Un compromesso - 51

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JOY

Il dottore si allontana da Matt mentre Grace si avvicina al letto seguita da Oliver, Peige e Gabriel. Lascio la mano di Matt e mi scosto da lui per concedere loro spazio per salutarlo. Ci guardiamo negli occhi prima che la figura dolce di Grace compare davanti a noi. Mi poso al muro osservando silenziosamente le carezze e le attenzioni che Grace regala a Matt. Oliver e Peige sono accanto a lei che sorridono docilmente, e Tom e Britney osservano come me la scena dal lato opposto della stanza. "Signorina Joy..." Mi volto verso il dottore con le lacrime agli occhi. Vedere l'amore incondizionato di Grace per suo figlio mi riempie il cuore di gioia e mi ricorda il fatto che io non potrò più vedere il sorriso dolce di mia madre. "S..si?" mi sorride timidamente. "Come vede l'agente Johnson si è ripreso. La pugnalata fortunatamente non ha colpito nessun punto critico, ha perso molto sangue, si, ma è un uomo forte... il peggio è passato, perché non torna a casa a cambiarsi e riposare un po'? Ne ha bisogno anche lei" scuoto la testa riportando l'attenzione a Matt. Stringe la mano di Grace nella sua e le sorride. "Non posso lasciarlo solo, ha bisogno di me. Io... Io devo prendermi cura di lui" - "E di lei? Chi si prende cura di lei? Signorina Joy, Matt è in buone mani e lei ha bisogno di riposare. Finirà per ammalarsi e non potrà prendersi cura di lui se è malata giusto?" mi volto a guardarlo. Ha ragione. Ha pienamente ragione, ma separarmi da lui è come perdere me stessa... Separarmi da lui significherebbe sentirmi vuota. "Lei ha ragione dottore. Anche se mi è difficile allontanarmi da lui, tornerò a casa per cambiarmi, riposerò qualche ora e poi tornerò qui" sospira sorridendo e poi annuisce silenziosamente. "Joy cara, vieni qui insieme a noi" Grace si volta a guardarmi con occhi carichi d'emozione. Immediatamente sento salirmi le lacrime agli occhi. Porto lo sguardo sul dottore accanto a me sistemandomi con una mano una ciocca di capelli. "Grazie" mi posa una mano su una spalla e mi sorride dolcemente, poi apre la porta della stanza richiudendosela alle spalle e procede lungo il corridoio.

°MATT

Joy si avvicina a noi con gli occhi lucidi. Mia madre le cinge la vita con un braccio sorridendole. Quando è vicino a me, le cedo una mano e lei la stringe nella sua. Vorrei potermi alzare da questo letto per stringerla forte nelle braccia, per respirare il suo dolce profumo, per sentire la sua morbida pelle a contatto con la mia. Il suo volto è stanco e qualche lacrima sorge agli angoli dei suoi occhi per poi attraversare le sue guance. Odio vederla piangere e odio vederla soffrire. E' così dolce e bella che non merita che il suo volto sia ricoperto di lacrime amare. Voglio renderla felice, e se deve piangere per qualcosa dovrà farlo solo per felicità ed emozione. Niente dolore... Niente più dolore nella sua vita. "Joy? Non piangere ti prego, sto bene. Dovresti tornare a casa e riposare" Scuote la testa mordendosi le labbra. "Fallo per me. Hai bisogno di una doccia calda e di dormire in un comodo letto. Vai a casa di mia madre, non tornare sola a casa Joy, per favore" - "Sì tesoro, verrai a casa con me, farai una bella doccia calda e riposerai un po'. Torneremo a trovare Matt questa sera. D'accordo?" Joy annuisce silenziosa, mentre con il dorso della mano si asciuga le lacrime. "Grazie" Mia madre le aggiusta la coperta sulle spalle e sorride "Tesoro non devi ringraziarmi, lo faccio con il cuore figliola. Sei una di famiglia" Joy si morde le labbra a sguardo basso. Stringo più forte la sua mano e alza lentamente lo sguardo su di me. I suoi occhi azzurri sono lucidi per via delle lacrime. "Ha ragione" finalmente un timido sorriso compare sul suo volto e le sue guance si colorano leggermente. Mi volto un momento verso Tom e quando i nostri occhi si incrociano mi guarda rassegnato "Cavolo Matt... Amico mio, ci hai fatto prendere un colpo. Non ti azzardare mai più a farlo, capito? Volevi farti uccidere per caso?" Sorrido "Sono un poliziotto Tom, sono cose che capitano" si avvicina al letto scompigliandomi i capelli. "Beh vedi di non farlo capitare più" scoppio a ridere, ma smetto quasi subito perché nel muovermi non faccio altro che provocarmi dolore al fianco.  Un'infermiera varca la soglia della camera con un carrello con una caraffa d'acqua e un fascicolo. "Chiedo scusa signori, ma il signor Johnson deve riposare adesso. Potrete ritornare nell'orario di visita. Amalia, vi darà tutte le informazioni che desiderate. La trovate al computer in sala d'attesa" Si voltano tutti verso di lei per poi riportare nuovamente l'attenzione su di me. Mi salutano frettolosamente ed escono dalla stanza. Joy si avvicina a me e mi lascia un leggero bacio sulle labbra. Vorrei dirle che non mi basta, che ne vorrei un altro, ma l'infermiera resta a guardarci sulla soglia. "Adesso vado, tornerò stasera" - "Certo" lascia la mia mano e si avvia verso la porta lasciandomi solo con un grande vuoto nel petto.

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