Capitolo 21

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Niccolò

Oggi è il grande giorno: la prima data del tour a Napoli. Mi guardo allo specchio e vedo un uomo che cerca di nascondere la paura sotto strati di sicurezza apparente. Sento il cuore che batte forte, quasi fuori dal petto, e la tachicardia che mi tiene compagnia. Sono sempre stato ipocondriaco, ma oggi è come se ogni sintomo fosse amplificato. Mi sembra di sentire il mio corpo che crolla sotto il peso dell'ansia. Eliana non risponde ai miei messaggi, e questa incertezza mi devasta. Ho bisogno di lei, del suo sostegno, di sapere che c'è per me.

Sono nel backstage, circondato dai miei amici e collaboratori, ma mi sento incredibilmente solo. Adriano mi guarda con una preoccupazione evidente.

"Nicco, ma che cazzo hai? Stai tutto bianco. Sei sicuro che stai bene?" mi chiede Adriano, cercando di nascondere la sua ansia dietro a un sorriso forzato.

"Adrià, non ce la faccio. Mi sento male, sto per svenì. Ma che me sta a succede?" rispondo, cercando di prendere fiato.

"Nicco, è solo l'ansia. Calmati, respira profondamente. Stai per fare quello che ami, stai per cantare. Non te preoccupà, ce la farai," mi rassicura Cocco, dandosi un tono da esperto.

"E poi c'è sempre l'Adriano pronto a darti na sberla se svieni, no?" aggiunge Gianmarco ridendo, cercando di sdrammatizzare la situazione.

"Non so se reggo, raga. Eliana non risponde. E se succede qualcosa? Se mi manca durante il concerto? Sto a impazzì," confesso, la voce tremante.

"Nicco, non pensà a quello. Mo' pensa a fare quello che sai fare meglio, canta. E non te preoccupà de niente," dice Adriano, cercando di infondermi fiducia.

Inizio a camminare avanti e indietro, le mani tremano e cerco di calmarmi. Sento la pressione aumentare, il respiro diventa affannoso. Ma poi arriva il momento. La musica inizia, le luci si accendono e tutto il pubblico esplode in un applauso fragoroso.

Prendo il microfono, respiro profondamente e inizio a cantare. Le note scorrono come un fiume, e lentamente mi sento più leggero. La tensione si scioglie, lansia si dissolve tra le parole delle mie canzoni.

Mentre canto, i miei occhi si posano su un cartellone tra il pubblico. "Fammi volare con te, Peter" c'è scritto, con una calligrafia che mi è familiare. Il cuore mi salta un battito. Non posso crederci, ma non riesco a distogliere lo sguardo. È Eliana. È lì, tra il pubblico. Riconosco i suoi occhi, quella luce che mi ha sempre fatto sentire vivo.

Senza pensarci due volte, scendo dal palco, avvicinandomi a lei. Il pubblico è in delirio, ma io vedo solo lei. Eliana.

Quando arrivo davanti a lei, la guardo negli occhi. Non servono parole. La prendo tra le braccia e la bacio. È un bacio che racchiude anni di desiderio, dolore e amore inespresso. Tutto lo stadio esplode in un boato di gioia, ma per me esiste solo questo momento, solo lei.

"Nicco, sei un pazzo," dice Eliana tra le lacrime, ma con un sorriso che le illumina il viso.

"Lo so, ma per te lo sarò sempre," le rispondo, sentendo finalmente la pace dentro di me.

Risalgo sul palco con il cuore leggero, e guardando il pubblico sento una nuova energia. Sono contento, felice come non lo ero da tempo. Questo tour non è solo un viaggio musicale, è un viaggio dentro di me, verso la rinascita, verso un amore che pensavo perduto ma che ora so di poter riconquistare.

E mentre canto la mia ultima canzone, guardo Eliana e penso che, sì, questo è solo l'inizio.

Arrivato in hotel mi arrivano solo foto della scena del bacio.

Arrivato in hotel mi arrivano solo foto della scena del bacio

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