Un compromesso - 47

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°JOY

Varchiamo la soglia di casa e mano nella mano ci dirigiamo lungo il corridoio buio. Ci fermiamo accanto alla porta della mia stanza e mi volto a guardarlo. La sua espressione è decisamente seria. Per tutto il viaggio di ritorno non ha detto una parola, ed io mi sento morire dentro ogni secondo che passa "Matt..." - "Non voglio dormire solo Joy. Posso restare con te per favore?" Il suono della sua voce e basso e risulta quasi come una supplica. Io non ho bisogno delle suppliche, ho voglia di dormire accanto a lui così come lui vuole dormire accanto a me. Accarezzo una sua guancia e la sua mano copre la mia. "Certo...restiamo insieme" lo sento sospirare mi volto e lo trascino nella mia stanza. Nonostante si ostini a credere di essere immune all'amore e ai sentimenti, riesce ad essere assolutamente dolce e romantico. Ci liberiamo dei vestiti e ci distendiamo sul piccolo materasso. "Sai che questo letto non è fatto per due persone vero?" Mi stringe tra le braccia attirandomi a lui. Nasconde la testa nell'incavo del mio collo e ispira a fondo. "Lo so, ne sono consapevole, ma non voglio restare solo Joy. Non so...a volte mi spaventa non sapere quello che succede. Hai ragione ho sempre tenuto sotto controllo ogni singola cosa, ma adesso...sembra come se tutto mi stesse sfuggendo dalle mani. Non lo sopporto." il mio respiro si blocca immediatamente. "Matt...io..io credo che..." lo sento sospirare mentre le sue braccia mi tengono stretta. "Non parliamone adesso...dormi Joy. E' tardi" sospiro e chiudo gli occhi.

°MATT

Esco dalla centrale già pronto per andare in palestra. Mi sono portato il cambio in ufficio, non posso perdere tempo tornando a casa. Ho bisogno di scrollarmi di dosso tutta questo fastidio e tutta questa ansia. Quando varco la soglia saluto velocemente Brenda e mi precipito verso il tapis roulant. Ho già chiamato Tom e Gabriel per la serata al Queen. Spero solo che un po' di allentamento mi chiarisca un po' le idee e il casino che mi porto dentro. Mi sento come se dovessi esplodere da un momento all'altro. Ho una paura tremenda, voglio che Joy non mi dica niente. Ieri è stata sul punto di dirmi qualcosa ed io ho chiuso il discorso immediatamente. Non voglio che mi dica quello che temo possa dirmi. Non voglio perché non sono pronto a sentirlo...non voglio perché ho paura di come possa reagire sapendo quello che prova per me. Perché dobbiamo sempre trovare una ragione a tutto? Perché non possiamo vivere le cose come vengono senza farci troppe domande e pensieri? Sono un vigliacco lo so...sono un vigliacco che scappa dalle situazioni, ma non posso permettermi di perderla. Non posso permettermi di perdere Joy, anche se so che non potrà essere così per sempre. Non posso scappare per sempre. Sbuffo continuando a correre "Ciao Matt" una voce famigliare mi distrae dai pensieri. Mi volto e noto Cecilia accanto alla panca che mi osserva. Premo il pulsante e rallento la corsa e prendo un po' di fiato. "Cosa ci fai qui Cecilia?" mi sorride maliziosa. "Puoi fermarti?" Sbuffo e fermo il tapis roulant. Mi avvicino alla panca e prendo un sorso d'acqua sotto il suo sguardo attento. "Sai che sei attraente quando ti alleni?" si avvicina e mi accarezza il petto. La guardo un momento e blocco la sua mano "Che cosa vuoi Cecilia?" mi guarda accigliata e si sistema una ciocca di capelli neri dietro l'orecchio. "Parlare Matt. E' da molto che non ci vediamo" - "Bene, cosa devi dirmi? Meglio che ti sbrighi a parlare. Vado di fretta" Afferro l'asciugamano e mi asciugo il sudore dalla fronte "Ultimamente sei freddo e distaccato. Possiamo vederci domani?" sbuffo "Cecilia ecco..." - "Per parlare Matt...o non intendi rivolgermi la parola? So che il mio comportamento è stato inaccettabile quella sera al Queen ma ti assicuro che..." torno a guardarla. "Ora basta! D'accordo, domani parliamo con calma Cecilia" mi sorride maliziosa, si avvicina alle mie labbra e mi bacia l'angolo della bocca. *Ma che cazzo..* "A domani allora" Sospiro, prendo lo zaino e mi dirigo verso l'uscita.

°DAVID

Il telefono prende a squillare sul comodino. "Mmm...dovresti rispondere" - "Non per forza bellezza" Dopo diversi squilli si zittisce per alcuni minuti per poi riprende a squillare. Sbuffo e mi allontano da Jasmine. E' molto bella, con quei capelli neri e la pelle olivastra mi fa assolutamente impazzire. E' stata anche con quel coglione di Matt Johnson qualche anno fa, ma sono sicuro che la bellissima Jasmine si diverte molto di più con me. Mi avvicino al comodino e afferro il telefono. "Pronto?" - "David?" - "Cecilia sono impegnato in questo momento!" - "Ah d'accordo...pensavo ti interessasse sapere di quella Joy, ma tranquillo prenditela con comod..." - "No! Aspetta un attimo..." mi volto un momento verso Jasmine che mi sorride maliziosa. Cavolo è proprio provocante quella donna. Le indico di aspettarmi un minuto e mi dirigo fuori dalla stanza. "Avanti adesso parla" - "Ho parlato con Matt poco fa. Si allenava in palestra. Dovevi vederlo era assolutamente..." - "Non me ne fotte un cazzo di Matt, Cecilia! Voglio sapere di Joy!" - "Ehi calma...dio sei impaziente di scoparti quella stupida domestica" - "E tu quel coglione di Matt Johnson" - "Vaffanculo David! Non è un coglione Matt. Ringrazia solo che ho da guadagnarci anche io, altrimenti con il cavolo che mi prestavo ai tuoi stupidi giochi per portarti a letto una donna" - "Ma hai bisogno di me...quindi parla!" La sento sbuffare. "Domani io e Matt dobbiamo incontrarci per parlare. Ti farò sapere quando Joy è tutta sola a casa" sorrido e mi passo una mano tra i capelli. "Perfetto" - "Allora...te la scoperai e poi la farai fuori?" - "Farla fuori? Ma sei impazzita per caso? Ho ben altro in mente per quella Joy" - "Beh...Fanne quello che vuoi, basta che l'allontani dal mio Matt chiaro?" - "Non preoccuparti" - "Bene" riattacca senza darmi modo di replicare. *Interessante...questa Cecilia è davvero interessante*

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