco le otto e non faccio che chiedermi di continuo dove si trovi adesso Matt, e se sia il caso di chiamarlo. *No Joy. Non devo chiamarlo, alla fine ti ha avvisato che faceva tardi...si ma dove può essere andato?* "Ciao carissima Joy" mi volto di scatto e mi si blocca il respiro.



*** Spazio Autore ***

Ciao a tutti lettori =) ecco qui un nuovo capitolo =) Cosa ne pensate? Come vedete Brett finalmente ha avuto una lezione, lasciando senza parole il nostro agente. Cosa accadrà adesso? Darren crederà alla versione di Matt o crederà comunque a Brett? E Matt? Riuscirà a salvare la nostra Joy Marshall? al prossimo capitolo ;)

Spazio pubblicità

- Il bianco del suo sorriso di marudio

- Raccontami di te di prillina

- Quando ho rivisto i tuoi occhi di MariaRamunno0

- Il fiore d'inverno di Irislafleur





Un compromesso  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora