Un compromesso - 46

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°MATT

Varco la soglia della centrale e mi sistemo il colletto della camicia. Per fortuna la pioggia è diminuita e sono riuscito a percorrere il tratto dalla macchina all'ingresso senza bagnarmi molto. "Buongiorno. Hai passato un buon fine settimana?" Mi tolgo il cappello e alzo lo sguardo su Brett. "Dovrebbe importartene?" si lascia sfuggire una risata fragorosa e si abbandona alla spalliera della sedia. Che cazzo ha da ridere? "Cercavo solo di essere un buon amico" - "Non mi interessa la tua amicizia" si alza e mi viene vicino "Posso farne a meno anche io, cosa credi che..." - "Allora è tutto chiaro" mi scosto da lui e procedo lungo il corridoio. "Non la proteggerai ancora per molto, Johnson!" mi fermo di scatto mentre il cuore prende a battermi forte. Lentamente mi volto e lo guardo negli occhi. Ha le braccia incrociate sul petto e lo sguardo chiaramente divertito "Di chi diavolo stai parlando?" - "Della tua cara barbona. Sono ad un passo dalla verità Johnson. Un solo passo. Quella puttanella ha i giorni contati" Mi sento gelare il sangue. Matt calmati. Cazzo calmati! Stringo i pugni e lo guardo torvo. Non posso mostrarmi agitato. L'unica cosa che posso fare è cercare di non dargli molta importanza. Fingere che la cosa non mi sfiori minimamente anche se dentro mi sento gelare il sangue. E' l'unico modo per difendere Joy. Per proteggerla. "Buon lavoro Brett" mi volto e mi dirigo nel mio ufficio. Entro sbatto la porta e mi accascio sulla sedia. Maledizione! Allungo il braccio e accendo il computer. Devo trovare una soluzione. Sono sicuro che sta cercando solo di farmi innervosire. Sta aspettando un mio passo falso. Sospiro e mi passo una mano nei capelli. Non lo nascondo, quello stronzo di Brett quando parla così mi mette un'ansia addosso difficile da scrollarmi. Quanto vorrei che tutto fosse semplice... che la mia fottuta vita fosse semplice. Un leggero bussare mi distrae. Dopo qualche secondo la porta si apre e Carl mi guarda incerto "Matt, posso entrare?" - "Certo" lancia uno sguardo veloce al corridoio e poi entra chiudendosi la porta alle spalle. Cosa diavolo gli prende? "Devo parlarti" si avvicina alla scrivania e si accomoda davanti a me. Mi sistemo e lo guardo interessato. "Cosa succede?" - "Ho seguito Brett" sgrano gli occhi sorpreso "Cosa hai fatto?" Annuisce grattandosi la testa. "Quello che ho detto, Matt. Ho seguito Brett ieri" - "Ieri?!" - "Sì, ero... ero passato un attimo in centrale perché avevo dimenticato il telefono e quando sono arrivato ho visto Brett nel tuo ufficio" - "Nel mio ufficio?! E cosa diavolo stava facendo?" - "Non lo so Matt. Quando sono arrivato ho sentito dei rumori e mi sono diretto nel corridoio. Metteva mani nei tuoi cassetti e tra le tue cartelle. Sembrava cercasse qualcosa. Quell'uomo mi piace sempre meno" Mi gratto il mento e mi lascio andare alla spalliera. Dio sono nero di rabbia! "Mi è sembrato giusto avvisarti" - "Mmm... ti ringrazio Carl" - "Di nulla. Brett è uno stronzo, e nasconde qualcosa. Ma non è finita qui purtroppo. " porto lo sguardo su di lui sorpreso. "Cosa vuoi dire?" sbuffa aggiustandosi il colletto della camicia "Ecco vedi... Quando l'ho visto nel tuo ufficio che metteva mani tra le tue cose, mi sono nascosto. Ho aspettato dieci minuti chiuso nello stanzino, e quando è uscito, l'ho seguito. So che non avrei dovuto... so che non è..." - "Non importa, avanti parla Carl. Dove si è diretto?" si inumidisce le labbra guardandomi serio. L'ansia inizia a salirmi su per la gola facendomi respirare a fatica "Si è fermato su una via e ha tenuto sotto controllo una casa. Una casa che non sapevo di chi fosse fino a quando non ti ho visto uscire con una donna dai capelli rossi" si sistema meglio sulla sedia e si protende verso di me. "Casa tua Matt. Ti sta tenendo d'occhio, e chissà da quanto tempo" - "Cazzo!" mi allontano di scatto dalla scrivania, mi alzo e mi avvicino alla finestra "Matt diamine non gridare! E' di là cavolo!" mi volto verso Carl e mi passo una mano tra capelli. Sembra quasi impaurito. E' un bravo agente. "Hai ragione scusami Carl, è che mi manda fuori di testa questa cosa. Come cazzo si permette di mettere le mani tra le mie cose e di seguirmi quello stronzo?" - "Non so che intenzioni abbia Matt, ma una cosa è sicura, quel Brett ti sta alle costole" Sospira e mi guarda serio. "Fai attenzione Matt"

°JOY

Ho appena finito di sistemare tutta casa e tutto ciò che ho voglia di fare è ascoltare la pioggia. Da quando l'ho ascoltata la prima volta con Matt non è più lo stesso guardarla dalla finestra del salone. Vorrei correre fuori per fondermi con essa, per sentire il suo profumo deciso, ma non sarebbe lo stesso senza di lui. Mi avvicino alla cucina e pulisco il bancone dai vari resti di ingredienti. Ho fatto un dolce al cioccolato che adesso è riposto con cura nel contenitore sul tavolo. Cucinare mi aiuta ad allontanare i pensieri. Oggi arrivano gli zii di Matt e ho un ansia che non so spiegarmi. Non capisco perché tutto ciò mi rende nervosa. Forse sarà perché anche loro sapranno che io e Matt stiamo insieme? Cioè, voglio dire, viviamo insieme senza essere una vera e propria coppia. O lo siamo? Oddio Joy! Smettila di pensare e di farti domande! Mi allontano dalla cucina, mi dirigo verso il salone e mi accomodo sul divano. Milioni di gocce scivolano frenetiche lungo la finestra. Ho paura. Ho paura di rivelare tutto il mio passato a Matt e ho paura che i suoi occhi mi guardino in modo diverso una volta averlo fatto. Lui mi ha assicurato che non sarà così, ma le sue parole sono solo frutto di una mente oscura. So benissimo che è stata tutta colpa mia, so benissimo che mi porterò per tutta la vita il peso della morte dei miei genitori. Matt sa solo questo di me... non sa tutte le volte che ho rubato, non sa quante volte mi sono intrufolata nelle abitazioni cercando di rubare qualcosa da mettere nello stomaco e quante volte ho rischiato che mi trovassero in piena opera. Non volevo aiuto. Non volevo l'aiuto di nessuno perché non lo meritavo. Ho lasciato la mia casa perché non meritavo di riempirla con la mia vita. Ho fatto una scelta. Ancora non so se sia stata giusta, ma ho fatto del male e non meritavo una vita semplice. Non potevo vivere tra foto di volti sorridenti e il profumo famigliare delle vite che ho spezzato. C'era poco da ridere della mia vita, c'era poco da esserne felice. Ho fatto del male alle persone che più amavo e che più mi amavano. Cosa meritavo alla fine? Nulla... eppure ecco che il destino ha messo sui miei passi Matt. Un agente di polizia bellissimo che avrebbe dovuto cacciarmi da quell'immobile con freddezza, dimenticandosi di me per sempre. Invece è successo tutt'altro. Inspiegabilmente il nostro incontro ha cambiato la mia vita. Vivo in questa casa con un uomo che nonostante non conosca il mio passato continua a proteggermi. Sono su questo divano a guardare la pioggia cadere aspettando con ansia il suo ritorno. Sono innamorata di lui... innamorata delle sue carezze, dei suoi baci, dei suoi abbracci. Sono innamorata di lui e non per mia scelta. L'amore non si sceglie, non si quantifica e non ha ragioni. Sono innamorata di lui, ed è tutta colpa sua. Sorrido a quel pensiero. Matt non fa che darmi la colpa di tutto. Dice sempre che è tutta colpa mia. E' stata tutta colpa mia quando mi ha baciata sotto al pioggia, ed è stata tutta colpa mia quando mi ha baciata a casa di Grace. Improvvisamente la porta si spalanca e compare sulla soglia con il fiato corto e tutto bagnato. Mi alzo di scatto dal divano e lo raggiungo. "Mio Dio Matt... cosa è successo? Vado a prenderti qualcosa di asciutto" Mi dirigo in bagno e afferro un paio di asciugamani e poi ritorno di corsa da lui. Afferra le asciugamani che gli porgo e si asciuga il viso. "Non capisco perché ti ostini a non portarti un ombrello. Non vedo perché tu debba bagnarti ogni volta" sospira e mi guarda assorto. Si avvicina alla sedia, posa le asciugamani e mi attira a se stringendomi forte tra le braccia. I miei vestiti pian piano si bagnano a contatto con la sua divisa, ma non mi importa. Il suo abbraccio è molto più importante di tutto il resto. "Promettimi che non uscirai mai sola, Joy" - "Co-cosa vuoi dire?" mi scosto leggermente da lui e lo guardo negli occhi. Abbassa lo sguardo e mi accarezza un braccio. "Matt... così mi spaventi. Cosa succede?" alza lo sguardo incontrando i miei occhi "Voglio solo che quando non ci sono io tu non te ne vada sola in giro per strada. Almeno per il momento"

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