Un compromesso - 24

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°JOY

Apro piano gli occhi e immediatamente mi porto una mano davanti al viso per proteggermi dai raggi del sole. Pian piano i miei occhi si abituano a quella forte luce diminuendo il mio fastidio. Lascio cadere il braccio sul materasso e resto qualche secondo a fissare il soffitto. Ieri Matt è stato davvero dolcissimo devo riconoscerlo. Non mi aspettavo nulla di simile, non mi aspettavo che sarebbe stato pronto a rassicurami e a prendersi cura di me. Sono sicura che se sapesse tutto non sarebbe così premuroso nei miei confronti, non sarebbe così sicuro di volermi difendere e proteggere. Forse mi starò facendo un film mentale, forse starò vedendo cose che non sono reali, ma penso davvero che Matt si preoccupi per me. Anche se non ho capito il vero motivo. Sospiro e mi volto verso il comodino. Sono le sette in punto, e anche se a malincuore devo alzarmi. Restare a letto a rimuginare ricordi mi renderà ancora tutto più difficile. Varco la soglia della cucina e mi ritrovo Matt che prepara la colazione. "Ciao dormigliona, io devo andare a lavoro e non posso prendermela comoda come te." Mi mordo le labbra imbarazzata. "Scusami, io... ecco ero..." - "Non fa niente. Latte e cereali?" Mi sorride dolcemente. Caspita, questa mattina è di buon umore. Devo dire che preferisco totalmente quando è così dolce e carino anziché autoritario e presuntuoso. "Latte e cereali vanno benissimo." - "Meglio, perché abbiamo solo quelli" alza le spalle sorridendo e si avvicina al tavolo per posare le due tazze di latte. Rido scuotendo la testa e prendo posto accanto a lui. "Allora... riguardo a ieri avevo ragione io" versa i cereali nella tazza con lo sguardo basso e con un sorriso malizioso dipinto sul volto. Lo guardo un momento e poi abbasso lo sguardo sulla mia tazza prima che possa incrociare i miei occhi. "Non so di cosa stai parlando" lo sento ridere di gusto, e non resisto, non resisto assolutamente e quindi alzo piano lo sguardo su di lui incontrando i suoi occhi. "E' divertente come fingi di non ricordare Joy Marshall." Ho capito, mi chiama per nome e cognome tutte le volte che mi deve rendere le cose difficili. "Mi stavo solo sistemando meglio sul divano, è stato un attimo." - "Oh ecco... allora ricordi, sei una bugiarda allora. Avevo ragione anche su questo" prende una cucchiaiata di cereali e se la porta alla bocca osservandomi divertito. Che stronzo! "Non sono una bugiarda! Adesso vogliamo goderci la calma della colazione?" - "Io sono calmissimo" alza le spalle e sorride compiaciuto. Dio come lo odio!

°MATT

Esco dalla centrale e trovo Tom accanto alla mia macchina. "Sapevo che saresti uscito a momenti per la pausa." - "Ciao Tom. Devi dirmi qualcosa?" - "Sì" - "Bene sali in macchina." Prende posto accanto a me e si volta a guardarmi. "Cosa diavolo sta succedendo Matt? Ultimamente ti comporti in modo strano, sparisci all'improvviso, sei poco attento alle telefonate. Guarda l'altra sera al Queen... all'improvviso sei scattato in piedi e sei andato via. Cecilia era nera di rabbia quando l'hai lasciata lì." Avvio il motore e parto con lo sguardo fisso alla strada. "Non mi importa niente di Cecilia, Tom. Da quando devo dare spiegazione alle donne? Lo sappiamo entrambi che non sono quel tipo di uomo, e neanche tu lo sei. Quindi non farmi la predica." - "Non ti sto facendo la predica, tu sai cosa combini con Cecilia e con quella tua amica dai capelli rossi... Joy. A proposito di lei, ancora non mi hai detto come l'hai conosciuta. E non venirmi a dire che è un'amica di vecchia data perché non ti credo. Conosco tutte le tue amiche, e quella rossa dagli occhi azzurri non l'ho mai vista. Ne sono sicuro." Sospiro portandomi una mano ai capelli. Tom è il mio migliore amico, sa tutto di me come io di lui. Mi volto a guardarlo un momento e mi guarda curioso. "Allora?" Non posso parlarne mentre guido perciò accosto da un lato della strada e spengo il motore. "Caspita è una faccenda seria allora." sospiro e mi volto verso di lui. "Una mattina Darren mi chiese di andare a dare un occhiata a San lucca." - "San lucca?! Non è quel quartiere abbandonato dove c'è quel vecchio immobile? Cavoli è praticamente spaventoso quel posto" - "Sì è proprio quello. Darren aveva sentito da dei paesani che c'era una donna che occupava quell'immobile e mi ha chiesto di andare a controllare." - "Non credo di capire... e cosa c'entra questo con Joy?" - "Aspetta Tom! Lasciami spiegare!" E' incredibile, e impaziente di sapere. "Ok dai, non la portarla alla lunga però." - "Ho incontrato lì Joy" sgrana gli occhi sorpreso. "Come?! Joy? Quella Joy? La stessa che hai portato alla festa di Britney presentandola a tutti come la tua amica?" annuisco "Proprio lei" - "Oh cazzo" si lascia andare contro il sedile con lo sguardo rivolto alla strada davanti a noi. "Che diavolo stai combinando Matt?" - "Non lo so Tom, quando ho visto quella donna io... il modo in cui viveva... tu dovevi vedere quel posto, era sistemato bene. Non so cosa mi ha preso, ma mi ha incuriosito così tanto che mi sono lasciato prendere dalla situazione e l'ho invitata a pranzo" - "Cosa hai fatto?!" si volta a guardarmi sorpreso. "L'ho invitata a pranzo Tom! Per colpa mia aveva bruciato l'unica cosa che le rimaneva da mangiare. Non sono uno stronzo, e non me la sono sentita di lasciarla lì sola senza niente da mettere nello stomaco." - "Matt ma ti ha dato di volta il cervello? E cosa hai detto a Darren? Ho portato a pranzo quella donna e me la sono scopata?" - "Non mi sono scopato proprio nessuno Tom! Lei non è così, non è come Cecilia, o come tutte le altre donne che frequentiamo. Lei è... diversa." - "Diversa?! Ma ti ascolti quando parli?Cosa cazzo ti ha preso? Non mi dire che ti sei innamorato di quella donna. E a Darren poi? Cosa gli hai detto?" - "Che cazzo dici Tom, lo sai che non sono quel tipo di uomo da fiori, cioccolatini e amore e gelosie" mi passo una mano tra i capelli. "Darren non lo sa." Mi guarda sorpreso. "Hai mentito?! Ma come cazzo..." - "Non lo so Tom va bene? So solo che quella donna mi ha incuriosito, e quando mi sono trovato davanti a Darren mi sono ritrovato a mentire. Lui era dubbioso, ma poi ha lasciato perdere. Brett invece... quello stronzo non si fa mai i cazzi suoi. Me lo sono ritrovato sotto l'immobile quando stavo accompagnando Joy e non ho potuto lasciarla lì nelle sue mani." Distolgo lo sguardo da lui e lo porto davanti a me. "Aspetta un attimo. Cosa significa questo? Dove l'hai portata?" sospiro continuando a guardare davanti a me. "Matt! Dove cavolo hai portato quella donna!" - "A casa mia Tom! A casa mia!" mi volto di scatto a guardarlo. La sue espressione è sempre più incredula. Cazzo! "A casa tua?! Cavolo Matt... e se avesse ucciso qualcuno e si stesse nascondendo? Tu la porti a casa tua senza sapere niente di lei?! Bella scelta di merda Matt. Potresti perdere il posto per questo!" - "E' vero, non so niente di Joy, ma sono sicuro che non abbia ucciso nessuno. E' troppo dolce e sensibile per fare una cosa del genere. No tom, quella donna ha sofferto molto, ancora non so cosa le sia successo, ma lo scoprirò. Prima o poi mi dirà tutto." - "Prima o poi?! Vuoi dire che quella donna è ancora a casa tua?!" annuisco "Caspita... Matt sei sicuro di quello che stai facendo? Proteggere e nascondere una donna di cui non sai nulla... non lo so." Tom ha pienamente ragione, non so quasi niente di Joy, ma questo non cambia nulla. Non posso lasciarla nelle mani di quello stronzo di Brett. Non posso farlo.

°DAVID

Mi avvicino allo scrittoio, apro l'agenda e sotto il nome di *KATE MORRISON* scrivo: "PRESTAZIONE ECCELLENTE." Richiudo l'agenda e mi dirigo in cucina per versarmi un bicchiere di vino. "Ehi David, grazie per il tuo tempo" la cara Kate si avvicina a me sculettando. Cazzo che fisico che ha. Abbiamo da poco finito di fare sesso e già vorrei portarmela nuovamente a letto. "Di niente piccola." La afferro per la vita attirandola a me e la bacio assaporandola per bene. "A presto" mi lancia uno sguardo malizioso e si avvia verso l'uscita. Cazzo Kate è assolutamente fantastica, ma il mio pensiero cade inevitabilmente su quel fottuto splendore dalla chioma rossa e gli occhi azzurri. Merda, avevo immaginato che fosse una donna difficile, ma non credevo lo fosse così. Devo portarmela a letto stasera, non resisto più. Mi avvicino al tavolo, afferro il telefono e digito il suo numero. "Pronto?" Cazzo solo il suono della sua voce mi fa eccitare. Mi mordo la lingua prima di dire qualcosa di stupido. "Salve Joy, la disturbo?" - "Certo che no." - "Bene, avevo pensato di invitarla a cena questa sera. Le farebbe piacer.." - "Mi farebbe piacere" Caspita la piccola Joy ha accettato immediatamente. "Perfetto allora, vengo a prenderla alle otto in punto. Non vedo l'ora di vederla Joy" non sentendola rispondere mi affretto a salutarla. Devo organizzare tutto nei minimi dettagli se questa notte voglio portarmela a letto. "Allora a stasera." - "A stasera" riattacco e poso il telefono sul tavolo davanti a me. Dev' essere tutto perfetto, le candele, i fiori, il vino... tanto vino. Mi inumidisco le labbra e mi avvicino allo scrittoio, apro l'agenda e volto le pagine fino ad arrivare al suo nome. E' l'unico che ancora non ha una descrizione, ma presto l'avrà. Sono sicuro che presto l'avrà. Joy Marshall, stasera finalmente sarai mia.


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