Capitolo 3

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Eliana

Sono già passati 3 fottutissimi giorni da quella chiamata e oggi sono a Roma, mi era mancata? Si, ma non avere contatti più con nessuno, che sia la mia famiglia o loro non mi fa tenere motivi per restare. Ma sono stanca di vivere male la mia fottuta vita ho 27 anni, non più 20. Ammetto di essere cambiata anche parecchio negli ultimi anni, sono più formosa, i capelli sono schiariti ancora di più e gli occhi sono ancora più blu. Mi alzo dal letto e mi cambio, voglio farmi un giro e schiarirmi le idee. Opto per un leggins nero e il top della nike, indosso le mie amate air force, indosso le airpods e scendo di casa. Corro senza una meta, corro perché solo quello mi riesce in questo momento, mi guardo intorno e so perfettamente dove mi trovo, difronte in una casa nel verde, non una casa qualunque quella che avevamo in mente noi, ci eravamo promessi che ci servivano solo dei soldi in più e sarebbe stata nostra. Le lacrime escono dal mio volto, e continuo a correre lontano dai ricordi, ma senza neanche volerlo mi imbatto nel parcheggio, il luogo che ci ha visto crescere, i primi amori, le litigate ma le notti passate con una birra e una chitarra. Rivedo tutti noi seduti a prendere in giro Gianmarchino per le sue avventure, o quando Adriano immaginava già il matrimonio tra me e Niccolò. Un sorriso sincero mi appare sul volto. "Eliana?" mi sento afferrare da un braccio, la sua voce, la riconoscerei ovunque. Mi volto piano e lo vedo, e facendo finta di non riconoscerlo con la mano lo sposto e corro via, lontana da tutti. Non ero pronta a ciò.

Neve al sole noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora